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venerdì 31 ottobre 2008
Ufficiale: David è nostro!
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giovedì 30 ottobre 2008
Galliani: "Noi ai vertici? Siamo il Milan"
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Galliani ha ricordato che "abbiamo dato quest'anno priorità chiarissima a società e giocatori a luglio, il Milan deve giocare e lottare per vincere lo scudetto, poi si può vincerlo o non vincerlo, ma l'importante è lottare sino all'ultimo e tenere un rendimento diverso in campionato rispetto a quello dell'anno scorso. Nella stagione scorsa, sognando Yokohama, tra Bergamo e Siena avremmo fatto un paio di punti e io sono convinto che la cosa che conta è la motivazione". "L'obiettivo - ribadisce l'a.d. rossonero - è il campionato e i giocatori vengono 'bombardati' su questo tutti i giorni. Per farvi capire cosa è cambiato quest'anno, ieri sera, prima della partita, i giocatori mi hanno chiesto di non far uscire, durante il match contro il Siena, i risultati delle altre squadre, questo per rimanere concentrati il più possibile sul match".
mercoledì 29 ottobre 2008
Milan-Siena 2-1
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Il Siena aveva già fatto vedere di che pasta è fatto con il Catania. Il suo gioco frizzante e la capacità di spingere in attacco con buone geometrie dilatano le caratteristiche mollicce del Milan che nell'approccio alla gara latita spesso. Carlo Ancelotti, fra infortunati e bisognosi di riposo, schiera una squadra anomala con una difesa rivoluzionata. In fila, Antonini, Bonera, Favalli, Zambrotta. Poi Emerson al posto di Ambrosini, ma non chiedete al brasiliano di fare il Pirlo. Il compito, semmai, spetta a Gattuso, straordinario protagonista della partita. E' lui che detta i tempi. E' lui che fa salire la squadra e la frusta dopo un avvio soporifero. Il Siena, che schiera in porta Manitta al posto di Curci e deve rinunciare anche a Ficagna, si muove a suo agio e conta sulle doti della coppia Frick-Ghezzal in attacco.
Le palle piovono davanti a Manitta che deve fare gli straordinari, ma se una volta è il palo a salvarlo sul colpo di testa di Pato, nulla può su quel diavolo di Inzaghi. Pippo è in agguato, quasi fiutasse la giocata brasiliana di Gattuso: assist millimetrico alla Pirlo; Inzaghi scatta sul filo del fuorigioco e con il destro fulmina Manitta. Gol fatto, il Milan rallenta il ritmo. E qui sale in cattedra l'interdizione di Emerson, in splendida forma, che domina il centrocampo con Gattuso. Ma non sfigura il Siena. Anzi, la squadra di Giampaolo produce buon calcio, mentre i rossoneri sembrano non possedere un'idea ben precisa di gioco.
La partenza dei toscani all'inizio della ripresa mette subito in difficoltà i rossoneri e dopo un paio di prove generali, arriva il pareggio, me-ri-ta-to, di Vergassola. Complice la bambola della difesa rossonera; del tipo "prendi tu o prendo io?". Tant'è che il centrocampista ne approfitta per battere imparabilmente Abbiati. E' il momento giusto per far entrare Rossi al posto di Zuniga e Galloppa per Jarolim. Proprio quando il Milan accelera e trova di nuovo il gol. Su rigore. Il penalty nasce da un cross teso dalla destra di Kakà; Inzaghi manca, Pato pure, ma su Pippo c'è fallo di Portanova. Celi indica il dischetto. Batte Kakà: palla alla destra di Manitta che sfiora. Tanta provvidenza, ma soprattutto così tanto Siena, convince Ancelotti a passare al 4-4-2. C'è da soffrire, insomma. Ambrosini entra al posto dell'ottimo ma stanco Emerson: servono muscoli e grinta. Il Siena, infatti, penetra bene e per poco non pareggia con Galloppa: tiro superbo dal limite a cercare il palo più lontano dove Abbiati copre bene e devia in angolo. Ma Gattuso, che non è Pirlo, straripa e manca anche il 3-1. Il colpo di testa ravvicinato è sicuro, ma Vergassola salva sulla linea.
Si cambia ancora: dentro Maccarone, fuori Frick, mentre Inzaghi lascia il posto a Shevchenko. Ma quanta sofferenza nel finale, in cui il Siena cerca il gol disperatamente. Regge però la diga rossonera e il Milan conquista tre punti. Con il Napoli alle porte e a una lunghezza di distacco sono davvero d'oro. Le reti sono state segnate da Inzaghi al 31', Vergassola al 54' e da Kaka al 65'.
lunedì 27 ottobre 2008
Billy allenatore del Mantova
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A Maldini il Premio Facchetti
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C'è tutto il gotha del pallone in via Solferino. Perché c'è da festeggiare il mito. O, come lo ha definito semplicemente L'Equipe", "L'icona del calcio". Con il direttore della Gazzetta, Carlo Verdelli, ci sono il presidente del Coni Gianni Petrucci, il numero uno federale Giancarlo Abete. Poi la famiglia Facchetti in una perfetta simbiosi con quella di Paolo. Quindi il vicepresidente del Milan Adriano Galliani e il presidente dell'Inter Massimo Moratti. Infine, soprattutto Paolo. Ancora una volta sorpreso, nonostante il record sia la costante della sua vita. "Facchetti? - dice -. Ho capito la sua grandezza. Mi sono ispirato a lui". Paolo a cui tutti vorrebbero chiedere nuove imprese. Ma lui, uomo di parola, non cambia idea: "Mi ritiro, sono certo. Ho avuto talmente tanto da non poter chiedere di più".
Incredibili le similitudini delle due storie. I due filmati proposti poco prima della premiazione, hanno desritto carriere parallele, anche se vissute in epoche diverse. I trioinfi in Italia, in Europa e nel mondo e quelli in nazionale. Entrambi numeri 3, stesso modo di giocare, propensione alla fase offensiva. Ma, soprattutto, l'attaccamento alla maglia. Due giocatori che "non hanno mai tradito il senso del dovere" come ha sottolineato il direttore della Gazzetta, Carlo Verdelli.
FIFPRO: Kaka c'è
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Proprio così, c'è il fuoriclasse brasiliano del Milan, unico a rappresentare il nostro campionato, nel World XI, ovvero la formazione con i migliori 11 calciatori della scorsa stagione votati dai membri della FIFPro, la Federazione internazionale dei calciatori professionisti. Portiere - Casillas (Spagna/ Real Madrid); Difensori - Sergio Ramos (Spagna/ Real Madrid), Terry (Inghilterra/ Chelsea), Puyol (Spagna/ Barcelona) e Rio Ferdinand (Inghilterra/ Manchester United); Centrocampisti - Gerrard (Inghilterra/ Liverpool), Xavi (Spagna/ Barcelona) e Ricardo Kaka' (Brasile/AC Milan); Attaccanti - Messi (Argentina/ Barcellona), F.Torres (Spagna/ Liverpool), e Cristiano Ronaldo (Portogallo/ Manchester United).
domenica 26 ottobre 2008
Atalanta-Milan 0-1
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Chi si aspettava lo stesso Milan bello e spumeggiante delle ultime due uscite a San Siro contro la Samp e a Heerenveen in Coppa Uefa, difficilmente potrà dirsi accontentato. Ma nel campionato italiano la differenza la fanno i punti conquistati nella gare un po' così. Dove magari non sei brillantissimo, dove fatichi ma poi, improvvisamente, ti ritrovi, anche più bello di come sei. Sul difficile campo di Bergamo, dove nelle ultime due annate il Milan aveva rimediato due sconfitte, la squadra rossonera riesce a portare a casa il bottino pieno, soffrendo non poco, soprattutto nel primo tempo. Gambe un po' pesanti e idee poco lucide per un Milan affaticato ma che ha il merito di restare in partita fino alla fine, senza prendere gol. E quando il gol non lo si subisce, spesso poi lo si fa. E' quanto succede al 35' del secondo tempo, quando Borriello accende la luce e Kakà dimostra che non si tratta solo di un fuoco di paglia. Al Milan basta una sola azione da Milan per fare la differenza, in una ripresa che comunque aveva interpretato molto meglio fin dall'avvio: Maldini fa iniziare l'azione, Pato di testa appoggia per Borriello; Marco, grandissimo, cerca e trova Ricky che, con il sinistro, infila Coppola per un centro da tre, fondamentali, punti. Alle assenze di Kaladze, Nesta, Senderos e Pirlo, si aggiunge quella di Clarence Seedorf che, seppur convocato, non riesce nemmeno ad andare in panchina a causa di un problema muscolare. A Carlo Ancelotti però le alternative non mancano e il tecnico rossonero schiera dal primo mnuto Flamini, in un centrocampo che vede anche la presenza di Ambrosini e Gattuso. In difesa rientra Maldini, a riposo giovedì ad Heerenveen, a sinistra Jankulovski parte dal primo minuto. In avanti, dall'inizio, Ronaldinho e Kakà alle spalle di Marco Borriello. Del Neri, dal canto suo, recupera Manfredini e Talamonti e li schiera titolari. L'attacco, con Vieri ancora out, è sulle spalle e nei piedi di Doni e Floccari, apparso in grande spovero nell'amichevole infrasettimanale, nella quale ha realizzato quattro gol. Stadio tutto esaurito e accoglienza speciale per l'Atalanta, con lo spettacolo coreografico dei suoi tifosi. La formazione nerazzurra aggredisce subito i rossoneri, facendo capire loro che non avranno certo, nemmeno oggi, vita facile. Non a casa dopo un minuto la squadra di casa è già pericolosissima quando Padoin chiama all'inserimento Doni che, in area, conclude centralmente, Abbiati è attento. Primi dieci minuti davvero difficili per il Milan che fatica a prendere le misure agli avversari, bravi nel pressing e nelle ripartenze. Con lo scorrere del tempo, la squadra di Carlo Ancelotti argina con maggiore attenzione gli spunti orobici ma, dopo un tentativo a vuoto di Borriello, in fuorigioco sul lancio di Kakà, serve un recupero straordinario di Flamini nell'area piccola per negare la rete a Doni. E' proprio il francese a dover abbandonare anzitempo il terreno di gioco: il centrocampista accusa un fastidio alla coscia sinistra che gli impedisce di andare avanti. Al suo posto entra Emerson che si posiziona al centro. Poco dopo l'uscita del numero 84, l'Atalanta punge sulla sinistra; si sviluppa da qui l'azione che porta al tiro Guarente dal limite, Abbiati non si fa sorprendere. I bergamaschi legittimano il loro miglior approccio alla gara nel primo tempo al 35': Manfredini, defilato sulla destra, sorprende la difesa milanista ma, tutto solo, al posto di concludere indisturbato, cerca l'appoggio di testa per un compagno, Maldini recupera. Ed è sempre il capitano, un minuto dopo, a fermare con mestiere l'incursione di Floccari, bravo a superare Bonera e a presentarsi in area.Dopo ancora un buon avvio dell'Atalanta, con il tentativo di Garics e soprattutto il tiro pericoloso di Ferreira Pinto parato da Abbiati, il secondo tempo vede un Milan un po' più attento e determinato, anche se sempre leggermente in difficoltà nel piano della manovra. Gli spazi però aumentano e in un paio di occasioni Ronaldinho riesce ad inserirsi bene. Al 7' la sua apertura sulla sinistra per Borriello porta l'attaccante a provare la conclusione dalla distanza. Traiettoria insidiosa ma non precisa. La formazione di Del Neri aggredisce con meno continuità, complice anche un po' di stanchezza, ma non rinuncia ad attaccare e al 20' si butta nuovamente in avanti con Doni che impegna centralmente Abbiati. Al 23' Ronaldinho conclude la sua partita con una punizione alta sulla traversa. Il brasiliano lascia quindi il posto a Pato, inserito da Ancelotti allo scopo di velocizzare una manovra un po' macchinosa. Al 27' l'Atalanta perde Cigarini: singolare il suo infortunio, il giocatore si è fatto male commettendo un fallo su Pato che gli costa anche il giallo. Entra al suo posto De Ascentis. Da registrare al 33' il giallo per Jankulovski: il ceco, diffidato, salterà la partita contro il Siena. Quando poi le emozioni sembrano ormai finite, il Milan accende la luce e con una grande azione, nata da Maldini, trova il gol. Di testa Pato apre per Borriello che trova il passaggio perfetto per Kakà. Il brasiliano con il sinistro infila Coppola. Immediata la reazione bergamasca, Abbiati si difende con i pugni. E il Milan dopo due stagioni torna a vincere, cinico e tosto, a Bergamo, portandosi ad un punto dalla vetta della classifica. La rete è stata segnata da Kakà al 79'.
sabato 25 ottobre 2008
Beckham: "Sono onorato"
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Mi è stata data la possibilità di unirmi al Milan per un paio di mesi e ne sono onorato". David Beckham per la prima volta rompe il suo silenzio e di fatto ufficializza il suo passaggio in rossonero in un'intervista concessa al sito dei Los Angeles Galaxy e ripresa dai siti inglesi. "Il Milan - afferma Beckham - è uno dei club più importanti del mondo, io sono stato abbastanza fortunato da giocare prima con una delle società più forti d'Inghilterra, poi con uno dei club più grandi di Spagna e adesso ho la possibilità di giocare con una delle squadre più forti in Italia".
Un'offerta, quella rossonera, che il 33enne centrocampista inglese non poteva rifiutare. "Ho la grande possibilità di andare lì, mantenermi in forma e giocare con alcuni dei migliori calciatori al mondo - sottolinea Beck -. C'è gente come Kakà, Ronaldinho, Seedorf e anche un calciatore con uno dei curriculum migliori nella storia del calcio, Paolo Maldini. Essere in campo, allenarmi e condividere delle esperienze con questi calciatori è per me un grande onore".
"Una delle ragioni per cui voglio allenarmi e giocare col Milan per pochi mesi - ribadosce l'inglese - è il fatto che la stagione della Mls non dura quanto quella europea e il mio corpo al momento non è programmato per assorbire tutto questo periodo di riposo. Con questa possibilità posso mantenermi in forma e tornare pronto per i Galaxy e per l'inizio della nuova stagione della Mls a marzo".
venerdì 24 ottobre 2008
Comunicato Ufficiale Meiko
Si ricorda che nel blog, alla voce sondaggi si deve votare intelligentemente, non con la preferenza di una squadra all'altra.
Possibile Fabregas in rossonero
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Detto che l'Arsenal considera il ragazzo un patrimonio della società e, piuttosto, dovendo cedere una stella, preferirebbe lasciar partire Adeebayor (a peso d'oro naturalmente), va anche considerato che le sirene nei confronti del 21enne catalano sono sempre più insistenti e si prospetta un'asta al rialzo nei prossimi mesi. Anche il Barça (che lo aveva nel suo settore giovanile e se lo fece soffiare dagli inglesi a causa di un escamotage burocratico) sogna di riportarlo al Camp Nou, mentre il Real di Ramon Calderon lo ha semrpe messo tra i suoi obiettivi prioritari dietro a Cristiano Ronaldo e Kakà...
giovedì 23 ottobre 2008
Heerenveen-Milan 1-3
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Milan di Coppa si cambia. L'eccezione vale per Kakà e Gattuso. Nel primo caso per il solito motivo per cui è impossibile farne a meno, nel secondo perché il centrocampista ha bisogno di riacquistare il ritmo della partita. Ma affascina il ritorno all'antico di Carlo Ancelotti che davanti a Kakà propone la coppia storica Sheva-Inzaghi, insieme 125 gol in Europa.
E proprio il brasiliano è il mattatore del primo tempo: incontenbile, straripante. Capace di portarsi dietro mezza squadra avversaria. E' lui il condottiero dei rossoneri che subiscono l'Heerenveen a folate all'insegna di un pressing feroce, ma inconcludente. Al Milan e a Kakà bastano due guizzi per chiudere la paratica. Al 19' quando il brasiliano crossa dentro e la palla finisce in rete grazie alla deviazione decisiva di Jongh-A-Pin. Poi al 23', allorché dopo la solita ruggente discesa sulla fascia sinistra mette poco dentro il limite per Gattuso che batte Vandenbussche sul primo palo, anche in questo caso con una deviazione. Ottimo anche Zambrotta, collegato con Kakà da un'intesa straordinaria. Bravo anche Emerson, un'autentica roccia a centrocampo, ma anche in fase di copertura. Da annotare sul taccuino la punizione violenta di Sheva deviata oltre la traversa e l'ennesimo capolavoro di Kakà nel recupero con annessa cavalcata sulla fascia, sventata dalla difesa di casa, annichilita e delusa.
La ripresa ha un copione scontato: olandesi a caccia del riscatto, Milan che cerca di non sprecare forze, optando per il gioco di rimessa senza alzare il ritmo. L'Heerenveen gioca a testa bassa, ma ha limiti tecnici evidenti. I rossoneri addomesticano il gioco e ripartono in velocità. E se non è Kakà ci pensa Gattuso a esaltare le sue doti di rifinitore. Nella sua serata evento, capitano e goleador, ecco infatti anche l'assist alla Kakà per Inzaghi che, sul filo del fuorigioco, gabba tutti e infila alla sua maniera Vandenbussche in uscita. Soddisfatto, Superippo accetta con soddisfazione la sostituzione con Ronaldinho; un po' meno Sheva che lascia a Pato. E' invece Jankulovski a rilevare Kakà, risparmiato per l'Atalanta. Finale di contenimento in cui c'è spazio per il rigore concesso giustamente all'Heerenveen per un fallo di Favalli. Autore del gol Pranjic con un cucchiaio degno di Totti. Come dire ai furiclasse del Milan che certe cose le sa fare anche lui.
Le reti sono state messe a segno da Kaka al 19', Gattuso al 23', Inzaghi al 69' e Pranjic all' 85'.
mercoledì 22 ottobre 2008
Beckham al Milan
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martedì 21 ottobre 2008
Niente Mexes
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domenica 19 ottobre 2008
Milan-Sampdoria 3-0
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"Mister non me la sento" aveva detto questa mattina Kakà ad Ancelotti. Così il tecnico decide di schierare Ronaldinho alle spalle di Borriello e Pato. Scambio tra fantasisti brasiliani rischioso, ma affidabile secondo il tecnico che sostituisce Gattuso con Flamini. E la panchina? Da sballo: con Kakà ecco Nesta. Ma anche Favalli, Inzaghi, Emerson e Shevchenko. Cosa darebbe Mazzarri per averne almeno uno. Lui, senza Palombo, si difende con un 3-5-1-1 dove il suo brasiliano Antonio Cassano gioca avanzato rispetto a Delvecchio.
Ti aspetti bollicine rossonere e invece è bella Samp. Contribuiscono l'esasperante lentezza del Milan, stucchevole quando rumina gioco con decine di passaggi inutili; la posizione di Ronaldinho che in mezzo ci sta come il cavolo a merenda, la debolezza del centrocampo, già orfano di Pirlo e Gattuso, e con un Seedorf opaco e confuso. Proprio una bella Samp, capace di gestire il gioco, impedire al Milan di ragionare e di iscrivere sul tabellino l'unica vera occasione da gol. Capita a Cassano che penetra in area con un colpo di genio impegna duramente Abbiati con un diagonale.
Il Milan cincischia. Con ruggiti da coniglio rende tutto prevedibile e facilmente assimilabile. I blucerchiati fanno muro e ripartono. Tutto fila liscio. Dalla difesa, dove Lucchini è un gigante, al centrocampo, dove Sammarco, Padalino e Pieri creano superiorità numerica. Senza parlare poi di Cassano e Delvecchio che minano la tranquillità nella difesa del Milan, sorretta da Bonera e Maldini. E Dinho? Intermittente, mentre Borriello è blindato e Pato non è lucido come dovrebbe. Il solito déjà-vu. Insomma, cercasi Kakà disperatamente. Soluzione che nella ripresa Ancelotti applica dal primo minuto. A restare negli spogliatoi è Pato.
Kakà ha il pregio di regalare ritmo alla squadra e non è un caso se dopo pochi secondi sfiori di testa il vantaggio. C'è più Milan; è innegabile. Ma non è certo quello spettacolare pensato ad Ancelotti nella vigilia. A dare una svolta è l'arbitro Damato che assegna un rigore ai rossoneri per un fallo di mano del già ammonito Lucchini. Decisione eccessiva. Tant'è che si presenta Ronaldinho a battere dal dischetto e trasformare. Mazzarri, furioso e disperato, è costretto a cambiare Padalino con Stankevcius e affidarsi al carattere dei suoi ragazzi che pur in inferiorità numerica danno del filo da torcere al Milan. Ci pensa Kakà a scrollare definitivamente i rossoneri chiamando Ronaldinho a duettare. Magie che si accavallano, fino al diagonale chirurgico del Gaucho che batte Castellazzi. E' il calcio crudele che punisce eccessivamente la Samp, in gara per sessanta minuti. C'è spazio anche per Emerson e Inzaghi (fuori Seedorf e Borriello), mentre Mazzarri cerca miracoli con Bellucci e Bonazzoli (Ziegler e Cassano out). Ma la Samp non ne ha più. Ne approfitta il Milan che va in gol con "highlander" Inzaghi. Pippo evita Castellazzi su tocco di Ambrosini e fissa sul 3-0. Le reti sono state messe a segno da Ronaldinho (rigore) al 55' e al 66' e da Inzaghi al 90'.
venerdì 17 ottobre 2008
E' l'ora di Antonini
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Galliani: "Ronaldinho? Affare da Champions"
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Interessante la disquisizione sugli sponsor; soprattutto, in termini economici, cosa abbia significato l'approdo di Dinho in rossonero. "La crescita del numero di sponsor è dovuta al nostro brand che è sempre più forte - ha proseguito Galliani -. Tutti gli sponsor sono a conoscenza del fatto che i risultati calcistici sono ciclici, ma il Milan arriva dalla stagione più forte con il successo in Champions League, in Supercoppa Europea e nel Mondiale per Club. Ma ripeto, la crescita del brand è avvenuta a prescindere dal fatto che il Milan disputasse la Champions League o la Uefa. A questo proposito, l'arrivo di Ronaldinho ha trasferito la Uefa in Champions League, a livello commerciale ci tengo a sottolineare. L'acquisto di Ronaldinho è avvenuto per motivazioni tecniche, in primis, e poi per motivazioni di marketing, il tutto è ovviamente collegato".
A proposito di mercato, oggi dalla Francia sono arrivate le dichiarazioni dei dirigenti del Bordeaux, intenzionati ad acquistare defintivamente Yoann Gourcuff. "Vogliamo esercitare l'opzione d'acquisto, abbiamo tempo fino al 15 aprile per farlo e Yoann è d'accordo" ha dichiarato il presidente dei girondini Jean-Louis Triaud. "Sul contratto di Gourcuff - ha replicato Galliani - esiste una clausola che abbiamo lungamente negoziato questa estate e mi auguro che Yoann ritorni al Milan e giochi con questa maglia. Lui dovrà comunque essere consapevole che se tornerà al Milan ritroverà Pirlo, Gattuso, Flamini e forse Emerson, ma se non ci fosse questa concorrenza non saremmo riusciti a vincere tutto quello che abbiamo vinto". Quindi una battuta su David Beckham e sulla possibilità che l'inglese posso allernarsi con il Milan. "Non lo sento dalla notte prima del suo trasferimento al Galaxy, è stato vicino al Milan prima di andare in California, ma sulle voci che girano non so nulla" ha dichiarato l'a.d del Milan..
Infine il Meazza. "San Siro è la casa del Milan e noi saremo ben felici di poter ristrutturare questo stadio in cui la nostra società ha giocato come unica squadra fino al 1947 - ha spiegato Galliani -. Nel caso l'Inter dovesse costruirsi il proprio stadio, cambierei il primo anello e farei settantacinque suite. In questo momento noi abbiamo un contratto di concessione fino al 2030".
Parla Borriello
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Marco Borriello è puntiglioso e parecchie cose gli danno fastidio. Gli scoccia che si sia pensato che non era adatto al Milan, gli scoccia se gli fanno notare che è bello, gli scoccia se gli parlano troppo della fidanzata showgirl. L’ultima seccatura è pensare che per la gente lui sia un attaccante buono per un certo tipo di partite. “Perché una volta ho fatto un bel recupero in difesa, non vorrei che si credesse che sono solo questo: un giocatore fisico, di carattere. Io non mi sento scarso e voglio dimostrare che posso essere importante anche sul piano tecnico. L’ho già fatto con il Genoa”.Quando cominciamo? “Appena si può. Sono pronto anche per giocare contro la Samp.I muscoli stanno bene”.Si sarebbe immaginato di diventare intoccabile? “Io non sono intoccabile. Al Milan tutti sono utili e uno solo indispensabile: Kakà”.Non si sentirà intoccabile, però è diventato importante. “Ho sempre creduto che ce l’avrei fatta. Ho perso due-tre anni, ma non avevo avuto grosse occasioni. Stavolta le ho avute e le ho colte, Sono andato e tornato cinque volte, un altro al mio posto se ne sarebbe fatto una ragione e sarebbe andato via per sempre. Io ho insistito e sono fiero di quello che ho fatto”.E’ giusto dire che il direttore generale Braida è stato il suo più grande estimatore? “Sì, non mi ha mai mollato, mi ha sempre dato i consigli giusti. Ma devo ringraziare tutti: Galliani che ha speso dei soldi per riportarmi a casa, il Genoa che mi ha dato la possibilità di giocare e progredire, Ancelotti che ha riconosciuto pubblicamente di aver sbagliato a valutarmi, i compagni che mi hanno accolto bene”.Si dice: forse Ancelotti a fine stagione vorrà fare altre esperienze, forse un cambiamento farebbe bene a tutti. “Ancelotti ha dato e darà tanto al Milan. Crerdo che la società farà fatica a privarsene se lui fra un anno o due vorrà cercare stimoli altrove. Ma non so se lo farà: al mondo non c’è un altro posto come il Milan”.Che cos’ha di così speciale? “Ti fanno sentire in famiglia. Tutti, dai camerieri che sono qui da anni ai giocatori che hanno vinto tanto. Ti risolvono anche i più piccoli problemi e alla fine stai bene”.
martedì 14 ottobre 2008
Tirana-Milan 2-1
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lunedì 13 ottobre 2008
Domani in Albania
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domenica 12 ottobre 2008
Milan su Sergio Ramos
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venerdì 10 ottobre 2008
Coppa Uefa: Le partite di San Siro alle 20.45
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giovedì 9 ottobre 2008
Pirlo: "Il mio ritorno? Datemi ancora tempo"
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Un infortunio serio; così il fuoriclasse del Milan avverte i tifosi di avere pazienza. "Sto un po' meglio, sto facendo tutte le cure, ma comunque ci vorrà ancora un po' di tempo prima che torni in campo" ha dichiarato ai microfoni di Milan Channel. Tranquillizzato soprattutto dai risultati, perché, sottolinea, "il Milan a centrocampo senza di me ha fatto bene con Gattuso, Ambrosini e Seedorf".
Pirlo, anzi, esalta il lavoro dei suoi compagni di squadra: "Devo dire che tutti si sono comportati bene; i centrocampisti che sono scesi in campo hanno caratteristiche diverse dalle mie e fra loro, ma il modulo adottato è stato sempre lo stesso e anche questo è stato un particolare importante per la squadra nel suo complesso". Il regista rossonero passa quindi all'analisi del campionato. "Quello di quest'anno è un torneo equilibrato, ci sono ottime squadre e la qualità è migliorata tantissimo; le squadre medie e piccole giocano molto bene, sarà una lunga lotta per tutte, in questo modo è anche più bello. Mi è dispiaciuto tanto non giocare il derby visto il risultato. È andata bene anche così, però dispiace sempre saltare una partita del genere".
Pirlo tranquillizza l'ambiente, anche perché è vicino il ritorno in campo Nesta. "Alessandro è importantissimo sia nella fase di difesa che in quella offensiva perché spesso è lui a iniziare il gioco - spiega - è un centrocampista aggiunto che parte da dietro. Adesso sta bene, si allena con la squadra e presto lo rivedremo in campo". Senza dimenticare Ronaldinho. "È cresciuto - afferma Andrea -; avrà a disposizione queste due settimane per lavorare ancora meglio, ha voglia di tornare ai suoi livelli e noi lo aspettiamo".
Stefano Borgonovo: Fiorentina-Milan 4-1
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mercoledì 8 ottobre 2008
Verso Firenze
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7 ottobre 2008 - Rossoneri di nuovo al lavoro a Milanello dopo la giornata di riposo concessa ieri. Prima della seduta, a cui ha partecipato per intero anche Alessandro Nesta, Carlo Ancelotti ha parlato alla squadra. Allenmaneto a parte per Flamini, Pirlo, Inzaghi, Seedorf e Senderos. Domani alle 11 la squadra partirà per Firenze, dove in serata affronterà i viola nell'amichevole dedicata a Stefano Borgonovo. Questo l'elenco dei rossoneri convocati. Portieri: Dida, Abbiati. Difensori: Maldini, Albertazzi, Pasini, Antonini, Darmian. Centrocampisti: Emerson, Ambrosini, Cardacio, Gianola. Attaccanti: Ronaldinho, Viudez, Seedorf, Angelilli.
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