venerdì 31 ottobre 2008

Ufficiale: David è nostro!

L'A.C.Milan comunica l'arrivo in prestito nella squadra rossonera del calciatore David Beckham. Accordo raggiunto e ufficiale: il campione inglese sarà rossonero a partire dal 7 Gennaio 2009, giorno di apertura delle liste.

giovedì 30 ottobre 2008

Galliani: "Noi ai vertici? Siamo il Milan"

"Il sorpasso sull'Inter dopo tre anni? Ma io non sono sicuro che siano tre anni, dovrebbe essere dal 2006 ma lasciamo stare questi discorsi... Diciamo che da un po' di tempo non accadeva". L'amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani, a margine della conferenza stampa sulla tessera del tifoso "Cuore Rossonero", torna con un pizzico di ironia, chiaro il riferimento a Moggiopoli, al tanto sospirato sorpasso in classifica ai danni dei cugini nerazzurri. "Questo però non ci dà nessuna soddisfazione particolare - ha aggiunto - perché ha ragione Mourinho, conta dove si è non adesso ma nel mese di maggio. Dobbiamo stare calmi perché noi siamo il Milan e non ci si deve stupire se ci troviamo nelle zone alte della classifica".
Galliani ha ricordato che "abbiamo dato quest'anno priorità chiarissima a società e giocatori a luglio, il Milan deve giocare e lottare per vincere lo scudetto, poi si può vincerlo o non vincerlo, ma l'importante è lottare sino all'ultimo e tenere un rendimento diverso in campionato rispetto a quello dell'anno scorso. Nella stagione scorsa, sognando Yokohama, tra Bergamo e Siena avremmo fatto un paio di punti e io sono convinto che la cosa che conta è la motivazione". "L'obiettivo - ribadisce l'a.d. rossonero - è il campionato e i giocatori vengono 'bombardati' su questo tutti i giorni. Per farvi capire cosa è cambiato quest'anno, ieri sera, prima della partita, i giocatori mi hanno chiesto di non far uscire, durante il match contro il Siena, i risultati delle altre squadre, questo per rimanere concentrati il più possibile sul match".

mercoledì 29 ottobre 2008

Milan-Siena 2-1

Cinico e tosto. E perché no, fortunato. Il Milan batte il Siena soffrendo, con il sudore e con il sacrificio; proprio come era successo a Bergamo con l'Atalanta. E forse è questa la novità: incerottato e stanco, si rimbocca le maniche e porta a casa il risultato. Finisce 2-1. Pippo Inzaghi apre le marcature con un gol doc, sul "suo" filo del fuorigioco. Ma Vergassola nella ripresa segna l'1-1, ribaltato poco dopo da un rigore di Kakà. Poi è muro sulle folate del Siena che dimostra di avere assimiliato bene l'intelligenza calcistica di Giampaolo. I rossoneri resistono e mettono in cassaforte una prima soddisfazione: il sorpasso sull'Inter.
Il Siena aveva già fatto vedere di che pasta è fatto con il Catania. Il suo gioco frizzante e la capacità di spingere in attacco con buone geometrie dilatano le caratteristiche mollicce del Milan che nell'approccio alla gara latita spesso. Carlo Ancelotti, fra infortunati e bisognosi di riposo, schiera una squadra anomala con una difesa rivoluzionata. In fila, Antonini, Bonera, Favalli, Zambrotta. Poi Emerson al posto di Ambrosini, ma non chiedete al brasiliano di fare il Pirlo. Il compito, semmai, spetta a Gattuso, straordinario protagonista della partita. E' lui che detta i tempi. E' lui che fa salire la squadra e la frusta dopo un avvio soporifero. Il Siena, che schiera in porta Manitta al posto di Curci e deve rinunciare anche a Ficagna, si muove a suo agio e conta sulle doti della coppia Frick-Ghezzal in attacco.
Le palle piovono davanti a Manitta che deve fare gli straordinari, ma se una volta è il palo a salvarlo sul colpo di testa di Pato, nulla può su quel diavolo di Inzaghi. Pippo è in agguato, quasi fiutasse la giocata brasiliana di Gattuso: assist millimetrico alla Pirlo; Inzaghi scatta sul filo del fuorigioco e con il destro fulmina Manitta. Gol fatto, il Milan rallenta il ritmo. E qui sale in cattedra l'interdizione di Emerson, in splendida forma, che domina il centrocampo con Gattuso. Ma non sfigura il Siena. Anzi, la squadra di Giampaolo produce buon calcio, mentre i rossoneri sembrano non possedere un'idea ben precisa di gioco.
La partenza dei toscani all'inizio della ripresa mette subito in difficoltà i rossoneri e dopo un paio di prove generali, arriva il pareggio, me-ri-ta-to, di Vergassola. Complice la bambola della difesa rossonera; del tipo "prendi tu o prendo io?". Tant'è che il centrocampista ne approfitta per battere imparabilmente Abbiati. E' il momento giusto per far entrare Rossi al posto di Zuniga e Galloppa per Jarolim. Proprio quando il Milan accelera e trova di nuovo il gol. Su rigore. Il penalty nasce da un cross teso dalla destra di Kakà; Inzaghi manca, Pato pure, ma su Pippo c'è fallo di Portanova. Celi indica il dischetto. Batte Kakà: palla alla destra di Manitta che sfiora. Tanta provvidenza, ma soprattutto così tanto Siena, convince Ancelotti a passare al 4-4-2. C'è da soffrire, insomma. Ambrosini entra al posto dell'ottimo ma stanco Emerson: servono muscoli e grinta. Il Siena, infatti, penetra bene e per poco non pareggia con Galloppa: tiro superbo dal limite a cercare il palo più lontano dove Abbiati copre bene e devia in angolo. Ma Gattuso, che non è Pirlo, straripa e manca anche il 3-1. Il colpo di testa ravvicinato è sicuro, ma Vergassola salva sulla linea.
Si cambia ancora: dentro Maccarone, fuori Frick, mentre Inzaghi lascia il posto a Shevchenko. Ma quanta sofferenza nel finale, in cui il Siena cerca il gol disperatamente. Regge però la diga rossonera e il Milan conquista tre punti. Con il Napoli alle porte e a una lunghezza di distacco sono davvero d'oro. Le reti sono state segnate da Inzaghi al 31', Vergassola al 54' e da Kaka al 65'.

lunedì 27 ottobre 2008

Billy allenatore del Mantova

Una carriera da calciatore nel Milan e nella nazionale che parla da sola. Ora Alessandro Costacurta ha scelto il Mantova per la sua prima esperienza di allenatore ed è stato presentato nel primo pomeriggio alla stampa. Il presidente Lori ha spiegato le ragioni di questo cambio alla guida tecnica: "Mi dispiace per Brucato - ha detto - e lo ringrazio per tutto ciò che ha fatto a Mantova. Sarebbe stato più facile prendere questa decisione dopo la partita di Rimini, ma ho preferito così perché a mio parere è meglio iniziare fin da subito un nuovo capitolo. Con Costacurta ci siamo messi subito d'accordo e il tecnico ha sottoscritto un accordo biennale, segno che la Società crede in lui e nel progetto che vogliamo portare avanti assieme". Ed ecco le prime dichiarazioni del nuovo allenatore virgiliano: "Il Mantova - spiega - è una Società che mi ha sempre affascinato, il presidente è giovane e ambizioso. Lo ringrazio molto per questa opportunità perché non è facile affidare una squadra di B a un esordiente. Sono pieno di entusiasmo e ottimista, questo Mantova ha la possibilità di lottare per qualcosa di importante, per questo sono convinto della mia scelta. Sul modulo tattico dico che in generale mi piace giocare con la difesa a quattro e il 4-2-3-1 è un modulo che potrebbe andare bene. La cosa fondamentale è che la squadra giochi con intensità e aggressività, recuperando la mentalità vincente. Ad ogni modo quelle tattiche sono tutte scelte che valuterò nei prossimi giorni. Tra i giocatori conosco Locatelli, con cui ho giocato nel Milan e Notari che è cresciuto nel vivaio rossonero".

A Maldini il Premio Facchetti

L'"affetto intramontabile". Così ha definito Candido Cannavò l'amore per Giacinto Facchetti. Lo stesso che tutti nutrono per Paolo Maldini. Niente enfasi; dimenticate la retorica: tutto spontaneo. Paolo Maldini insignito del Premio Facchetti, giunto alla terza edizione. Lo hanno sottolineato nella Sala Buzzati della Gazzetta: "Paolo è il figlio calcistico di Giacinto" ha affermato Cannavò. "Il premio approda per virtù spontanea" ha aggiunto. Perfetta anche la considerazione di Antonio Matarrese, presidente della Lega: "Paolo è stile, carisma e fedeltà". Esattamente come Facchetti. "Regole di sport e di vita". E quindi la sintesi: "Maldini è il manifesto della bellezza del calcio".
C'è tutto il gotha del pallone in via Solferino. Perché c'è da festeggiare il mito. O, come lo ha definito semplicemente L'Equipe", "L'icona del calcio". Con il direttore della Gazzetta, Carlo Verdelli, ci sono il presidente del Coni Gianni Petrucci, il numero uno federale Giancarlo Abete. Poi la famiglia Facchetti in una perfetta simbiosi con quella di Paolo. Quindi il vicepresidente del Milan Adriano Galliani e il presidente dell'Inter Massimo Moratti. Infine, soprattutto Paolo. Ancora una volta sorpreso, nonostante il record sia la costante della sua vita. "Facchetti? - dice -. Ho capito la sua grandezza. Mi sono ispirato a lui". Paolo a cui tutti vorrebbero chiedere nuove imprese. Ma lui, uomo di parola, non cambia idea: "Mi ritiro, sono certo. Ho avuto talmente tanto da non poter chiedere di più".
Incredibili le similitudini delle due storie. I due filmati proposti poco prima della premiazione, hanno desritto carriere parallele, anche se vissute in epoche diverse. I trioinfi in Italia, in Europa e nel mondo e quelli in nazionale. Entrambi numeri 3, stesso modo di giocare, propensione alla fase offensiva. Ma, soprattutto, l'attaccamento alla maglia. Due giocatori che "non hanno mai tradito il senso del dovere" come ha sottolineato il direttore della Gazzetta, Carlo Verdelli.

FIFPRO: Kaka c'è


Proprio così, c'è il fuoriclasse brasiliano del Milan, unico a rappresentare il nostro campionato, nel World XI, ovvero la formazione con i migliori 11 calciatori della scorsa stagione votati dai membri della FIFPro, la Federazione internazionale dei calciatori professionisti. Portiere - Casillas (Spagna/ Real Madrid); Difensori - Sergio Ramos (Spagna/ Real Madrid), Terry (Inghilterra/ Chelsea), Puyol (Spagna/ Barcelona) e Rio Ferdinand (Inghilterra/ Manchester United); Centrocampisti - Gerrard (Inghilterra/ Liverpool), Xavi (Spagna/ Barcelona) e Ricardo Kaka' (Brasile/AC Milan); Attaccanti - Messi (Argentina/ Barcellona), F.Torres (Spagna/ Liverpool), e Cristiano Ronaldo (Portogallo/ Manchester United).

domenica 26 ottobre 2008

Atalanta-Milan 0-1


Chi si aspettava lo stesso Milan bello e spumeggiante delle ultime due uscite a San Siro contro la Samp e a Heerenveen in Coppa Uefa, difficilmente potrà dirsi accontentato. Ma nel campionato italiano la differenza la fanno i punti conquistati nella gare un po' così. Dove magari non sei brillantissimo, dove fatichi ma poi, improvvisamente, ti ritrovi, anche più bello di come sei. Sul difficile campo di Bergamo, dove nelle ultime due annate il Milan aveva rimediato due sconfitte, la squadra rossonera riesce a portare a casa il bottino pieno, soffrendo non poco, soprattutto nel primo tempo. Gambe un po' pesanti e idee poco lucide per un Milan affaticato ma che ha il merito di restare in partita fino alla fine, senza prendere gol. E quando il gol non lo si subisce, spesso poi lo si fa. E' quanto succede al 35' del secondo tempo, quando Borriello accende la luce e Kakà dimostra che non si tratta solo di un fuoco di paglia. Al Milan basta una sola azione da Milan per fare la differenza, in una ripresa che comunque aveva interpretato molto meglio fin dall'avvio: Maldini fa iniziare l'azione, Pato di testa appoggia per Borriello; Marco, grandissimo, cerca e trova Ricky che, con il sinistro, infila Coppola per un centro da tre, fondamentali, punti. Alle assenze di Kaladze, Nesta, Senderos e Pirlo, si aggiunge quella di Clarence Seedorf che, seppur convocato, non riesce nemmeno ad andare in panchina a causa di un problema muscolare. A Carlo Ancelotti però le alternative non mancano e il tecnico rossonero schiera dal primo mnuto Flamini, in un centrocampo che vede anche la presenza di Ambrosini e Gattuso. In difesa rientra Maldini, a riposo giovedì ad Heerenveen, a sinistra Jankulovski parte dal primo minuto. In avanti, dall'inizio, Ronaldinho e Kakà alle spalle di Marco Borriello. Del Neri, dal canto suo, recupera Manfredini e Talamonti e li schiera titolari. L'attacco, con Vieri ancora out, è sulle spalle e nei piedi di Doni e Floccari, apparso in grande spovero nell'amichevole infrasettimanale, nella quale ha realizzato quattro gol. Stadio tutto esaurito e accoglienza speciale per l'Atalanta, con lo spettacolo coreografico dei suoi tifosi. La formazione nerazzurra aggredisce subito i rossoneri, facendo capire loro che non avranno certo, nemmeno oggi, vita facile. Non a casa dopo un minuto la squadra di casa è già pericolosissima quando Padoin chiama all'inserimento Doni che, in area, conclude centralmente, Abbiati è attento. Primi dieci minuti davvero difficili per il Milan che fatica a prendere le misure agli avversari, bravi nel pressing e nelle ripartenze. Con lo scorrere del tempo, la squadra di Carlo Ancelotti argina con maggiore attenzione gli spunti orobici ma, dopo un tentativo a vuoto di Borriello, in fuorigioco sul lancio di Kakà, serve un recupero straordinario di Flamini nell'area piccola per negare la rete a Doni. E' proprio il francese a dover abbandonare anzitempo il terreno di gioco: il centrocampista accusa un fastidio alla coscia sinistra che gli impedisce di andare avanti. Al suo posto entra Emerson che si posiziona al centro. Poco dopo l'uscita del numero 84, l'Atalanta punge sulla sinistra; si sviluppa da qui l'azione che porta al tiro Guarente dal limite, Abbiati non si fa sorprendere. I bergamaschi legittimano il loro miglior approccio alla gara nel primo tempo al 35': Manfredini, defilato sulla destra, sorprende la difesa milanista ma, tutto solo, al posto di concludere indisturbato, cerca l'appoggio di testa per un compagno, Maldini recupera. Ed è sempre il capitano, un minuto dopo, a fermare con mestiere l'incursione di Floccari, bravo a superare Bonera e a presentarsi in area.Dopo ancora un buon avvio dell'Atalanta, con il tentativo di Garics e soprattutto il tiro pericoloso di Ferreira Pinto parato da Abbiati, il secondo tempo vede un Milan un po' più attento e determinato, anche se sempre leggermente in difficoltà nel piano della manovra. Gli spazi però aumentano e in un paio di occasioni Ronaldinho riesce ad inserirsi bene. Al 7' la sua apertura sulla sinistra per Borriello porta l'attaccante a provare la conclusione dalla distanza. Traiettoria insidiosa ma non precisa. La formazione di Del Neri aggredisce con meno continuità, complice anche un po' di stanchezza, ma non rinuncia ad attaccare e al 20' si butta nuovamente in avanti con Doni che impegna centralmente Abbiati. Al 23' Ronaldinho conclude la sua partita con una punizione alta sulla traversa. Il brasiliano lascia quindi il posto a Pato, inserito da Ancelotti allo scopo di velocizzare una manovra un po' macchinosa. Al 27' l'Atalanta perde Cigarini: singolare il suo infortunio, il giocatore si è fatto male commettendo un fallo su Pato che gli costa anche il giallo. Entra al suo posto De Ascentis. Da registrare al 33' il giallo per Jankulovski: il ceco, diffidato, salterà la partita contro il Siena. Quando poi le emozioni sembrano ormai finite, il Milan accende la luce e con una grande azione, nata da Maldini, trova il gol. Di testa Pato apre per Borriello che trova il passaggio perfetto per Kakà. Il brasiliano con il sinistro infila Coppola. Immediata la reazione bergamasca, Abbiati si difende con i pugni. E il Milan dopo due stagioni torna a vincere, cinico e tosto, a Bergamo, portandosi ad un punto dalla vetta della classifica. La rete è stata segnata da Kakà al 79'.

sabato 25 ottobre 2008

Beckham: "Sono onorato"


Mi è stata data la possibilità di unirmi al Milan per un paio di mesi e ne sono onorato". David Beckham per la prima volta rompe il suo silenzio e di fatto ufficializza il suo passaggio in rossonero in un'intervista concessa al sito dei Los Angeles Galaxy e ripresa dai siti inglesi. "Il Milan - afferma Beckham - è uno dei club più importanti del mondo, io sono stato abbastanza fortunato da giocare prima con una delle società più forti d'Inghilterra, poi con uno dei club più grandi di Spagna e adesso ho la possibilità di giocare con una delle squadre più forti in Italia".
Un'offerta, quella rossonera, che il 33enne centrocampista inglese non poteva rifiutare. "Ho la grande possibilità di andare lì, mantenermi in forma e giocare con alcuni dei migliori calciatori al mondo - sottolinea Beck -. C'è gente come Kakà, Ronaldinho, Seedorf e anche un calciatore con uno dei curriculum migliori nella storia del calcio, Paolo Maldini. Essere in campo, allenarmi e condividere delle esperienze con questi calciatori è per me un grande onore".
"Una delle ragioni per cui voglio allenarmi e giocare col Milan per pochi mesi - ribadosce l'inglese - è il fatto che la stagione della Mls non dura quanto quella europea e il mio corpo al momento non è programmato per assorbire tutto questo periodo di riposo. Con questa possibilità posso mantenermi in forma e tornare pronto per i Galaxy e per l'inizio della nuova stagione della Mls a marzo".

venerdì 24 ottobre 2008

Comunicato Ufficiale Meiko

Si ricorda che nel blog, alla voce sondaggi si deve votare intelligentemente, non con la preferenza di una squadra all'altra.

Possibile Fabregas in rossonero

Il Milan sembra non fermarsi più. Dopo qualche stagione in cui, per mille ragioni, la società rossonera si era mossa poco sul mercato, da luglio a oggi c'è stato un fermento di trattative e idee (mediatiche e non) che riportato il Diavolo in cima al mondo, dove, a livello sportivo, si era issato lo scorso dicembre dopo la splendida hanno finale vinta contro il Boca Juniors (ma fra poco più di un mese dovrà giocoforza abdicare). In principio fu Ronaldinho, poi è arrivato Sheva e quindi David Beckham. Ma, non si sono ancora spenti i clamori per il colpo legato al centrocampista inglese che già da oltremanica rimbalza una voce clamorosa: Fabregas è nel mirino del Diavolo. Proprio il killer del Milan nell'ultima Champions (suo il gol che freddò Kalac, complice una deviazione nello 0-1 decisivo di San Siro). Tutto nasce da una rivelazione della star dei Gunners: "Ho ricevuto una proposta interessante dal punto di vista economico. Molto interessante...". Non è un segreto che il campione lanciato nel grande calcio da Arsene Wenger piaccia moltissimo all'Inter di Moratti (lo consiglia Mourinho in persona), ma, in questo caso, i rumors di oltremanica indicano nel Diavolo il club che ha fatto un passo avanti bussando alla porta di Cesc.
Detto che l'Arsenal considera il ragazzo un patrimonio della società e, piuttosto, dovendo cedere una stella, preferirebbe lasciar partire Adeebayor (a peso d'oro naturalmente), va anche considerato che le sirene nei confronti del 21enne catalano sono sempre più insistenti e si prospetta un'asta al rialzo nei prossimi mesi. Anche il Barça (che lo aveva nel suo settore giovanile e se lo fece soffiare dagli inglesi a causa di un escamotage burocratico) sogna di riportarlo al Camp Nou, mentre il Real di Ramon Calderon lo ha semrpe messo tra i suoi obiettivi prioritari dietro a Cristiano Ronaldo e Kakà...

giovedì 23 ottobre 2008

Heerenveen-Milan 1-3

Il Milan mette in cassaforte i primi tre punti della fase a gironi della Coppa Uefa. Vittima di turno l'Heerenveen che viene sconfitto 3-1. Di Kakà, Gattuso e Inzaghi le reti dei rossoneri, che si limitano più a controllare il gioco che ad attaccare. Di Pranjic il gol dei padroni di casa, su calcio di rigore.
Milan di Coppa si cambia. L'eccezione vale per Kakà e Gattuso. Nel primo caso per il solito motivo per cui è impossibile farne a meno, nel secondo perché il centrocampista ha bisogno di riacquistare il ritmo della partita. Ma affascina il ritorno all'antico di Carlo Ancelotti che davanti a Kakà propone la coppia storica Sheva-Inzaghi, insieme 125 gol in Europa.
E proprio il brasiliano è il mattatore del primo tempo: incontenbile, straripante. Capace di portarsi dietro mezza squadra avversaria. E' lui il condottiero dei rossoneri che subiscono l'Heerenveen a folate all'insegna di un pressing feroce, ma inconcludente. Al Milan e a Kakà bastano due guizzi per chiudere la paratica. Al 19' quando il brasiliano crossa dentro e la palla finisce in rete grazie alla deviazione decisiva di Jongh-A-Pin. Poi al 23', allorché dopo la solita ruggente discesa sulla fascia sinistra mette poco dentro il limite per Gattuso che batte Vandenbussche sul primo palo, anche in questo caso con una deviazione. Ottimo anche Zambrotta, collegato con Kakà da un'intesa straordinaria. Bravo anche Emerson, un'autentica roccia a centrocampo, ma anche in fase di copertura. Da annotare sul taccuino la punizione violenta di Sheva deviata oltre la traversa e l'ennesimo capolavoro di Kakà nel recupero con annessa cavalcata sulla fascia, sventata dalla difesa di casa, annichilita e delusa.
La ripresa ha un copione scontato: olandesi a caccia del riscatto, Milan che cerca di non sprecare forze, optando per il gioco di rimessa senza alzare il ritmo. L'Heerenveen gioca a testa bassa, ma ha limiti tecnici evidenti. I rossoneri addomesticano il gioco e ripartono in velocità. E se non è Kakà ci pensa Gattuso a esaltare le sue doti di rifinitore. Nella sua serata evento, capitano e goleador, ecco infatti anche l'assist alla Kakà per Inzaghi che, sul filo del fuorigioco, gabba tutti e infila alla sua maniera Vandenbussche in uscita. Soddisfatto, Superippo accetta con soddisfazione la sostituzione con Ronaldinho; un po' meno Sheva che lascia a Pato. E' invece Jankulovski a rilevare Kakà, risparmiato per l'Atalanta. Finale di contenimento in cui c'è spazio per il rigore concesso giustamente all'Heerenveen per un fallo di Favalli. Autore del gol Pranjic con un cucchiaio degno di Totti. Come dire ai furiclasse del Milan che certe cose le sa fare anche lui.
Le reti sono state messe a segno da Kaka al 19', Gattuso al 23', Inzaghi al 69' e Pranjic all' 85'.

mercoledì 22 ottobre 2008

Beckham al Milan

David Beckham è nato a Londra, il 2 maggio 1975. Nazionale inglese, gioca attualmente nel Los Angeles Galaxy, squadra della Major League Soccer. Secondo nella classifica del Pallone d'oro 1999 e nella graduatoria del FIFA World Player 1999 e 2001, è uno dei calciatori più noti e affermati del mondo. Inserito da Pelé nella FIFA 100, la classifica dei calciatori più forti di sempre, nel 2007 è risultato quindicesimo nella lista delle 100 celebrità più influenti stilata dalla rivista statunitense Forbes, mentre il Time lo annoverò nel Time 100 Heroes & Icons. Beckham è inoltre uno dei pochi calciatori inglesi ad aver giocato più di 100 partite con la maglia della propria nazionale di cui è stato capitano in 58 occasioni, dal 15 novembre 2000 al 2 luglio 2006.Di lui Adriano Galliani, questa mattina all'aeroporto della Malpensa, ha dichiarato: "Arriverà? Sì, credo proprio di sì. Resterà qui al Milan in prestito per qualche mese, ne stiamo parlando con il suo agente. Lo tessereremo per qualche mese e poi ripartirà. Beckham ha scelto il Milan. La nostra squadra è ultracompetitiva e resterà così com'è, ma Beckham è qualcosa di diverso e di intrigante. Il Milan non fa la raccolta delle figurine, il Milan è invece molto orgoglioso della politica che sta facendo. Siamo l'unico club in controtendenza: la gente va allo stadio a vedere il Milan. Non è un caso se 65.000 persone vanno a vedere Milan-Sampdoria. Se i 65.000 vanno allo stadio vuol dire che il Milan è un prodotto che piace. Rispetto a questi 65.000, Beckham ne porterà uno in più di tifoso piuttosto che uno in meno".Ecco anche Carlo Ancelotti su David Beckham: "Per me sarà un piacere, Beckham è un atleta serio, un grande professionista. Se sarà disponibile per quattro mesi con noi ne saremo molto contenti. Se diventerà disponibile per il Milan, potrebbe esserlo sia in Italia che in Europa, anche se faremo più avanti queste valutazioni".

martedì 21 ottobre 2008

Niente Mexes

La notizia diffusa da alcuni mezzi di comunicazione, secondo cui sarebbe in arrivo in rossonero il calciatore Mexes con la contemporanea partenza di Bonera e Jankulovski, è totalmente priva di fondamento. Queste le parole riportate oggi dal sito www.acmilan.com.

domenica 19 ottobre 2008

Milan-Sampdoria 3-0

Un'ora di oblio. Inspiegabile quanto insopportabile. Una Sampdoria brillante, ordinata e cocciuta. Una grande occasione per Cassano sventata da Abbiati, poi il vento che cambia il destino: un rigore discusso con conseguente espulsione di Lucchini, la trasformazione di Ronaldinho che bissa dopo un duetto con Kakà, lanciato nella ripresa. Ci pensa Inzaghi al 90' a fissare il risultato.
"Mister non me la sento" aveva detto questa mattina Kakà ad Ancelotti. Così il tecnico decide di schierare Ronaldinho alle spalle di Borriello e Pato. Scambio tra fantasisti brasiliani rischioso, ma affidabile secondo il tecnico che sostituisce Gattuso con Flamini. E la panchina? Da sballo: con Kakà ecco Nesta. Ma anche Favalli, Inzaghi, Emerson e Shevchenko. Cosa darebbe Mazzarri per averne almeno uno. Lui, senza Palombo, si difende con un 3-5-1-1 dove il suo brasiliano Antonio Cassano gioca avanzato rispetto a Delvecchio.
Ti aspetti bollicine rossonere e invece è bella Samp. Contribuiscono l'esasperante lentezza del Milan, stucchevole quando rumina gioco con decine di passaggi inutili; la posizione di Ronaldinho che in mezzo ci sta come il cavolo a merenda, la debolezza del centrocampo, già orfano di Pirlo e Gattuso, e con un Seedorf opaco e confuso. Proprio una bella Samp, capace di gestire il gioco, impedire al Milan di ragionare e di iscrivere sul tabellino l'unica vera occasione da gol. Capita a Cassano che penetra in area con un colpo di genio impegna duramente Abbiati con un diagonale.
Il Milan cincischia. Con ruggiti da coniglio rende tutto prevedibile e facilmente assimilabile. I blucerchiati fanno muro e ripartono. Tutto fila liscio. Dalla difesa, dove Lucchini è un gigante, al centrocampo, dove Sammarco, Padalino e Pieri creano superiorità numerica. Senza parlare poi di Cassano e Delvecchio che minano la tranquillità nella difesa del Milan, sorretta da Bonera e Maldini. E Dinho? Intermittente, mentre Borriello è blindato e Pato non è lucido come dovrebbe. Il solito déjà-vu. Insomma, cercasi Kakà disperatamente. Soluzione che nella ripresa Ancelotti applica dal primo minuto. A restare negli spogliatoi è Pato.
Kakà ha il pregio di regalare ritmo alla squadra e non è un caso se dopo pochi secondi sfiori di testa il vantaggio. C'è più Milan; è innegabile. Ma non è certo quello spettacolare pensato ad Ancelotti nella vigilia. A dare una svolta è l'arbitro Damato che assegna un rigore ai rossoneri per un fallo di mano del già ammonito Lucchini. Decisione eccessiva. Tant'è che si presenta Ronaldinho a battere dal dischetto e trasformare. Mazzarri, furioso e disperato, è costretto a cambiare Padalino con Stankevcius e affidarsi al carattere dei suoi ragazzi che pur in inferiorità numerica danno del filo da torcere al Milan. Ci pensa Kakà a scrollare definitivamente i rossoneri chiamando Ronaldinho a duettare. Magie che si accavallano, fino al diagonale chirurgico del Gaucho che batte Castellazzi. E' il calcio crudele che punisce eccessivamente la Samp, in gara per sessanta minuti. C'è spazio anche per Emerson e Inzaghi (fuori Seedorf e Borriello), mentre Mazzarri cerca miracoli con Bellucci e Bonazzoli (Ziegler e Cassano out). Ma la Samp non ne ha più. Ne approfitta il Milan che va in gol con "highlander" Inzaghi. Pippo evita Castellazzi su tocco di Ambrosini e fissa sul 3-0. Le reti sono state messe a segno da Ronaldinho (rigore) al 55' e al 66' e da Inzaghi al 90'.

venerdì 17 ottobre 2008

E' l'ora di Antonini

La squalifica di Gianluca Zambrotta in ottica Sampdoria spalanca le porte di San Siro al bravo laterale italiano, che rileverà i galloni di titolare dell’azzurro anche in seguito ai meriti acquisiti sul campo. Infatti, i due gettoni in coppa Uefa ci hanno fatto conoscere un giocatore in forma e di grande valore. Al Milan lo hanno sempre saputo, del resto, fin da quando puntarono su di lui ai tempi delle giovanili; ma in molti, al di fuori della società rossonera, avevano storto il naso quando il ragazzo era rientrato dall’Empoli. In Toscana Luca aveva giocato un’ottima stagione, ma in molti pensavano che a Milanello avrebbe fatto tappezzeria. Invece con l’impegno e il lavoro Antonini, 26 anni, ha conquistato il mister e i tifosi. Certo, siamo ancora all’inizio e non saranno due partite con lo Zurigo a stabilire il valore di un giocatore; ma intanto il bistrattato ruolo di terzino ha finalmente trovato una preziosa alternativa, tra l’altro sia a destra (il regno di Zambro) che a sinistra, dove nonno Favalli non può più sopperire sempre alle eventuali assenze di Marek Jankulovski. L’anno scorso il titolare era Oddo, la riserva un Cafù ormai al tramonto: era evidentemente necessario un restyling del sambodromo di destra.Antonini è un ragazzo umile che dichiara di avere Zambrotta come proprio idolo e di sognare la maglia azzurra. Intanto è fiero di essere tornato a vestire quella rossonera e si gode la sua famiglia, figlia e nuovo pargolo in arrivo. Con Maldini è l’unico rossonero milanese doc, Antonini, mandato in prestito al Prato nel 2001/2002: 26 partite e ben 3 gol lo misero subito in mostra in C2. Antonini, centrocampista, si meritò la B e la divisa biancorossa dell’Ancona, con cui disputò mezza stagione in crescendo. Il salto in serie A, proprio alla Sampdoria che affronteremo domenica, Antonini lo trascorse a fare gavetta sulla panchina di Novellino, e anche l’anno seguente a Modena in B non giocò molto, tanto che a gennaio passò al Pescara. Il 2005/2006, ad Arezzo, fu l’anno della definitiva esplosione: Antonini si meritò infatti il passaggio al Siena e il posto da titolare in serie A, prima con i bianconeri e poi nell’Empoli, nella fruttifera scorsa stagione. L’azzeccata intuizione di provarlo nel ruolo di terzino, causata dai forfait di Raggi e Tosto, è stata una svolta decisiva per la carriera di Luca. E’ stato infatti definito uno dei migliori terzini nostrani del 2007/08, nonostante la retrocessione del club azzurro: segno di una presenza incisiva sulla fascia. Sempre attentissimo in fase difensiva, Antonini spinge senza scoprire troppo e solo se certo di non sbilanciare la squadra. Indice di grande intelligenza tattica, pregio che lo caratterizza prim’ancora che dal punto di vista tecnico.Antonini si trova a galoppare su una fascia alquanto prestigiosa per i colori rossoneri. Limitandoci agli ultimi trent’anni di storia, quel ruolo è stato infatti ricoperto da campioni memorabili. Su tutti il mitologico Mauro ‘Djalma’ Tassotti, arrivato giovane e grezzo dalla Lazio (peraltro in un Milan che bazzicava tra A e B) e diventato cigno del Milan euromondiale di Sacchi prima e Capello dopo: macchina sparacross, Tassotti milita nel Milan dall’80 al ’97, giocando oltre 500 partite e vincendo quasi due decine di trofei, tra i quali 3 Champions League e 5 scudetti. Dal 2003 al 2007/08 c’è stato invece ‘Pegaso’ Cafu, diabolico funambolo dalla carriera eterna e dalla classe dolcissima, protagonista dello scudetto 2004. Anello di congiunzione tra il Tasso e il Pendolino sono stati Thomas Helveg, diligente danese ottimo nel tricolore del 1999 e, nel 2002/03 (anno della sesta euro sinfonia) un duo di centrali riadattati in corsia: prima l’ottimo Simic, appena arrivato dall’Inter, e nella seconda metà di stagione il leggendario Billy Costacurta. Che, a 36 anni e dopo tre lustri nel cuore del fortino rossonero si reinventa alla grande sulla destra.A livello di rosa il Milan non sembra essere inferiore a nessuno, e il caso-Antonini sta li a dimostrarlo: non ci fossero gli acciacchi di Nesta e Senderos (un caso ormai patologico) la difesa avrebbe campioni in abbondanza. Per non parlare di un centrocampo dal quale deve stare fuori, a rotazione, uno tra Gattuso, Ambrosini e Flamini, fermo restando l’inammovibilità di Pirlo (infortuni permettendo), Seedorf e Kakà. E in attacco la forma crescente di Ronaldinho e Shevchenko, unitamente ai guizzi di Pato e al recupero dello scintillante Borriello, danno parecchie soluzioni che possono rendere sereni i sogni dei tifosi del diavolo. Senza ovviamente scordarsi del pluridecorato Pippo Inzaghi, che solo con la sua storia basta a far sorridere la Sud. Insomma, i presupposti per fare benissimo ci sono eccome: non sprechiamoli.

Galliani: "Ronaldinho? Affare da Champions"

"Grazie alla campagna acquisti, all'effetto Ronaldinho, il Milan continua ad andare avanti ed è l'unica società in Italia ad avere attivato la tessera del tifoso, Cuore Rossonero, raggiungendo più di ottanta mila carte di credito ricaricabili. Sono tutte cose che incontrano il favore dei nostri sponsor, che ci seguono e che apprezzano quello che il Milan sta facendo". Adriano Galliani, amministratore delegato del club, snocciola cifre e dati con soddisfazione in occasione della conferenza stampa che si è tenuta a San Siro, per la presentazione dei nuovi partner commerciali.
Interessante la disquisizione sugli sponsor; soprattutto, in termini economici, cosa abbia significato l'approdo di Dinho in rossonero. "La crescita del numero di sponsor è dovuta al nostro brand che è sempre più forte - ha proseguito Galliani -. Tutti gli sponsor sono a conoscenza del fatto che i risultati calcistici sono ciclici, ma il Milan arriva dalla stagione più forte con il successo in Champions League, in Supercoppa Europea e nel Mondiale per Club. Ma ripeto, la crescita del brand è avvenuta a prescindere dal fatto che il Milan disputasse la Champions League o la Uefa. A questo proposito, l'arrivo di Ronaldinho ha trasferito la Uefa in Champions League, a livello commerciale ci tengo a sottolineare. L'acquisto di Ronaldinho è avvenuto per motivazioni tecniche, in primis, e poi per motivazioni di marketing, il tutto è ovviamente collegato".
A proposito di mercato, oggi dalla Francia sono arrivate le dichiarazioni dei dirigenti del Bordeaux, intenzionati ad acquistare defintivamente Yoann Gourcuff. "Vogliamo esercitare l'opzione d'acquisto, abbiamo tempo fino al 15 aprile per farlo e Yoann è d'accordo" ha dichiarato il presidente dei girondini Jean-Louis Triaud. "Sul contratto di Gourcuff - ha replicato Galliani - esiste una clausola che abbiamo lungamente negoziato questa estate e mi auguro che Yoann ritorni al Milan e giochi con questa maglia. Lui dovrà comunque essere consapevole che se tornerà al Milan ritroverà Pirlo, Gattuso, Flamini e forse Emerson, ma se non ci fosse questa concorrenza non saremmo riusciti a vincere tutto quello che abbiamo vinto". Quindi una battuta su David Beckham e sulla possibilità che l'inglese posso allernarsi con il Milan. "Non lo sento dalla notte prima del suo trasferimento al Galaxy, è stato vicino al Milan prima di andare in California, ma sulle voci che girano non so nulla" ha dichiarato l'a.d del Milan..
Infine il Meazza. "San Siro è la casa del Milan e noi saremo ben felici di poter ristrutturare questo stadio in cui la nostra società ha giocato come unica squadra fino al 1947 - ha spiegato Galliani -. Nel caso l'Inter dovesse costruirsi il proprio stadio, cambierei il primo anello e farei settantacinque suite. In questo momento noi abbiamo un contratto di concessione fino al 2030".

Parla Borriello


Marco Borriello è puntiglioso e parecchie cose gli danno fastidio. Gli scoccia che si sia pensato che non era adatto al Milan, gli scoccia se gli fanno notare che è bello, gli scoccia se gli parlano troppo della fidanzata showgirl. L’ultima seccatura è pensare che per la gente lui sia un attaccante buono per un certo tipo di partite. “Perché una volta ho fatto un bel recupero in difesa, non vorrei che si credesse che sono solo questo: un giocatore fisico, di carattere. Io non mi sento scarso e voglio dimostrare che posso essere importante anche sul piano tecnico. L’ho già fatto con il Genoa”.Quando cominciamo? “Appena si può. Sono pronto anche per giocare contro la Samp.I muscoli stanno bene”.Si sarebbe immaginato di diventare intoccabile? “Io non sono intoccabile. Al Milan tutti sono utili e uno solo indispensabile: Kakà”.Non si sentirà intoccabile, però è diventato importante. “Ho sempre creduto che ce l’avrei fatta. Ho perso due-tre anni, ma non avevo avuto grosse occasioni. Stavolta le ho avute e le ho colte, Sono andato e tornato cinque volte, un altro al mio posto se ne sarebbe fatto una ragione e sarebbe andato via per sempre. Io ho insistito e sono fiero di quello che ho fatto”.E’ giusto dire che il direttore generale Braida è stato il suo più grande estimatore? “Sì, non mi ha mai mollato, mi ha sempre dato i consigli giusti. Ma devo ringraziare tutti: Galliani che ha speso dei soldi per riportarmi a casa, il Genoa che mi ha dato la possibilità di giocare e progredire, Ancelotti che ha riconosciuto pubblicamente di aver sbagliato a valutarmi, i compagni che mi hanno accolto bene”.Si dice: forse Ancelotti a fine stagione vorrà fare altre esperienze, forse un cambiamento farebbe bene a tutti. “Ancelotti ha dato e darà tanto al Milan. Crerdo che la società farà fatica a privarsene se lui fra un anno o due vorrà cercare stimoli altrove. Ma non so se lo farà: al mondo non c’è un altro posto come il Milan”.Che cos’ha di così speciale? “Ti fanno sentire in famiglia. Tutti, dai camerieri che sono qui da anni ai giocatori che hanno vinto tanto. Ti risolvono anche i più piccoli problemi e alla fine stai bene”.

martedì 14 ottobre 2008

Tirana-Milan 2-1

Il KF Tirana si aggiudica il Trofeo "Taci Oil Albania Reads" battendo i rossoneri per 2-1. Le reti al 29' di Xhafa, al 72' di Musaka e al 91' di Ronaldinho. Il Milan perde la sesta amichevole della stagione (su 8 giocate), ma al di là della brutta figura Ancelotti qualche buona notizia può anche portarsela a casa. Innanzitutto è tornato Nesta: per lui 45 minuti nella ripresa, utili per riprendere confidenza con il campo. Ronaldinho ha giocato invece tutta la partita, con tanto di gol e traversa: un buon allenamento sulla strada del completo recupero. Ma c'è anche l'allarme Inzaghi, costretto a uscire dopo uno scontro con il portiere avversario. La speranza è che si tratti di una semplice contusione. Il trofeo "Taci Oil Albania Reads", promosso dall'Unicef per raccogliere fondi per un progetto culturale, è poco più che un semplice allenamento per i rossoneri. Ancelotti schiera Pippo Inzaghi davanti, con Seedorf e Ronaldinho alle sue spalle. Il lavoro sporco è affidato a Emerson e Ambrosini, supportati dall'uruguaiano Mathias Cardacio, classe '87. Al centro della difesa, Maldini e Favalli, con Antonini e il baby Nicola Pasini ('91) sulle corsie laterali. Il primo tempo, giocato a ritmi abbastanza bassi, si chiude con i padroni di casa in vantaggio, grazie al gol di Xhafa. Di Ronaldinho, tra i più positivi della serata, l'unico sussulto rossonero: pallonetto e palla sulla traversa. Più che il risultato, a preoccupare Ancelotti è Inzaghi. L'attaccante ha lasciato il campo negli ultimi minuti del primo tempo, dopo aver cercato la deviazione vincente sull'uscita di Nallbani: il portiere l'ha travolto e Pippo è uscito visibilmente dolorante. Al suo posto è entrato Shevchenko. Il c.t. rossonero ha lanciato nella mischia anche Nesta, che si era fatto male il 13 luglio, al posto di Maldini. Il Milan ha giocato un miglior secondo tempo, sfiorando il gol in un paio di occasioni con Shevchenko. Ronaldinho è stato atterrato in area dopo un buono spunto, ma l'arbitro ha lasciato correre. Poco dopo, il raddoppio del Tirana con un gran destro da fuori di Sefa. Il forcing finale dei rossoneri, nei quali ha esordito anche Luca Meregalli (altro '91), ha portato al gol di Ronaldinho, con un piatto destro su cross di Shevchenko.

lunedì 13 ottobre 2008

Domani in Albania

Il Milan prende parte domani al primo trofeo “Taci Oil Albania Reads”. La manifestazione, una partita unica, è in programma allo stadio Qemal Stafa di Tirana, alle 19.00 (ora locale). La gara amichevole tra la prima squadra rossonera e il KF Tirana ha lo scopo di raccogliere fondi per il progetto Albania Read promosso dall’UNICEF che prevede la costruzione di moderne librerie in tutto il paese, con l’obiettivo di diffondere tra i giovani albanesi la cultura attraverso la lettura.Il Futbollklub/KF Tirana ha vinto il suo ultimo titolo nazionale, il ventitreesimo della sua storia, nella Albanian Superliga, nella stagione 2006-07. Nella scorsa stagione i biancazzurri albanesi si sono piazzati al sesto posto. Il loro allenatore è l'ex giocatore bosniaco del Pescara (23 partite e 8 gol nella stagione 1987-88 e poi un'altra parentesi in Adriatico nel 1992-93) Blaz Baka Sliskovic, giocatore di grande talento che è stato fra gli avversari del Milan allenato da Arrigo Sacchi con Carlo Ancelotti in cabina di regia. Gli avversari dei rossoneri domani in amichevole sono primi in classifica nel loro campionato nazionale, con 14 punti conquistati nelle prime sei giornate. Il KF Tirana ha conquistato quattro vittorie e due pareggi. Prima della sosta per le nazionali, l'ultimo risultato conseguito in campionato è stato il seguente: Sabato 4 Ottobre, Bylis-KF Tirana 0-0.

domenica 12 ottobre 2008

Milan su Sergio Ramos

Un vecchio pallino mai passato di moda. Secondo la stampa spagnola, il Milan sarebbe pronto a tornare alla carica con il Real Madrid per Sergio Ramos. E, pur di assicurarsi i servigi del fortissimo esterno difensivo spagnolo, il presidente Berlusconi sarebbe disposto a muoversi in prima persona.Potrebbe anche non bastare pero'', perche'' Ramos, che non ha ottenuto il tanto agognato rittocco all''ingaggio, e'' considerato assolutamente incedibile dal club merengue. Anche Ronaldinho sembrava un sogno irrealizzabile...

venerdì 10 ottobre 2008

Coppa Uefa: Le partite di San Siro alle 20.45

Le due partite che il Milan giocherà a San Siro nella Fase a gironi di Uefa Cup, Milan-Braga giovedì 6 Novembre e Milan-Wolfsburg mercoledì 17 Dicembre, inizieranno alle 20.45.

giovedì 9 ottobre 2008

Pirlo: "Il mio ritorno? Datemi ancora tempo"

Non vuole correre troppo. Meglio non rischiare e guarire perfettamente per non ricadere. Andrea Pirlo fa il punto sull'infortunio riportato il 16 settembre durante l'allenamento, una "complessa lesione muscolare di secondo grado al bicipite femorale della coscia destra".
Un infortunio serio; così il fuoriclasse del Milan avverte i tifosi di avere pazienza. "Sto un po' meglio, sto facendo tutte le cure, ma comunque ci vorrà ancora un po' di tempo prima che torni in campo" ha dichiarato ai microfoni di Milan Channel. Tranquillizzato soprattutto dai risultati, perché, sottolinea, "il Milan a centrocampo senza di me ha fatto bene con Gattuso, Ambrosini e Seedorf".
Pirlo, anzi, esalta il lavoro dei suoi compagni di squadra: "Devo dire che tutti si sono comportati bene; i centrocampisti che sono scesi in campo hanno caratteristiche diverse dalle mie e fra loro, ma il modulo adottato è stato sempre lo stesso e anche questo è stato un particolare importante per la squadra nel suo complesso". Il regista rossonero passa quindi all'analisi del campionato. "Quello di quest'anno è un torneo equilibrato, ci sono ottime squadre e la qualità è migliorata tantissimo; le squadre medie e piccole giocano molto bene, sarà una lunga lotta per tutte, in questo modo è anche più bello. Mi è dispiaciuto tanto non giocare il derby visto il risultato. È andata bene anche così, però dispiace sempre saltare una partita del genere".
Pirlo tranquillizza l'ambiente, anche perché è vicino il ritorno in campo Nesta. "Alessandro è importantissimo sia nella fase di difesa che in quella offensiva perché spesso è lui a iniziare il gioco - spiega - è un centrocampista aggiunto che parte da dietro. Adesso sta bene, si allena con la squadra e presto lo rivedremo in campo". Senza dimenticare Ronaldinho. "È cresciuto - afferma Andrea -; avrà a disposizione queste due settimane per lavorare ancora meglio, ha voglia di tornare ai suoi livelli e noi lo aspettiamo".

Stefano Borgonovo: Fiorentina-Milan 4-1

C'era tutto uno stadio che voleva dimostrarsi forte, sereno. Gli appassionati di calcio che hanno gremito lo stadio Franchi di Firenze non volevano commiserare Stefano. Non se lo sarebbero mai perdonato. Erano lì per cercare di donargli energia. E poi anche riconoscenza, entusiasmo, tutto quello che si vuole e che si crede. Poi, però, ad un certo punto, le lacrime di Gullit. Inesorabili. La regia e lo schermo gigante non se le sono fatte scappare. E non era sensazionalismo: era la verità. Una sorta di realistico e umanissimo passaparola, contagioso e irresistibile. La stretta, l'onda della commozione è qualcosa che c'è. Perchè comprimerla, perchè prodursi nella fatica, destinata a rivelarsi sprecata, di soffocarla o nasconderla? Ruud è sempre stato un omone con i sentimenti in bella vista. Non era nel copione, nulla era nel copione, ma il crocevia della serata era quello, prima o poi bisognava passare da quelle parti. A Firenze Gullit ha semplicemente dato il là alla sinfonia silenziosa degli occhi umidi, con quel nodo alla gola che finalmente era possibile sciogliere. Non erano lacrime di debolezza e di pietà, ma di vicinanza, di affetto. E già che ci siamo anche di stizza, perchè è giusto e nobile lottare, aiutare, ricercare. Ma un fatto è certo: Stefano non se la meritava. Ma visto che c'è ed è con la Sla che bisogna fare i conti, c'è approccio e approccio. Cuori in tumulto ad esempio quando la carrozzina di Stefano si è avvicinata prima a Carlo Ancelotti e poi ad Arrigo Sacchi. Dell'attuale allenatore del Milan, Stefano ha sempre ricordato negli anni la flemma e la grinta del Bernabeu, prima di un Real Madrid-Milan di Coppa dei Campioni con le urla della squadra merengue all'uscita dello spogliatoio prima dell'inizio della partita. E poi Arrigo: non si sono presi quell'anno, stagione 1989-90, ma anni e anni dopo Stefano dirà "peccato, sarei dovuto rimanere, avevo deciso troppo in fretta". Tutto ammesso e metabolizzato senza rimpianti e melodrammi, con la stessa dignità e lo stesso coraggio di oggi nella malattia. Ma il migliore in campo, il gigante della serata è stato Roberto Baggio. Irraggiungibile Roby a bordocampo, al fianco di Stefano, durante la partita: gli parlava e scherzava con lui con lo stesso tono e lo stesso sorriso di quando erano calciatori. Non una stilla di brillantezza e di goliardia in meno. Le stesse dosi, le stesse porzioni di voglia di scherzare e di stare insieme. Roberto Baggio è stato con Stefano per tutta la sera, ma c'è stato davvero. Nel modo più rispettoso e fraterno che potesse esserci. Con la forza del cuore. Quanto all'amichevole è finita 4-1 per la Fiorentina, con le reti di Massaro al 7' una doppietta per Pazzini in gol al 12'e al 31' e Da Costa al 19', nella ripresa i viola sono andati in gol con al 75' con Nappi.

mercoledì 8 ottobre 2008

Verso Firenze


7 ottobre 2008 - Rossoneri di nuovo al lavoro a Milanello dopo la giornata di riposo concessa ieri. Prima della seduta, a cui ha partecipato per intero anche Alessandro Nesta, Carlo Ancelotti ha parlato alla squadra. Allenmaneto a parte per Flamini, Pirlo, Inzaghi, Seedorf e Senderos. Domani alle 11 la squadra partirà per Firenze, dove in serata affronterà i viola nell'amichevole dedicata a Stefano Borgonovo. Questo l'elenco dei rossoneri convocati. Portieri: Dida, Abbiati. Difensori: Maldini, Albertazzi, Pasini, Antonini, Darmian. Centrocampisti: Emerson, Ambrosini, Cardacio, Gianola. Attaccanti: Ronaldinho, Viudez, Seedorf, Angelilli.