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sabato 31 ottobre 2009
Milan-Parma 2-0
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venerdì 30 ottobre 2009
Leonardo a gennaio avrà Beckham
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Ma torniamo a Beckham. "Sarà anche quest'anno David il primo acquisto dei rossoneri al mercato di gennaio. Forse prima, se oggi la Lega prenderà una decisione nel senso di anticiparla al primo gennaio. L'altro dovrebbe essere l'attaccante ghanese Dominic Adiyiah. Lo ha confermato al suo arrivo in Lega Calcio l'a.d. dei rossoneri Adriano Galliani. "Per quanto riguarda il Milan - ha detto Galliani - arriva David Beckham. Fra qualche ora noi e il Galaxy annunceremo questo accordo. Aspettiamo gli ultimissimi documenti per ufficializzare il prestito". Secondo Galliani "è evidente che deve essere anticipata la finestra di mercato perchè la data del 7 si riferiva all'anno scorso quando il campionato ricominciava. L'11 dopo la pausa. Ricominciando quest'anno il 6 sarà senz'altro anticipato il mercato che peraltro in tutti gli altri paesi europei si apre l'1 o il 2 gennaio". Alla domanda se vi saranno altre operazioni, Galliani ha lasciato intendere che non potrebbe essere così. "Il mercato finisce là...Più o meno". Il più o meno si riferisce al ghanese Dominic Adiyiah, 20 anni, capocannoniere del Mondiale Under 20 vinto dalla sua Nazionale con 17 gol in 16 gare. "Per il ghanese vedremo", ha tagliato corto Galliani. In realtà i contatti con l'entourage del giocatore proseguono e il Milan potrebbe chiudere l'accordo nelle prossime settimane.
giovedì 29 ottobre 2009
Leonardo: "La squadra è in salute"
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“Sono soddisfatto della prestazione della squadra di questa sera. il risultato ci lascia un gusto un po’ amaro, ma siamo scesi in campo bene, siamo partiti bene con il giusto spirito e l’idea era proprio quella di capitalizzare il più possibile. Nonostante il pareggio del Napoli nel finale, siamo stati bravi a gestire la partita, soprattutto nel primo quarto d’ora del secondo tempo. Poi è arrivato questo pareggio incredibile, ma sono episodi, come quello dell’espulsione di Abate. L’umore resta comunque alto perché ho visto la squadra in grande salute.”
mercoledì 28 ottobre 2009
Napoli-Milan 2-2
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L'autostima del Napoli si riconosce nell'entusiasmo di Walter Mazzarri che modella la squadra a piacere. C'è il Milan? Ecco quindi un più prudente 4-2-3-1, perché una punta sola (Quagliarella) non dà riferimenti e tre piedi buoni come quelli di Maggio, Lavezzi e Hamsik sanno fare tanto male. Per ostacolare senza limiti i rossoneri, piazza davanti alla difesa Pazienza e Gargano, uomini di rottura. L'autostima convince invece Leonardo a insistere sul 4-3-3, con quattro varianti rispetto a Verona: Abate per Oddo, Zambrotta per Antonini, Ambrosini al posto di Flamini e Inzaghi preferito a Huntelaar. E' la partita a scacchi ipotizzata dal tecnico rossonero che si riserva di correggere in corsa.
Ma le vie del calcio sono infinite e imprevedibili. Basta in fatti poco al Milan per cucirsi addosso la partita e pochi secondi a Inzaghi per infilare De Sanctis. Bravo Seedorf a tagliare verticalmente la distratta difesa del Napli e servire Inzaghi, pronto come un avvoltoio a raccogliere al limite, penetrare in area e battere di sinistro De Sanctis. Un pugno nello stomaco a cui si aggiunge il gancio destro micidiale di Pato quando scatta il 6'. Inzaghi allunga di testa dalla linea del centrocampo per lo straordinario "Papero" che fugge via: scatto bruciante e testa alta per metà campo, poi il bolide sicuro che incide il 2-0 sul tabellone. San Paolo ammutolito e Napoli che prima di riprendersi impiega una decina di minuti.
La volontà non manca. Mazzarri predica velocità e la squadra applica i consigli, ma regna troppa confusione nonostante l'impegno di Hamsik e Maggio. Il Milan, senza Nesta dall'8' per un problema all'adduttore della gamba destra, si difende e riparte, ma senza esagerare, badando semmai a rallentare il ritmo. A funzionare, e questa è la nuova idea, è la posizione di Seedorf nel vertice alto del centrocampo. L'olandese recupera palla e si sacrifica, alla stregua di Ronaldinho, il cui fuoco predicato da Leonardo è però ancora un'immagine allegorica. Il Napoli ci mette il cuore, ma si perde negli ultimi metri per mancanza di lucidità e distrazione.
Dopo il riposo il Milan in possesso palla congela il gioco perché capisce che il Napoli ha polmoni e passione per andare in gol. Gli azzurri sono treni che volano sulle fasce e a ripetizione Dida deve esaltare il suo garnde sopessore. Prima respingendo due volte su Lavezzi e Maggio al 2', poi chiudendo la strada all'11' Gargano, Hamsik e ancora Lavezzi. Leonardo corre ai ripari per non rovinare la festa e abbabndona il 4-3-3 per un compatto 4-4-2. Il sacrificato è Ronaldionho per l'interditotrere Flamini; il Gaucho non ci sta e manda a quel paese Leonardo. Mazzarri dal canto suo rivoluziona tutto: dentro Cigarini, Datolo e Denis, fuori Pazienza, Campagnaro e Quagliarella. Ma il passare del tempo coincide con il calo fisico degli azzurri che attaccano a folate, ma senza incidere. Il Milan ci mette poi del suo frammentando il ritmo con un possesso palla sapiente. Quello che poi fa ripartire l'azione e al 21' potrebbe regalare il 3-0 se Inzaghi, dopo avere evitato De Sanctis non alzasse troppo oltre la traversa. Al 40' è invece Grava ad anticipare Borriello al momento del tiro.
Dal 41' il Milan gioca in dieci per l'espulsione di Abate (doppia ammonizione) e l'uomo in più paga. Al 45' arriva infatti il gran gol di Cigarini: botta dalla distanza nel sette. E' proprio vero: le vie del calcio sono infinite e imprevedibili, perché al 48' arriva lo splendido colpo di testa di Denis a fil di palo su cui Dida non può nulla. Giustissimo per il Napoli e Mazzarri; velenoso e difficile da digerire per il Milan e Leonardo.
martedì 27 ottobre 2009
Leonardo: "Al San Paolo sarà una partita a scacchi"
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Il modulo di Mazzarri, con la superiorità numerica a centrocampo, può mettere seriemente in pericolo il Milan, ma Leo non cambia idea: "Adattarci al Napoli? Potrebbero essere anche loro a modificare l'assetto in campo" sostiene con sicurezza. Quella del San Paolo la definisce una partita a scacchi. Teme fra tutti l'intelligenza tattica di Hamisk, ma anche la capacità di inserimento di Quagliarella. Inutile chiedere lumi sulla formazione, anche quando ammette che potrebbe modificare qualcosa sulle fasce: il suo punto fermo; la benzina del suo gioco. Sottolinea l'impegno dei giocatori, così esperti da non avere bisogno nemmeno dei suoi consigli. Che interpretano bene i loro ruoli, perché "il Milan appartiene ai giocatori". Ma attenzione: "Non c'è euforia generale - sottolinea -; c'è consapevolezza e allegria Si, viviamo un momento di allegria". Il segreto? Non fare drammi se le cose vanno male e non gasarsi troppo se vanno troppo bene: "La buccia di banana è sempre dietro l'angolo"
Leonardo cita il miracolo di Nesta e la sua ulteriore crescita. Quello di Dida che si inceppa a Madrid e poi diventa un mostro a Verona. E Antonini: "Ha giocato pochissimo e poi guardate che perstazione col Chievo". E poi il mistero Huntelaar, che sembra sempre di più un dilemma. Sospira: "Oggi il giudizio è scontato, ma basta poco. Il gol è fondamentale per un attaccante; ma questo modulo lo favorisce, avrà le sue opportunità. Non è un problerma, conosco il suo modo di giocare. Il gol arriverà". Lo difende, anche se ha davanti agli occhi i risultati del tridente con Pato, Boreriello e Dinho. Insomma, per Leo l'alternanza è la costante: Borriello, per esempio, ha caratteristiche che aiutano qualsiasi squadra, ma non ha ancora i 90' nelle gambe. Scudetto? "Viviamo per vincere ma io insisto: dobbiamo ragionare passo dopo passo". Ronaldinho? "Con Pato interpreta bene i meccanismi della squadra, ma Dinho può fare di più: mi aspetto di più. Gli manca ancora il fuoco; ci sono momenti in cui potrebbe fare più male perché ce l'ha dentro. Ora è ottimo, può diventare eccellente". Il mercato? "E' lontano. Beckham? E' come se fosse già qui. Come se non fosse mai andato via". E su Silvio Berlusconi che chiede di dare un taglio alla sofferenza risponde: "Non rinuncerei un secondo a queste emozioni".
Nel gennaio 1998 il Milan vinse la sua ultima partita al San Paolo. Il gol della vittoria lo segnò Leonardo. Un segno del destino?
lunedì 26 ottobre 2009
Galliani: "Obiettivo Champions"
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Galliani però diffida dei facili entusiasmi: mercoledì il Milan è atteso da un impegnativo test a Napoli: "Una delle squadre più in forma, c' è tempo per gustarsi la striscia positiva". Su gli elogi al Milan ritrovato: "Questo è il calcio, ogni giorno si sentono mille voci, ma l'importante è non farsi condizionare. Milan meglio nel secondo tempo? Anche ieri alla fine del primo tempo speravo che ci fosse una reazione come contro la Roma e il Real". Galliani parla anche del portiere brasiliano, protagonista contro il Chievo. "Non sono parole mie, chiedete a William Vecchi. Dice che in allenamento è straordinario e anche contro il Real non ha coommesso un errore tecnico ma semplicemente voleva lanciare Pato e nella foga la palla ha sbattuto sul suo ginocchio. Con Dida serviva pazienza e noi lo abbiamo dimostrato dandogli fiducia anche dopo la partita con il Real". Parole al miele anche per Nesta, autore tra l'altro delle due reti contro il Chievo. "Uno dei più forti difensori centrali al mondo, è guarito dal problema fisico abbiamo ritrovato una persona migliorata anche come uomo".
L'ad rossonero conferma l'arrivo di David Beckham nella sessione invernale del mercato: "Non ho mai parlato di acquisti a gennaio. Arriverà un centrocampista inglese che si chiama David Beckham, è sicuro quasi al 100%. Se pensate a lui bene. Attaccanti esterni? Abbiamo Pato e Ronaldinho, poi abbiamo un giovane che si chiama Verdi, Abate, Seedorf, Di Gennaro che possono fare gli esterni, questa è l'assoluta realtà. Non mi pare di aver detto che ne carcavamo uno, se l'ho fatto mi scuso". Su Huntelaar: "Resta qui, non sarà sul mercato".
berlusconi — Così su Berlusconi: "Il presidente era felice per il terzo successo consecutivo. Mi ha detto che lo abbiamo fatto soffrire troppo ma era contento per la vittoria. Gli ho detto che cercheremo di farlo soffrire meno in futuro..."
domenica 25 ottobre 2009
Chievo-Milan 1-2
Seedorf e Pirlo lavorano il doppio: si sacrificano in difesa e fanno ripartire l'azione ed è proprio sui piedi dell'olandese la grande occasione che sfuma sulla doppia parata di Sorrentino. Poi un'infinita sequenza di cross senza buon fine, che sottolinea semmai una certa incompatibilità fra lo spento Huntelaar e Pato. Alla fine ha la meglio l'organizzazione del Chievo, mentre il Milan mette in archivio l'ennesimo incomprensibile primo tempo. Eppure Leonardo conferma l'olandese anche all'inizio del secondo tempo, in cui il Milan schiaccia il Chievo nella sua trequarti mancando a più riprese il gol. Nitide le occasioni capitate a Huntelaar, chiuso da Morero, e a Ronaldinho, il cui tocco ravvicinato viene miracolosamente respinto sulla linea di porta da Sorrentino. E' un altro Milan, ma incapace di metterla dentro. Così al 15', alla ricerca disperata di un finalizzatore, Leonardo è costretto a sostituire Huntelaar con Borriello che, come a Madrid, regala consistenza in attacco. Il pressing è a tutto campo, ma i rischi sono dietro l'angolo. Cosa spreca, infatti, Pellissier al 17', quando in fuga solitaria si impappina in area e viene sopraffatto da Nesta. Il Chievo accusa un calo fisico, ma riesce ugualmente a frenare la pressione rossonera che punge con Borriello. Ma è ancora una volta Sorrentino a compiere il miracolo su Seedorf al 31'. Magico il tocco dell'olandese, strepitosa la deviazione in angolo del portiere. Ma l'ottimo numero 1 di Di Carlo capitola 36'. Borriello colpisce la traversa con un colpo di testa. Sulla respinta raccoglie Nesta che ribadisce in rete. Il Milan pressa e potrebbe ribaltare il risultato, ma sul colpo di tacco ravvicinato di Inzaghi c'è ancora una volta uno straordinario Sorrentino. Il recupero è un thriller pazzesco. Al 46' Dida si guadagna il suo stipendio cancellando la papera di Madrid con una parata che ha dell'incredibile sul colpo di testa da due passi di Granoche. Non sbaglia invece Nesta, ancora lui: inzuccata da bomber puro al 47' dal vertice dell'area piccola. Sorrentino è ancora battuto. Il progetto di Leonardo prende il volo.
Pato, il predistinato
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Pato ha fatto due gol importanti, per lui e per la squadra - ha dichiarato Andrea Pirlo a Milan Channel all'indomani del trionfo di Madrid -. E' un grandissimo campione e lo dimostrerà sempre più nel corso della stagione. Adesso sta giocando in una posizione nuova e da lì potrà fare molto male". Vent'anni. Spesso vittima della sua bravura. Spesso ansioso di voler strafare, tanto da fargli sbagliare i controlli di palla e i gol più facili. Ma ha ragione Pirlo: "...potrà fare molto male". Lo pensa anche Carlo Ancelotti, interrogato una paio di settimane fa a proposito della crisi del ragazzo. " Niente, come tutti i giovani campioni sta accusando un momento di flessione - il parere dell'allenatore del Chelsea -. Sono però certo che è lui il miglior giocatore del Milan".
giovedì 22 ottobre 2009
Real Madrid-Milan 2-3
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Vince il Milan, senza dominare ma approfittando delle debolezze degli avversari e colpendo come solo una squadra d'alto "rango" sa fare. Perde il Real, il cui progetto è ancora in alto mare. Finisce in parità sugli peisodi da moviola: c'era un rigore chiaro per Benzema nel primo tempo (fallo di Zambrotta), ma era buono l'autogol di Sergio Ramos nel finale: Thiago Silva non fa fallo. Poi una manata di Ronaldinho a Raul, non vista e a rischio prova tv.
Milan-Zurigo 0-1
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Dopo il passo falso casalingo con il Bari Leonardo cerca il pronto riscatto in Champions. Per ripetere la prestazione di Marsiglia i rossoneri si affidano a Seedorf alle spalle di Pato e Inzaghi.
L'avvio di gara vede i rossoneri con voglia subito alla ricerca di un maggiore possesso palla nel tentativo di chiudere lo Zurigo nella propria metà campo. Al 7' un cross insidioso di Abate mette in imbarazzo il portiere avversario. Rimane questa l'unica azione pericolosa dei primi minuti di gioco perchè al 10' lo Zurigo passa clamorosamente in vantaggio. Dagli sviluppi di un calcio d'angolo Tihinen si inventa un colpo di tacco volante che sorprende Storari.
Il vantaggio svizzero è un autentico colpo di clava per l'umore rossonero. I ragazzi di Leonardo con rabbia al 15' sfiorano il gol con Inzaghi imbeccato da Jankulovski ma poi piano piano lasciano il campo ad una formazione, quella svizzera, galvanizzata da un inaspettato vantaggio. Al 23' Maragairez sfiora il palo di destra mentre al 33' la difesa milanista si lascia infilare da Djuric che non aggancia davanti a Storari.
Il Milan è poco brillante, il centrocampo rossonero fatica a contenere le folate offensive di uno Zurigo che al 45' viene fermato da Flamini che interviene su Okonkwo lanciato a rete.
Il primo tempo si chiude con la sensazione di un Milan ancora lento e poco incisivo in fase avanzata.
Nella ripresa dentro Zambrotta e Ronaldinho per Flamini e Seedorf con Abate che si sposta a centrocampo. I rossoneri sembrano avere più forza e convinzione ma si scontrano troppo spesso con la tattica ostruzionistica dell'avversario.
Dopo un battibecco tra Abate e Okonkwo al 14' Inzaghi colpisce di testa a botta sicura ma Leoni compie il miracolo. La difesa dello Zurigo appare spesso troppo alta e il Milan capisce di poter colpire con repentine verticalizzazioni. Dopo l'uscita di Nesta per leggero infortunio il Milan spinge.
Ronaldinho dai 30 metri inventa un assist fantastico per Pato che solo davanti a Leoni manda a lato. Il Milan ci crede e dopo pochi minuti impegna ancora Leoni con Inzaghi al 19'. Normale che con un Milan sbilanciato lo Zurigo provi a colpire in contropiede, al 20' è Storari ad opporsi alla grande a Margairaz.
Nel Milan c'è impegno e voglia di reagire ma la fortuna non sembra assistere i rossoneri. Ambrosini al 43' con un gran destro scheggia il palo mentre Inzaghi un minuto dopo in girata non trova la porta.
Lo Zurigo vistosamente calato fisicamente prova a colpire ancora in contropiede con Okonkwo nei minuti di recupero ma la partita si chiude con un'ulteriore beffa rossonera. Un gran tiro di Zambrotta nell'ultima azione di gioco centra in pieno il palo
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