venerdì 30 aprile 2010
Leonardo: "Io e Berlusconi siamo incompatibili"
domenica 25 aprile 2010
Galliani: "Caduta inevitabile"
Palermo-Milan 3-1
venerdì 23 aprile 2010
Galliani: "Non vendo le stelle"
martedì 20 aprile 2010
Il Milan vuole Berbatov
domenica 18 aprile 2010
Leonardo: "Ci sono ancora quattro partite"
Sampdoria-Milan 2-1
sabato 17 aprile 2010
Leonardo: "Al futuro non ci penso"
venerdì 16 aprile 2010
Sportmediaset: "Leo lascia"
Leonardo addio? Secondo Sportmediaset è cosa certa. A scriverlo è il giornalista Carlo Pellegatti, secondo cui Leo "avrebbe rescisso due giorni fa il contratto che lo lega fino al 2011 con il Milan". Voce che si sarebbe "sparsa a Milano in ambienti bene informati giovedì sera". Non è tutto. "Chi al suo posto? - scrive Pellegatti -. Solo due le soluzioni. La più accreditata oggi è quella di Lippi, ma come direttore tecnico, con Filippo Galli o Tassotti allenatore o, soluzione interna, questa coppia in panchina. Tornerà Maldini nel ruolo già occupato dal dirigente Leonardo, come primo assistente e collaboratore di Adriano Galliani. Per quanto riguarda il settore medico e dei preparatori atletici sono previsti radicali cambiamenti, magari affidandosi ai responsabili della struttura che si è occupata un anno fa di Borriello ed oggi di Pato". Immediata la smentita del tecnico interessato attraverso un comunicato societario sul sito ufficiale del club, che recita: "In riferimento alle notizie divulgate oggi relative a una sua presunta rescissione di contratto, l'allenatore del Milan Leonardo precisa che queste sono da intendersi totalmente prive di fondamento". Intanto Adriano Galliani non vuole nemmeno ipotizzare un simile scenario e afferma: "Leonardo è giovane e bravo, si affida più ai sentimenti che ai contratti. Mi auguro che prevalga il sentimento per il Milan: ne avrà anche per la patria ma, siccome parliamo di lavoro, il Milan è la sua patria", afferma Galliani che assicura: "Pato resterà al Milan". L'a.d. si prepara intanto all'ennesimo week-end di passione. "Per chi tiferà stasera tra Inter e Juve?" ha chiesto un giornalista al dirigente rossonero: "Secondo lei...", ha tagliato corto. "Questo sarà un week-end molto molto importante per il campionato. Questa sera giocano Inter e Juventus, che hanno cumulativamente gli stessi punti di Sampdoria e Milan che si incontrano domenica e poi ci sarà il derby di Roma: sono tre partite tostissime, credo che lunedì ne sapremo molto più di adesso".
domenica 11 aprile 2010
Milan-Catania 2-2
Roma vai avanti tu perché noi non ce la facciamo più. Suona un po' così la resa del Milan delle occasioni perdute, che dopo avere pareggiato a San Siro con Napoli e Lazio, chiude 2-2 con il Catania che in vantaggio di due gol aveva accarezzato l'impresa. Inguardabili i rossoneri che subiscono i rossoblù per tutto il primo tempo, gol di Maxi Lopez e Ricchiuti compresi. Nella ripresa arriva la scossa con la doppietta di Borriello. Ma è inutile l'assalto finale: il distacco dall'Inter rimane invariato, mentre la Roma che adesso è prima è sopra di quattro lunghezze. A 5 giornate dal termine un divario troppo largo, anche perché ad attendere il Milan ci sono nei prossimi 180 minuti Sampdoria e Palermo, entrambe in trasferta. All'attacco senza inutili pretattiche. Leonardo ritorna al 4-2-1-3 e fantasia, con Pirlo e Ambrosini diga del centrocampo e Seedorf a ridosso del tridente composto da Huntelaar, Borriello e Ronaldinho. Sinisa Mihajlovic non si fa intimorire dai propositi rossoneri e torna a San Siro con il nchiaro intento di fare un favore all'Inter. Lo schema è l'offensivo 4-3-3 con Izco, Lopez e Mascara in attacco.Il tridente di Mihajlovic contro quello di Leonardo. Fai scorrere le statistiche e non c'è partita. Ma alla fine del primo tempo, non è solo il trio d'attacco a mettere a referto gol, gioco e occasioni. Il Catania dà infatti una grande lezione di calcio ai rossoneri, incapaci di giocarsela alla pari con i rossoblù. Il Milan, poco aggressivo in mezzo, lascia praterie al Catania che non si fa pregare due volte per affondare. Gioca bene la squadra siciliana. I ragazzi di Sinisa mettono in pratica gli lementi essenziali del calcio moderno: velocità, gioco di prima e splendidi inserimenti dei centrocampisti che aprono in due la triste retroguardia rossonera. E le grandi prove portano al meritato vantaggio del Catania dopo soli 12'. Ricchiuti fa filtrare una palla per Maxi Lopez che sul filo del fuorigioco brucia i suoi marcatori e con un diagonale perfetto trova l'ultimo straccio disponibile di angolo. Botta micidiale che i rossoneri subiscono oltre misura. I problemi di staticità del Milan fanno la differenza e il Catania ne approfitta esaltando tutti i suoi valori: dalla difesa insuperabile, ai mediani che sanno far ripartire la manovra, fino alle sue punte che mettono in agitazione perenne la difesa strampalata del Milan. Basta e avanza il gol del meritato 2-0. Maxi Lopez restituisce il favore a Ricchiuti che solitario come un condor piomba nell'area piccola e infila di testa. Con poche opzioni di gioco, al Milan non resta che resettare nella ripresa, anche perché riproporre lo stesso primo tempo sarebbe irriverente e poco rispettoso nei confronti del suo pubblico. Infatti la partenza dei rossoneri è veemente e porta subito al gol. La rete è di Borriello: colpo di testa angolato su invito di Seedorf. Il ritmo è alto e il Catania subisce. AI rossoblù manca la tranquillità del primo tempo. Mihajlovic avverte il disagio e aggiunge vitamina al centrocampo: fuori Carboni dentro Ledesma. Leonardo risponde con Flamini per Favalli, mentre Ambrosini va a fare il centrale difensivo. Ma il Catania sa ritrovare gioco e ritmo, sfruttando anche il carattere fin troppo offensivo dell'avversario. Leonardo dal canto suo rischia giustamente il tutto per tutto togliendo Seedorf e l'inguardabile Huntelaar per Mancini e Inzaghi. Mosse che fruttano. Pippo come al solito apre varchi e semina zizzania nella difesa avversaria. E al 38' lascia la palla calciata da Abate a Borriello che dal dischetto stoppa di petto e infila nell'angolo. Il finale è tutto del Milan alla ricerca disperata del 3-2. Ci provano tutti. Ci prova Inzaghi la cui girata finisce fra le braccia di Andujar. Ma il Catania resiste e il più che meritato 2-2 finisce sul taccuino di Orsato. La Roma ha strada libera.
sabato 10 aprile 2010
Leonardo: "Il Milan è sempre lì"
sabato 3 aprile 2010
Cagliari-Milan 2-3
Con le unghie e con i denti. Il Milan torna a vincere in campionato soffrendo oltre il limite, dopo un bel primo tempo e una ripresa fin troppo rinunciataria, in cui il peso delle assenze si fa sentire. I gol arrivano tutti nel primo tempo: a Borriello risponde Ragatzu; a Huntelaar replica Matri; a fissare il risultato ci pensa un'autorete di Astori. A sei giornate dalla fine il distacco dall'Inter e dalla Roma resta immutato, ma la vittoria è vitamina in un momento della staghone in cui la benzina è agli sgoccioli. L'ottimismo di Leonardo non ha limiti. Mentre l'infermeria si affolla sempre di più (11 gli infortunati), trova nuovi stimoli e combinazioni per la formazione anti Cagliari. Il tecnico del Milan cambia in difesa dove sugli esterni schiera Abate e Antonini. A centrocampo, sulla corsia di destra, inserisce la fantasia di Seedorf, mentre nel tridente rilancia le ambizioni dell'incompiuto Huntelaar. Ma, soprattutto, ritrova Pirlo e Ronaldinho che hanno scontato la squalifica. Rientri illuminanti, ma di fronte c'è un Cagliari che vuole confermare le buone indicazioni di Genova. Allegri oppone al Milan il consolidato 4-3-1-2, dove Cossu gioca alle spalle di Matri e Ragatzu, prima punta, preferito a Larrivey. Una scelta mirata, perché il giovane di belle speranze fa movimento e crea spazi per Matri. Il Milan parte bene e non permette al Cagliari di esprimere il suo gioco. Alti e veloci i rossoneri impiegano sette minuti per passare. La triangolazione tra Borriello e Seedorf è da antologia; così come il tocco della punta che di esterno destro infila sul primo palo. Al 16' Antonini sbaglia un facile gol dopo una bella proiezione in area; praticamente un dèja-vu: l'ennesimo affondo del difensore che si perde davanti alla porta. Errore fatale perché nell'azione successiva il Cagliari pareggia. Abili i rossoblù a cogliere l'amnesia della difesa del Milan che lascia tutto solo il bravo Ragatzu davanti a Dida: metterla sotto la traversa è fin troppo facile. Ma la festa dura poco: al 19' Huntelaar confeziona il 2-1 con un magnifico destro dalla lunghissima distanza: tiro potente e chirurgico che si infila nel sette. Borriello potrebbe fare altri due gol, ma pecca di indecisione e a segnare è ancora il Cagliari. Il contropiede taglia in due il Milan che si fa sorprendre: Nel tre contro due, Cossu offre a Matri l'assist giusto; l'ex milanista infila con un diagonale perfetto. E' il 2-2 dopo soli 32' di gioco. Ma c'è anche spazio per il nuovo vantaggio rossonero. Il cross dalla destra è di Abate; Marchetti esce male e non trattiene e fa schizzare la palla sul ginocchio dell'altro ex rossonero Astori per la più classica delle autoreti, con la maglia del famoso Comunardo Niccolai. A essere sotto accusa sono le difese. Una costante anche nella ripresa. Il Milan è padrone del gioco fino agli ultimi venti metri, ma poi non applica la cattiveria giusta per andare a rete. Significativa anche la facilità con cui il Cagliari penetra nella retroguardia rossonera. Soprattutto al 13', quando Ragatzu sfonda a sinistra e mira il primo palo. Dida respinge sui piedi di Cossu, ma Antonini fa il miracolo salvando a porta vuota. L'ennesima sbandata difensiva convince Leonardo a coprirsi di più: fuori Huntelaar per Zambrotta. Allegri replica con Dessena per Lazzari. Ma il rinforzo rossonero non regala più sicurezza alla difesa e solo la prontezza di riiflessi di Dida impedisce a Matri di pareggiare con un tiro al volo di destro. Vivere sul filo del rasoio è la costante di questo Milan che perde anche Pirlo vittima di problemi allo stomaco. Ecco quindi Gattuso, utile nella fase di copertura. Anche perché il Cagliari non ci sta e rincorre il 3-3. Non a caso Allegri getta nella mischia Jeda e Larrivey (fuori Ragatzu e Biondini). Mossa ad alto rischio, ma anche se squilibrato il Cagliari mette sotto il Milan e sfiora ancora con Larrivey, fermato da un nuovo capolavoro di Dida. Il Milan, stremato, perde pezzi. Fuori anche Abate (problemi a un polpaccio) per Oddo e la difesa diventa resistenza. Alla fine il 3-2 è una vera impresa.