giovedì 9 ottobre 2008

Stefano Borgonovo: Fiorentina-Milan 4-1

C'era tutto uno stadio che voleva dimostrarsi forte, sereno. Gli appassionati di calcio che hanno gremito lo stadio Franchi di Firenze non volevano commiserare Stefano. Non se lo sarebbero mai perdonato. Erano lì per cercare di donargli energia. E poi anche riconoscenza, entusiasmo, tutto quello che si vuole e che si crede. Poi, però, ad un certo punto, le lacrime di Gullit. Inesorabili. La regia e lo schermo gigante non se le sono fatte scappare. E non era sensazionalismo: era la verità. Una sorta di realistico e umanissimo passaparola, contagioso e irresistibile. La stretta, l'onda della commozione è qualcosa che c'è. Perchè comprimerla, perchè prodursi nella fatica, destinata a rivelarsi sprecata, di soffocarla o nasconderla? Ruud è sempre stato un omone con i sentimenti in bella vista. Non era nel copione, nulla era nel copione, ma il crocevia della serata era quello, prima o poi bisognava passare da quelle parti. A Firenze Gullit ha semplicemente dato il là alla sinfonia silenziosa degli occhi umidi, con quel nodo alla gola che finalmente era possibile sciogliere. Non erano lacrime di debolezza e di pietà, ma di vicinanza, di affetto. E già che ci siamo anche di stizza, perchè è giusto e nobile lottare, aiutare, ricercare. Ma un fatto è certo: Stefano non se la meritava. Ma visto che c'è ed è con la Sla che bisogna fare i conti, c'è approccio e approccio. Cuori in tumulto ad esempio quando la carrozzina di Stefano si è avvicinata prima a Carlo Ancelotti e poi ad Arrigo Sacchi. Dell'attuale allenatore del Milan, Stefano ha sempre ricordato negli anni la flemma e la grinta del Bernabeu, prima di un Real Madrid-Milan di Coppa dei Campioni con le urla della squadra merengue all'uscita dello spogliatoio prima dell'inizio della partita. E poi Arrigo: non si sono presi quell'anno, stagione 1989-90, ma anni e anni dopo Stefano dirà "peccato, sarei dovuto rimanere, avevo deciso troppo in fretta". Tutto ammesso e metabolizzato senza rimpianti e melodrammi, con la stessa dignità e lo stesso coraggio di oggi nella malattia. Ma il migliore in campo, il gigante della serata è stato Roberto Baggio. Irraggiungibile Roby a bordocampo, al fianco di Stefano, durante la partita: gli parlava e scherzava con lui con lo stesso tono e lo stesso sorriso di quando erano calciatori. Non una stilla di brillantezza e di goliardia in meno. Le stesse dosi, le stesse porzioni di voglia di scherzare e di stare insieme. Roberto Baggio è stato con Stefano per tutta la sera, ma c'è stato davvero. Nel modo più rispettoso e fraterno che potesse esserci. Con la forza del cuore. Quanto all'amichevole è finita 4-1 per la Fiorentina, con le reti di Massaro al 7' una doppietta per Pazzini in gol al 12'e al 31' e Da Costa al 19', nella ripresa i viola sono andati in gol con al 75' con Nappi.

Nessun commento: