mercoledì 30 dicembre 2009

Beckham: "Lo scudetto è possibile"

David Beckham è ufficialmente tornato. L'inglese si è "ripresentato" oggi a Palazzo Bagatti Valsecchi. Il Milan, dice, gli è mancato, e non vede l'ora di tornare a lavorare con umiltà per cercare di centrare dei successi. Anche partendo dalla panchina, e non solo per guadagnarsi il Mondiale con l'Inghilterra.
"Mi è mancato lo stare col Milan, con i compagni, coi tifosi. Restare sei mesi qua è stata un'esperienza speciale lo scorso anno, penso che si ripeterà. Il gruppo è molto simile a quello dello scorso anno, perché i grandi club non cambiano mai. La vera grande differenza è l'assenza di una persona come Paolo Maldini, un giocatore così importante e speciale. E naturalmente si sente anche la mancanza di uno come Kakà, uno dei migliori giocatori al mondo, nonché quella di Ancelotti. Sono grandi cambi, ma una squadra come il Milan sa gestirli e sa dare comunque il meglio".Quando ho sentito per la prima volta che ci sarebbe stata la sfida con il Manchester United ho quasi pianto, perché per me sarà una serata davvero speciale. lo United è stato per me un club importante: la città stessa è per me speciale, ho ancora tanti amici ed ho ancora tifosi, era il mio club dei sogni. Sono sette anni che non ci ritorno e farlo come giocatore del Milan renderà questo ritorno ancora più bello. Ma chiaramente non sarò felice di una vittoria dello United...".
"Il mio futuro dopo i sei mesi? Non so, vedremo. Per ora è importante sapere da subito che resterò per sei mesi, l'anno scorso la cosa era stata un po' complicata. Di sicuro sono onorato che il Milan mi abbia voluto ancora nel gruppo. Sono qui per aiutare la squadra a vincere". "Ho visto molte delle partite del Milan, lo schema è diverso da quello dello scorso anno, ma una squadra con tanti giocatori validi può farla funzionare. La mia posizione? Non ci penso, sono solo felice di essere qui, non importa dove gioco, o anche se inizio in panchina. Qualsiasi ruolo andrà bene. Sarei davvero felice di giocare in qualsiasi ruolo: difesa, centrocampo, attacco, persino portiere... Posso giocare in molte posizioni, ma davvero non mi aspetto di partire da titolare. Se lo farò, Leonardo saprà come utilizzarmi. Se sarò pronto il 6 gennaio col Genoa? Sto lavorando sulla mia forma da tre settimane, ma non è lo stesso che allenarsi e giocare con la squadra. Leonardo deciderà se sono pronto".
"Ho parlato con Leonardo che voleva sapere delle mie condizioni fisiche. Certo, dovrò inserirmi negli schemi, ma non ci vorrà molto. Se il Milan può vincere il campionato? Certo, il Milan può sempre vincere, anche se sarà difficile, perché l'Inter sta andando molto bene. La mia speranza per il 2010, comunque, è quella di vincere lo scudetto con il Milan".
"La cosa importante per la nazionale era tornare in Europa, ma non è l'unico motivo per cui sono venuto al Milan. Non è solo per andare al Mondiale che sono qui, c'è molto di più: sono in una delle più grandi squadre al mondo, so come giocano e come si allenano. Sono felice che Capello mi consideri, anche se so che non c'è nessuna garanzia. Ci sarà bisogno di un duro lavoro, che sono pronto a sostenere".

venerdì 25 dicembre 2009

Le partite più belle del 2009 rossonero


Nel corso dell'anno solare 2009 il Milan ha chiuso il campionato scorso con gli stessi punti della Juventus e con una migliore differenza reti complessiva, pur con un saldo negativo negli scontri diretti, raggiungendo la qualificazione in Champions League senza dover passare dai preliminari. Nella stagione in corso invece il Milan ha sancito la sua qualificazione agli Ottavi di finale di Champions League, grazie alle vittorie di Marsiglia e Madrid, e ha consolidato nelle ultime quattro settimanel il secondo posto in classifica: la squadra rossonera è seconda, fin dal 29 novembre quando superò 2-0 il Catania in trasferta grazie alla doppietta di Huntelaar.Un 2009 positivo, migliore rispetto al 2008, anche se non paragonabile al 2007, anno in cui la squadra rossonera ha conquistato Champions League, Super Coppa Europea e Mondiale per Club, titoli che negli ultimi dieci anni nessun'altra squadra italiana è stata in grado di conquistare. Una tripletta che non era riuscita nel 2008 al Manchester United e che è invece stata centrata, con grande brillantezza, quest'anno dal Barcellona. Nel 2009 rossonero abbiamo individuato, mese per mese, le gare più belle e importanti del Milan, a partire naturalmente dal mese di gennaio.
GENNAIO 2009: BOLOGNA-MILAN 1-4. Il Milan riscatta la sconfitta dell'andata e nel secondo tempo dà spettacolo. Kakà è irresistibile, mentre Pato e Beckham (il campione inglese va anche in gol) iniziano a costruire un'intesa importante.
FEBBRAIO 2009: LAZIO-MILAN 0-3. Il Milan si porta a meno sei dal primo posto e si insedia al secondo posto in classifica, con una prestazione molto importante. Molto bene Kakà, assist-gol di Beckham per Pato.
MARZO 2009: MILAN-ATALANTA 3-0. E' la gara della svolta. La squadra abbandona, grazie ad una tripletta di Inzaghi, il momento negativo iniziato con la Reggina il 7 Febbraio e inizia la marcia verso la Champions League.
APRILE 2009: MILAN-PALERMO 3-0. La squadra rosa, giunta a San Siro con ambizioni, viene superata da un Milan bello e concreto. La gara dei rossoneri è brillante sia sul piano tecnico che su quello fisico.
MAGGIO 2009: FIORENTINA-MILAN 0-2. Indimenticabile. Significativa la portata sportiva della vittoria, era uno spareggio per evitare i Preliminari di Champions, ma soprattutto per i saluti mozzafiato a Carlo Ancelotti, Paolo Maldini e Ricardo Kakà.
AGOSTO 2009: SIENA-MILAN 1-2. Il Milan vince e convince. Ronaldinho è in grande spolvero e la squadra tiene il campo con ottima disinvoltura.
SETTEMBRE 2009: MARSIGLIA-MILAN 1-2. Era la partita più delicata del girone e arriva subito. Le difficoltà non mancano, ma ci pensa lui, come sempre: Filippo Inzaghi.
OTTOBRE 2009: REAL MADRID-MILAN 2-3. Ci sono anche Milan-Roma, la gara della svolta, e Chievo-Milan. Ma Madrid è la grande impresa, sotto gli occhi del mondo e sul tetto d'Europa.
NOVEMBRE 2009: MILAN-CAGLIARI 4-3. Che spettacolo e che gol Pato! Il Cagliari in gran forma, lo dimostrerà sette giorni dopo battendo la Juventus, mette alla frusta il Milan. Ma i rossoneri conquistano tre punti molto pesanti.
DICEMBRE 2009: MILAN-SAMPDORIA 3-0. Una mezz'ora abbagliante, da Milan che non ti aspetti così bello e che così bello non vedi da tanto. E' la partita dalla quale, a gennaio, bisogna ripartire.

Tanti auguri di buon Natale!

Tantissimi auguri di un felice Natale a tutti voi milanisti (e perchè no? anche non) che ogni giorno visitate il mio blog. Le vostre visite sono per me un continuo stimolo a migliorare sempre di più il mio piccolo spazio sul web da dedicare solo ed esclusivamente alla nostra squadra: il Milan.

Ancora tantissimi auguri!

Francesco Meini Milan Per Sempre

mercoledì 23 dicembre 2009

Ronaldinho: 44 palleggi bendato

Mentre lo guardi ti viene da pensare: “Ma da quale pianeta è sbarcato?”. Un marziano? Poi, però, il dubbio si insinua nella mente di noi essere umani e allora diventa naturale andare alla ricerca di una spiegazione razionale di quella magia che fa stropicciare gli occhi. Da qualche giorno ormai impazza su youtube l’ultimo numero di Ronaldinho, capace di fare quarantaquattro palleggi consecutivi bendato per pubblicizzare il videogame EA Sports Fifa 10. Destro - sinistro a ripetizione e un colpo di tacco finale incoronano il giocoliere brasiliano re del “Blindfolded Keepie Uppie Challenge”, in cui stacca alla grande diversi colleghi illustri. Xavi si piazza al secondo posto, con otto tocchi e gridolini di meraviglia in sottofondo per la performance, mentre il polacco Lewandowski si conquista il terzo, riuscendo a far contare sette palleggi. L’unico italiano in gara è lo juventino Giorgio Chiellini che, all’inizio, non prende la palla neppure con le mani quando qualcuno gli serve l’assist, e alla fine riesce a fare un solo palleggio. Anche se qualche perplessità era nata a proposito della vecchia pubblicità in cui colpiva ripetutamente la traversa, nessuno ha mai dubitato effettivamente che Dinho sia un mostro con la palla fra i piedi. Che sia altrettanto creativo con la testa lo dimostra il buco nella benda che si scopre nell’ultima scena, mentre il brasiliano mostra i suoi dentoni e un sorriso impertinente sulla faccia.

sabato 19 dicembre 2009

Salta Fiorentina-Milan

Niente anticipi nella 17ª giornata di serie A: dopo Bologna-Atalanta a causa del maltempo è stata rinviata anche Fiorentina-Milan. Dopo un ultimo sopralluogo sul campo con i dirigenti di Bologna e Atalanta, l'arbitro Orsato ha deciso di rinviare, in un primo tempo a domani alle 13 e poi a data da destinarsi, la partita prevista al "Dall'Ara" alle 18. Il problema riguarda sia la messa in sicurezza degli spalti, gelati in molti punti, sia la viabilità fuori dallo stadio.
Non si giocherà nemmeno Fiorentina-Milan, in programma alle 20.45. Tecnici del Comune, uomini della Fiorentina e della Protezione civile erano al lavoro anche al Franchi per cercare di rendere agibili gli spalti per Fiorentina-Milan, ma le condizioni delle gradinate e delle strade attorno allo stadio hanno indotto la Questura a suggerire il rinvio a data da destinarsi quando sembrava profilarsi una gara a porte chiuse. Come data del possibile recupero è stato ipotizzato il 27 gennaio. Quello che potrebbe accadere domani a Udine dove si giocherà Udinese-Cagliari. La decisione verrà presa alle 15 di domani dopo un sopralluogo.

venerdì 18 dicembre 2009

Leonardo: "Con il Manchester ce la giochiamo alla pari"

Dopo il Real ecco il Manchester United. Ma Leonardo non appare spaventato in conferenza stampa, alla vigilia di Fiorentina-Milan. Anzi, l'ennesima grande sfida lo affascina e non vede l'ora. "Non esistono calcoli in questi casi. Il Manchester United è una squadra di grande tradizione, come lo è il Milan, ce la giocheremo alla pari" sostiene il brasiliano che confida nel tempo. "Comunque bisogna vedere come staremo a febbraio, mancano quasi due mesi, e tra l'andata e il ritorno ci sono 25 giorni" ha aggiunto.Un ingrediente in più della sfida sarà il ritorno di David Beckham (di nuovo in prestito al Milan da gennaio) a Manchester da avversario, che per Leonardo è suggestivo come il ritorno al passato del tecnico interista Josè Mourinho, che se la vedrà con il Chelsea, oggi guidato da Carlo Ancelotti. Leo che tiferà l'ex allenatore rossonero? "Io tifo per noi, che vogliamo arrivare in fondo e quindi battere tutti. Una caratteristica di questo Milan è che è molto concentrato su di sè".
Un pensiero va anche al patron rossonero Silvio Berlusconi. "Quasi tutta la squadra lo ha sentito, gli è stata vicina in questo episodio sgradevole. Si parla di violenza e di cose che non dovevano capitare - spiega Leonardo -. Stiamo parlando del premier non solo del nostro presidente. Sono cose enormi, a livello mondiale. Siamo stati vicini a Berlusconi, abbiamo parlato quasi tutti con lui". Osso duro la Fiorentina. Leonardo sa molto bene che un altro stop potrebbe complicare la marcia in campionato, ma si fida dei suoi e rassicura i tifosi: "Non credo che la sconfitta con il Palermo sia un risultato che possa cambiare l'umore. È stata una partita nella quale abbiamo trovato un Palermo in salute, ha fatto bene, non credo che la mia squadra abbia giocato male. Abbiamo creato situazioni e poi sono dell'opinione di essere alla guida di una squadra bilanciata".
"L’ultima volta che il Milan è andato a giocare a Firenze - ricorda Leonardo - era l’ultima gara della scorsa stagione, un momento davvero particolare. Per me era il giorno in cui iniziavo la mia avventura da allenatore e non ho pensato a quello che sarebbe potuto accadere in futuro. Ricordo perfettamente che è stata una giornata ricca di tante emozioni: il saluto di Carlo Ancelotti dentro gli spogliatoi, le sue parole e il pianto che ha suscitato quel momento in molti di noi. Il Milan aveva conquistato la qualificazione alla Champions...è stata anche l’ultima partita di Paolo Maldini, di Kakà, anche se ancora non sapevamo che Ricky sarebbe andato via. E poi è stato anche il momento in cui sono rientrati Gattuso e Nesta. Domani torneremo a Firenze e incontreremo una squadra dalla forte identità. Ha un modo di giocare molto chiaro e giocatori in grande forma perchè possiedono molte risorse e molte possibilità di gioco. Per il Milan sarà un test importante anche se ancora non so la formazione che schiererò perché ci sono molte situazioni da valutare. Ronaldinho ha avuto qualche problema, deciderò all’ultimo”.

mercoledì 16 dicembre 2009

Thiago e Seedorf in visita a Berlusconi

Quella del Cavaliere, la terza da quando è ricoverato al settimo piano dell'ospedale milanese San Raffaele, non è stata una notte tranquilla visto il riacutizzarsi dei dolori al collo. E proprio per questo Berlusconi si è risvegliato con il mal di testa. In ospedale, secondo quanto si apprende da fonti interne, il premier è ancora "sotto osservazione e sotto accertamenti" e si valuta la possibilità, diversamente da come previsto ieri, di non dimetterlo oggi. Il suo ritorno a casa potrebbe dunque slittare a domani. Un nuovo bollettino medico sulle condizioni del presidente del Consiglio sarà comunicato oggi giornalisti attorno alle 17 da Alberto Zangrillo, primario di anestesia e rianimazione al San Raffaele e medico di fiducia del premier.
"La giornata del Presidente del Consiglio è iniziata con la lettura della corposa rassegna stampa arrivata prima delle sette da Palazzo Chigi". quanto ha detto il sottosegretario Paolo Bonaiuti ai microfoni di Sky Tg24. "La notte - ha continuato il Sottosegretario - è stata un po' più travagliata, si sono riacutizzati i dolori al collo: evidentemente sono gli effetti del durissimo colpo di domenica. Ieri sera il Premier ha guardato "Ballarò" che non gli è piaciuto. Ha ricevuto la visita dei giocatori Seedorf e Thiago Silva e la telefonata di Obama che gli ha fatto gli auguri per una rapida guarigione". Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ha inoltre rivelato che Berlusconi "non ha commentato il dibattito alla Camera perchè abbiamo cercato di tenerlo lontano dalla bagarre politica. Deve restare a riposo per almeno due settimane e se non cominciamo subito a tenerlo a freno poi sarà davvero impossibile".
"Desidero rinnovare al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, quanto espresso nel telegramma inviatogli all'indomani della vile aggressione subita, esprimendogli la più sincera e affettuosa solidarietà, rinnovandogli la vicinanza del mondo dello sport e inviandogli i più calorosi auguri di pronta guarigione con auspicio di un immediato ritorno alle funzioni politiche e sociali". Lo ha detto il presidente del Coni, Gianni Petrucci, nel corso del consiglio nazionale tenuto oggi a Roma.
Il gip di Milano Cristina Di Censo ha convalidato l'arresto di Massimo Tartaglia, l'uomo che ha ferito il premier Silvio Berlusconi domenica sera in piazza Duomo, e ne ha disposto la custodia cautelare in carcere. Il gip non ha dunque accolto la richiesta della difesa di trasferirlo temporaneamente, in stato di detenzione, in un ospedale psichiatrico. Tartaglia si trova ora a San Vittore nel centro di osservazione neuropsichiatrica. Secondo il gip c’è il rischio di reiterazione del reato. Per ora non c’è nessuna perizia psichiatrica. Inoltre il gip ha tenuto conto della necessità di completare le indagini tuttora in corso ed ha dunque ravvisato anche la sussistenza del rischio di inquinamento delle prove. Nel provvedimento del gip che ha convalidato l'arresto e ha disposto la custodia cautelare in carcere di Massimo Tartaglia, è stato anche ordinato il monitoraggio psichiatrico costante dell'uomo: è stato anche confermata la necessità che Tartaglia venga sorvegliato a vista.

domenica 13 dicembre 2009

Milan-Palermo 0-2

Pato in panchina per un lieve affaticamento muscolare all'adduttore; al suo posto Abate. In difesa, spazio a Favalli preferito a Kaladze nel ruolo solitamente coperto da Thiago Silva. Queste le due novità di formazione per il Milan, che si congeda per il 2009 dal pubblico di San Siro con la gara contro il Palermo. Rosanero in campo con Liverani al posto dello squalificato Migliaccio; in avanti, Simplicio, Cavani e Miccoli.
La prima vera occasione della partita è per il Palermo: al 3', servito splendidamente da Miccoli, Cavani chiude troppo il destro che si spegne di pochissimo alla destra di Dida. Pochi secondi dopo ancora i rosanero in avanti: Dida è costretto a respingere con i pugni la conclusione molto tesa dalla distanza di Bresciano. Ottimo l'avvio di partita della squadra di Delio Rossi. Ma anche il Milan è pronto ad uscire: il risultato è che sono molto intensi i primi dieci minuti di gara, praticamente senza interruzioni.
Milan vicinissimo al gol al 17': Ronaldinho serve benissimo Seedorf inseritosi in area di rigore, suggerimento palla a terra di Clarence per l'accorrente Borriello che manca l'aggancio di un soffio a due passi da Sirigu. Al 19' corpo a corpo in area tra Borriello e Kjaer, l'arbitro Bergonzi assegna un calcio di punizione a favore del Palermo. Grande opportunità per il Palermo al 29': buon lavoro di Cavani che apre sulla sinistra per Bresciano, ma il centrocampista apre troppo il diagonale: la palla finisce sul fondo. Altro pallone che esce di un niente è per il Milan al 32': Ronaldinho inventa, Borriello apre troppo il diagonale che si spegne alla sinistra di Sirigu.
Nessun cambio tra il primo e il secondo tempo. Ma il Palermo va in vantaggio subito al 4' della ripresa, con il gran tiro di destro leggermente deviato da Zambrotta: nulla da fare per Dida. E allora ecco il cambio tra le fila rossonere per cercare più incisività in area di rigore: dentro Pato per Abate. Al 7' Borriello prova a dare la scossa ai suoi: pronto al colpo di testa, Bovo lo anticipa di poco. Pochi minuti dopo dal limite mira il secondo palo ma la palla viene deviata in angolo. Al 10' occasione per i rosanero: Cassani mette in mezzo, Dida esce a vuoto disorientando Simplicio che non riesce a raccogliere il suggerimento del compagno. Ed è proprio Simplicio oggetto della prima sostituzione di Delio Rossi: al suo posto entra Pastore. Pastore che mette lo zampino nell'azione del gol del raddoppio rosanero: Miccoli salta Antonini in scivolata, appoggia per Pastore che, al momento del tiro, viene ostacolato da Ambrosini, la palla finisce tra i piedi di Bresciano che di forza insacca.
Palermo micidiale in contropiede al 21' con Cavani che riesce ad andare al tiro ma il pallone finisce di poco sul fondo. Secondo cambio per i siciliani: entra Budan, esce un particolarmente ispirato Miccoli. Ora sono due le punte "pesanti" di Delio Rossi. Leonardo risponde con Inzaghi, che entra ad affiancare centralmente Borriello, al posto si Seedorf. Ora sono quattro le punte rossonere in campo, mentre il centrocampo si alleggerisce ulteriormente.
Occasionissima per il Milan al 30': Ronaldinho al centro per Ambrosini, cross per Inzaghi che gira bene di testa indirizzando verso l'angolino basso alla sinistra di Sirigu, ma il portiere rosanero ci arriva. Ultimo cambio per il Milan: esce un ottimo Ambrosini per un più fresco Flamini. Al 40' il nuovo entrato si rende pericoloso con un bolide dalla distanza che Sirigu riesce a respingere di pugno. Ancora una buona respinta di Sirigu su Zambrotta al 43' sugli sviluppi di un calcio d'angolo battuto da Ronaldinho.
Si chiude con il Milan all'attacco e il Palermo in difficoltà il 2009 casalingo rossonero: peccato per il risultato perchè l'occasione di avvicinarsi ancora di più alla capolista poteva essere davvero importante. Milan un po' troppo confusionario ma certamente non una pessima partita per la squadra di Leonardo, che interrompe così la striscia positiva di 13 turni utili consecutivi tra campionato e Champions League. Ronaldinho e Ambrosini forse i migliori in campo tra i rossoneri.

sabato 12 dicembre 2009

Leonardo: "Non c'è gelo con i senatori"

Per le condizioni di Thiago Silva siamo felici perché non è una cosa così grave come si pensava". Leonardo lo rivela alla vigilia della sfida interna con il Palermo e ipotizza addirittura come rientro la sfida di Firenze. Una notizia che era stata anticipata in mattinata da Adriano Galliani. Sui rosanero una certezza: "E' un avversario da prendere con le molle. Affrontiamo una squadra che gioca ottimo calcio, ma ci teniamo a vincere davanti alla nostra gente. La gestione Delio Rossi? Sicuramente l'identità è la stessa; il Palermo ha giocatori duttili e versatili. Dovremo fare molta attenzione. E' squadra dinamica e veloce". Milan secondo a quattro lunghezze dall'Inter. Ma non parlategli di scudetto. "La sconfitta a Torino sinceramente non cambia tanto. Mancano troppo partite. Ma la nostra liena non cambia: concentrazione e gioco ad alto livello per non perdere il passo. Quattro punti invece che sette è meglio. Non posso negare che il fatto di essere tutti vicini dà maggiore entusiasmo e il campionato è più emozionante, ma manca ancora tanto".
Pentito per avere impiegato Ambrosini e Thiago Silva a Zurigo? Col senno di poi è troppo facile. Spiega: "Ambro ci teneva anche se aveva avuto un problema virale. Analizzando tutto avevo pochi giocatori a disposizione; anche Kaladze aveva problemi; perfino Ronaldinho e Pato. A livello psicologico è stata una partita strana contro un avversario senza obiettivi che ci aveva battuto. Per niente facile".
Aria serena, anche se il tecnico è alle prese con scelte difficili. Come con i senatori Gattuso, Inzaghi e Abbiati, che per varie motivazioni hanno trovato pochi spazi. "Gattuso non è ancora disponibile per domani ed è stato infortunato. Sinceramente non c'è niente da dire in più rispetto a quello che tutti già sanno. Il rapporto con lui, con Inzaghi e Abbiati, visto che si parla di malumore, gelo, credo che all'interno del nostro ambiente non ci sia. Chiedete a loro e vi diranno che sanno tutto quello che penso io. Abbiati è stato fuori, ha trovato prima un grande Storari, poi Dida, sta recuperando e per giocare il percorso non è ancora completo. A Inzaghi spiego tutto; sta bene, corre e dice sempre di avere grande voglia. Avrà le sue chance come gli altri compagni di reparto". Nessuna preferenza sul sorteggio di Champions: "Non so, vedremo: in teoria - risponde ironico e realista - lo Zurigo è più facile del Real Madrid...".

martedì 8 dicembre 2009

Zurigo-Milan 1-1

Uno dei Milan più inguardabili della stagione (probabilmente inferiore a quello visto a Livorno) ottiene la promozione agli ottavi di Champions League grazie a uno striminzito 1-1 con lo Zurigo, ma sopratutto al 3-1 ottenuto a Marsiglia dal Real Madrid che vince il girone. Dominati nel primo tempo e sotto di un gol, i rossoneri agguantano il pari al 64' con un rigore trasformato da Ronaldinho, assegnato per un fallo su Borriello di Rochat, espulso nella stessa azione dall'arbitro portoghese Proenca. Misteri del calcio: il Milan che conquista 4 punti su 6 con il Real, concede la stessa posta alla mediocre squadra di Challandes che nella sua umiltà mette in evidenza crepe evidenti nel gioco rossonero, forse inadatto in un palcoscenico come quello europeo. Secondo nel gruppo, ora il Milan rischia nel prossimo turno in avversario di grido. Leonardo aveva promesso faville con il suo modulo preferito e la velocità sulle fasce di Abate e Antonini. Di fronte c'era lo Zurigo. Sempre lo stesso; quello che vinse all'andata 1-0. Settimo nel campionato svizzero a dieci squadre. Ma è stato il Milan a essere diverso. DIverso da quel 30 settembre, ma anche diverso da quello ammirato sabato contro la Sampdoria. E' infatti insospettabile il primo tempo dei rossoneri che partono con passo disinvolto e un ritmo inadatto per un torneo come la Champions League. L'atteggiamento del Milan è un pugno nello stomaco. Improbabile e sprovveduto che al 20' deve anche fare i conti con l'infortunio di Thiago Silva, impareggiabile spalla sinistra di Nesta. Entra Kaladze.
Dopo avere cercato il gol con Pato, il Milan per poco non subisce quello dello Zurigo con Nikci: bel sinistro di poco a lato. I rossoneri si fanno imbrigliare dalla pochezza delll'avversario che con il passare del tempo prendono coraggio e provano a spventare cotanto avversario. Lo sconcerto è tale perché, eccetto Dida e Nesta e il tentativo di Abate e Antonini di cercare spazi sulle fasce, la squadra di Leonardo è assente a centrocampo. Seedorf non riesce a dialogare con Ronaldinho, mentre Ambrosini, evidentemente non al meglio, fatica e perde molte palle. Troppo gli errori in fase di rimessa e per lo Zurigo tutto diventa facile. Incredibile la capacità del Milan di trasformare lo Zurigo in Barcellona; sorprendente la facilità con cui gli svizzeri arrivano davanti a Dida. Al 25' Alphonse spreca malamente in tribuna solo davanti a Dida, mentre Kaladze arranca alle sue spalle. Segnale evidente, sirene spiegate. Il gol infatti arriva puntuale al 30'. Su punizione: un capolavoro di Gajic che si infila nel sette alla destra di Dida. Meritatissimo. E potrebbero essere due, perché al 35' Okonkwo libero al limite obbliga Dida alla prodezza. E dilagano le paure. Pareggiare potrebbe anche non bastare e con l'eliminazione che penzola come una spada di Damocle sulla sua testa il Milan prova a rialzarla nella ripresa che inizia senza cambi.
Con quattro giocatori in difesa e cinque a centrocampo, lo Zurigo chiude le porte al Milan che però guadagna molti metri. Al 5' potrebbe anche pareggiare, ma Leoni in tuffo allunga la mano e dice di no al bellissimo tiro angolato di Ronaldinho. Ma è evidente, pur dominando nel possesso palla, l'assenza di lucidità e continuità nel gioco. I rossoneri poi sono costretti a rinunciare ad Ambrosini, vittima nei giorni percedenti al match di una colica. Il capitano molla il colpo e lascia a Flamini. Triste, anche se costantemente in attacco, il Milan trova il pareggio al 19'. Borriello che si appresta a tirare dall'altezza del dischetto, viene steso da Rochat. Rigore ineccepibile e cartellino rosso per lo svizzero. Ronaldinho implacabile infila alla sinistra di Leoni. La superiorità numerica potrebbe spalancare le porte ai rossoneri, ma la stanchezza non gioca a favore del Milan. Con le orecchie tese su Marsiglia, Leonardo regala gli ultimi minuti a Inzaghi che rileva Borriello, poco incisivo, ma allo stesso tempo decisivo in occasione del rigore. Il 3-1 di Cristiano Ronaldo al Velodrome riappacifica gli animi e con le certezza degli ottavi in tasca i rossoneri concludono al piccolo trotto. Agli ottavi servirà ben altra prestazione.

domenica 6 dicembre 2009

Pato: "Abbiamo fatto una grande partita"

Alexandre Pato è un ragazzo felice. Il suo Milan da spettacolo e lui in coppia con il grande amico Ronaldinho segna e fa sognare. Alla vigilia della partenza per Zurigo il bomber rossonero commenta così il bel momento rossonero:
"Il nostro segreto è il grande gruppo, siamo tutti molto legati. Quando arrivai al Milan mi dissero che entravo in una grande famiglia ed oggi posso realmente dire che tutto questo è vero. Siamo uniti e formiamo una grande squadra e abbiamo tutti voglia di dare qualcosa. Prendete il mio amico Antonini, ieri contro la Samp ha fatto una grandissima partita, ad inizio stagione aveva sofferto, adesso deve darci una mano anche contro lo Zurigo. In Svizzera giochiamo una partita fondamentale ma sono sicuro che questo gruppo parte per vincere e con la voglia di fare una grande prestazione".

Alexandre Parla poi della sfida con la Sampdoria:
"Abbiamo fatto una grande partita, nel primo tempo siamo stati micidiali e abbiamo colpito l'avversario con tre gol in grandissima velocità, poi nel secondo tempo abbiamo amministrato bene la gara con un ottimo possesso palla. Mister Leonardo ci aveva spiegato bene come affrontare l'avversario consigliandoci di giocare larghi vicino alla linea. Ci siamo allenati benissimo per tutta la settimana e nella partita abbiamo raccolto i frutti del nostro lavoro. Io segno e sono felice, esultare davanti ai nostri tifosi è incredibile, una grande emozione. Noi giochiamo anche per loro perchè sappiamo che se il loro sostegno sarà sempre maggiore noi stessi faremo grandi cose. Dove preferisco giocare? In questo Milan non fa differenza, io voglio solo giocare e se lo faccio a sinistra o a destra non cambia nulla. In questo Milan mi diverto e sono felice".

sabato 5 dicembre 2009

Milan-Sampdoria 3-0

Dieci partite utili consecutive; cinque partite vinte di fila. Cosa deve fare di più il Milan per sperare in un clamoroso aggancio al primo posto? Non ditelo a Leonardo. L'allenatore rossonero ama il basso profilo e mantenere il passo. Giocare e divertirsi: i conti si fanno alla fine. Sarà, ma il 3-0 con cui i rossoneri fanno fuori, o sarebbe meglio dire annientano, la Sampdoria, è l'eloquente manifesto del Milan-fantasia. Sulla sfida di San Siro pesa l'inconsistenza dei liguri; impalpabili quanto irriverenti. Chissà, magari soggiogati da un Milan che si diverte da matti e non perde mai la concentrazione, anche quando la partita è chiusa. Senza Palombo la Sampdoria perde intellligenza tattica e guida saggia. Lugi Delneri lo sostituisce con Tissone, confidando in una serata di grazia di Cassano, leggermente arretrato rispetto a Pazzini. E' la variante fondamentale dei blucerchiati, contro un Milan che non cambia profilo: Seedorf sempre alle spalle di Pato, Borriello e Ronaldinho e Antonini piazzato alla sinistra della difesa, con spostamento a destra di Zambrotta. Lo sbilanciamento è a favore del Milan che nello spazio dei primi 23 minuti si trova in vantaggio di tre gol. Lo sconcerto è totale, perché la prima zampata arriva dopo 62 secondi. I rossoneri divorano con velocità e tecnica la blanda opposizione blucerchiata. Splendido il gesto di Antonini che sradica la palla nella sua trequarti e lancia Ronaldinho. Il Gaucho si invola e inventa un assist geometrico per Borriello che infila di testa.
Tutto frutto di un entusiasmo che all'indomani del derby sembrava fantascienza. Spettacolare e costruttivo, il Milan guidato da un Pirlo stratosferico e un Ronaldinho che sembra volare su cuiscinetti d'aria raddoppia al 21' con Seedorf. L'assist è ancora di Dinho che pesca l'olandese al limite. Il piatto sinistro sotto la traversa dell'orange è sublime. Samp stramazzata al suolo. Nemmeno il tempo di respirare e arriva il 3-0 di Pato: l'assist questa volta è di Borriello; stop di petto del "Papero" che si vede respingere da Castellazzi, per poi ribadire in rete. Arrendevoli e senza un minimo di personalità, Cassano e compagni subiscono il Milan che ovviamente abbassa il ritmo e fa girare la palla, esaltando le sue qualità. E' come giocare sul velluto. Attaccare sulle fasce è come passare la lama del coltello nel burro; mirare in porta un gioco da ragazzi. Inutile la mossa Lucchini al posto di Mannini per dare più copertura, mentre nel Milan Ronaldinho cede il posto ad Abate per un lieve problema muscolare; mossa precauzionale in vista della delicata trasferta di Zurigo. Ma utile anche in vista di martedì, perché con Zambrotta squalificato, sarà padrone delle fasce con Antonini.
Che fine ha fatto la Samp di inizio campionato? Sfilacciata e praticamente allo sbando, subisce il torello del Milan che abbassa il ritmo e tende a non infierire. Delneri cerca di scuotere il gruppo inserendo Semioli per Padalino, ma Il 3-0 trasforma inevitabilmente la ripresa in un allenamento, anche se il poker viene sfiorato a più riprese ed evitato da Castellazzi. C'è spazio anche per Flamini e Huntelaar; comparsate, niente di più. La notizia? Il primo tiro della Samp verso la porta rossonera lo effettua Tissone al 38'. Basta e avanza. E il Milan vola.

venerdì 4 dicembre 2009

Galliani: "Il Milan non è un albergo"

"Non mi risulta che Gattuso voglia andare via; si sta curando. Il Milan non è un albergo dove si fa il chek-out e poi si va via". A parlare è Adriano Galliani in Lega. L'a.d. rossonero insomma non le manda a dire. "Non mi risulta che il Manchester City sia interessato a lui. Ho anche parlato con Ancelotti e Rino non è nei suoi piani. Gennaro lo sa, lui vuole guarire. Poi ha due strade: o allungare con il Milan o partire e quindi prendere una decisione tra la fine di dicembre e i primi giorni di gennaio" aggiunge. Galliani preferisce concentrarsi sulla sfida di domani a San Siro: "Con la Samp dobbiamo prendere i tre punti e poi Juve e Inter facciano quel che vogliono". Leonardo è ottimista. Dei botta e ruisposta tra il gicoatore e il dirigente ha una sua teoria. "Non vedo problemi; è normale che ci sia dialettica. Voglio che rimanga, è una risorsa importante. Ma credo che debba recuperare e trovare tranquillità. Al momento giusto l'argomento verrà affrontato. Ma noi vogliamo che il rapporto vada avanti". Ma c'è Milan-Sampdoria. Per Leonardo la tentazione è grande, ma la continuità non ha prezzo. Il brasiliano non avrebbe mai immaginato il 4 di dicembre di trovarsi al secondo posto in campionato, con gli ottavi di Champions a portata di mano e cinque prime donne da gestire in attacco. Il tecnico rossonero, con Inzaghi squalificato, domani con la Samp avrà un problema in meno da gestire, anche se è quasi certo che tra Pato e Ronaldinho verrà confermato Borriello, nonostante la doppietta di Klaas Jan Huntelaar a Catania. Ma l'olandese, al pari di Thiago Silva, è da valutare. Un piccolo problema fisico che sarà esaminato in giornata. Ma ben venga l'abbondanza: "La cosa bella è avere l'alternativa - sostiene -. Tutti e cinque possono trovare bene".
Leo non guarda la classifica. "Dobbiamo mantenere sempre lo stesso profilo. Abbiamo fatto un filotto importante di rusiltati, ma la classifica è corta; tra noi e il decimo posto ci sono pochi punti. Ripeto, i conti li facciamo alla fine. Noi dobbiamo restare in zona per lottare". Sull'Inter solo elogi: "Ha avuto pochi cali, pochi risultati negativi. E' una squadra solida. Noi abbiamo fatto punti e siamo migliorati. Dobbiamo restare aggrappati alla nostra posizione e arrivare così alla fine e se ci sarà da lottare ci proveremo"
La Samp (senza Palombo) in crisi? Leo non ci crede: "Per me ha voglia di ritrovarsi, niente meglio che con noi. Mi aspetto una partita difficile, perché quella di Delneri è una squadra ben organizzata". Poi tutti davanti alla tv a vedere il big-match. "Io tifare Juve? Giuro, non ci penso tanto, perché credo che non sarà determinante. Determinate sarà semmai il nostro gioco, la nostra mentalità". Dopo la Samp la sfida decisiva in Champions con lo Zurigo. Leo deve fare i conti con gli infortuni. "Siamo un po' contati. Zambrotta sarà squalificato in Coppa; spero di recuperare almeno uno fra Jankulovski e Bonera. Dovrò fare molti calcoli". Leonardo parla anche di Antonio Cassano in merito al tormentone sulla convocazione in Nazionale e in riferimento ad alcune dichiarazioni del c.t. Marcello Lippi. "Se Galliani mi dicesse prendiamo Cassano? Chiunque vorrebbe un giocatore con così tanta classe e personalità. È bello avere a che fare con campioni del genere, belli da vedere quando giocano".
Leo non si sbilancia; preferisce tenersi dentro tutto. E già pensa a come far giocare Beckham, "potrebbe dare contributi importanti in tanti ruoli; non in difesa, ma lì vicino". E anche al Brasile: "Io commissario tecnico? Non è un obiettivo, ma pensare al Mondiale del 2014 a casa mia...non faccio progetti; gli ultimi accadimenti al Milan lo testimoniano".

giovedì 3 dicembre 2009

Galliani a Gattuso: "Resta"

Adriano Galliani, ospite ieri alla presentazione della nuova campagna pubblicitaria della Gazzetta, da una parte rincuora Gennaro Gattuso, dall'altra gli rimette la palla sui piedi. "La stima del Milan nei suoi confronti è tale che è pronto per lui un rinnovo contrattuale, in modo che possa chiudere la carriera da noi. Non ha ancora risposto alla nostra offerta, ci incontreremo ancora, mi auguro che accetti". Se al momento Gattuso è infortunato, Massimo Abrosini è fra i protagonisti dei ritrovati fasti rossoneri: "Non c'è bisogno di sbandierare l'obiettivo. Non ci si nasconde se uno non ne parla, se sei il Milan vai in campo sempre per vincere". Parole di Massimo Ambrosini, che commenta l'ottimo momento del Milan e le ambizioni dei rossoneri, secondi e staccati di 7 punti dall'Inter ma in netta crescita. "Siamo consapevoli di vivere un momento molto positivo, ma altrettanto consapevoli che per provare ad avere la meglio sull'Inter dovremo migliorare ancora. Secondo me - continua il capitano rossonero in un'intervista rilasciata a Sky Sport 24 - questa squadra ha delle potenzialità che non sono state espresse e ampi margini di miglioramento". Dopo un avvio difficile, complicato dall'addio di Kakà e dall'approdo in panchina di un tecnico giovane e inesperto come Leonardo, il Milan sta ingranando la marcia giusta, ma per Ambrosini "se vogliamo competere con Inter, Juve e tutte le squadre che lottano per il titolo dovremo migliorare tanto. L'Inter ha una mentalità che le permette di essere al vertice da tanto tempo, e anche quello che stanno facendo quest'anno è da squadra che vuole vincere il campionato. Bisogna sperare di vincere quanto loro e sperare anche che loro ne perdano qualcuna...". Al di là dei propositi tricolore, il Milan adesso diverte il suo pubblico: Leonardo ha trovato la formula giusta, sicuramente spregiudicata con Seedorf, Ronaldinho, Pato e Borriello contemporaneamente in campo, ma fin qui efficace. Non si spiegano altrimenti i 19 punti conquistati nelle ultime 7 partite. "In questo momento - concorda Ambrosini - questa squadra può divertire, giocare bene o male, rischiare, prendere 3 gol col Cagliari e farne 4. È un pò più viva, c'è un modo diverso di giocare rispetto al passato e il modulo è cambiato". Cambiato il modulo ma anche il modo di stare in campo dei vari giocatori, Ambrosini compreso. «Quel che mi viene richiesto è diverso, ma Leonardo aveva in testa di giocare così già a inizio campionato. Poi l'abbiamo un pò accantonata ma l'idea era quella, eravamo positivi e volevamo applicarla. Il nuovo modulo - conclude - è stato riproposto a stagione in corso e ne abbiamo beneficiato tutti. Il cambiamento ha ridato energia alla squadra".

martedì 1 dicembre 2009

Messi pallone d'oro

Lionel Messi ha vinto il Pallone d'oro 2009. Il fuoriclasse del Barcellona e della nazionale argentina si è aggiudicato il trofeo, che premia il miglior giocatore in attività, conquistando 473 punti sui 480 possibili. Secondo, con 233 punti, Cristiano Ronaldo e terzo Xavi, il centrocampista anche lui del Barcellona, con 170 punti. Quarto Iniesta. Quinto Samuel Eto'o, primo classificato tra i giocatori in attività nel nostro campionato mentre nessun italiano si è piazzato nei principali 30. Messi corona una stagione da favola che lo ha visto trionfare in Champions League e realizzare complessivamente 38 gol tra Liga, Coppa del Re e Champions.Onestamente sapevo di essere tra i favoriti - ha dichiarato l'argentino dopo l'ufficializzazione della scelta -, perché il Barcellona ha avuto un anno pieno di risultati nel 2009. Ma non mi aspettavo certo di vincere con un margine così ampio. Il Pallone d'oro è molto importante per me: tutti i giocatori che l'hanno conquistato erano dei grandi e ci sono stati anche grandi campioni che non l'hanno mai vinto". E' il sesto giocatore del Barça a conquistare il trofeo ed è il terzo più giovane dopo il brasiliano Ronaldo e Michael Owen. Messi succede così a Cristiano Ronaldo, battuto domenica nel "clasico" tra i catalani e il Real Madrid.
"Questo premio per me è un grande onore e il fatto di essere il primo argentino a vincerlo mi emoziona molto - ha èproseguito Leo -. Dedico questo successo alla mia famiglia che mi è sempre stata vicina nel momento del bisogno. Adesso il difficile è confermarsi, non sarà facile ripetere il 2009". Ultima battuta per la sua Argentina che disputerà i Mondiali del Sudafrica dopo una qualificazione molto sofferta. "E' stata dura - ha ammesso -, abbiamo avuto molte difficoltà ma eravamo convinti che avremmo comunque ottenuto la qualificazione".

Galliani: "Mai paragonato Huntelaar a Van Basten"

E dopo i salti di gioia è giunto il giorno delle precisazioni. Adriano Galliani è infatti tornato a parlare dell'insoddisfazione di Rino Gattuso e di Klaas Jan Huntelaar, protagonista a Catania. Capitolo pirmo, il centrocampista rossonero. "Non entriamo in nessun mercato per Gattuso, che credo resterà al Milan perché questa è la mia speranza e la convinzione della società - ha ribadito l'amministratore delegato rossonero -. È chiaro che i calciatori soffrono a non giocare, ma bisogna avere una rosa importante per affrontare le coppe europee, ed è evidente che c'è un certo turn-over". I malumori di Gattuso suonano come nota stonata in un periodo decisamente positivo per il Milan: a Catania si è sbloccato anche Klaas Jan Huntelaar, autore di una doppietta nel recupero della gara. "Confidavamo nelle qualità di questo ragazzo, che sono esplose l'altra sera e benissimo. Però - precisa Galliani - non ho mai detto che Huntelaar è come Van Basten, ho soltanto detto che il secondo gol, bellissimo, è un gol alla Van Basten". E la chiosa è eloquente: "Per arrivare a Marco ce ne vuole molto...".