giovedì 14 aprile 2011

Galliani: "Dobbiamo resistere fino alla fine in testa"

Sei giornate al termine; 540 minuti di passione. Sale la tensione e Adriano Galliani tasta il polso alla squadra. "Siamo in testa da 22 turni - ha detto l'amministratore delegato del Milan intervistato da Sky a Milanello -; dobbiamo rimanerci fino alla fine". Il clima è quello giusto. Galliani è fiducioso. Dice: "La squadra è concentrata e sta bene. Sono tre settimane che vengo a vedere gli allenamenti; i ragazzi sono determinati. Poi le partite si vincono e si perdono. Il Napoli? Non faccio previsioni, il futuro non lo conosco. Noi qualunque cosa accada nel weekend saremo in testa per gli scontri diretti e saranno 23 gare di fila davanti a tutti. Dobbiamo resistere fino alla fine". Domani c'è attesa per il ricorso contro la squalifica di Ibrahimovic. L'a.d. è sintetico: "Ibra l'ho visto bene domenica sera, sul ricorso aspettiamo il giudizio, ma non faccio previsioni". Galliani ringrazia l'ex c.t. della Nazionale Marcello Lippi per le parole dedicate ad Allegri: "Il nostro tecnico sarà contento. In tempi non sospetti avevo detto che aveva le physique du role, che poteva fare l'allenatore del Milan: se dovesse vincere il campionato sarebbe l'ideale". E poi Cassano neo padre. "E' molto felice. Gli ho fatto gli auguri e i complimenti. Allegri gli ha detto che se avesse voluto poteva andare a dormire vista la nottata, invece lui ha voluto fare l'allenamento. Gli ho fatto i complimenti e gli auguri". Il numero due del Milan preferisce rimandare ogni discorso su Cristiano Ronaldo e ne approfitta per sottolineare quanto potrebbe fare male ilFair play finanziario al calcio italiano: "Non ci potranno essere più i mecenati che intervengono con i loro capitali - spiega -. Le squadre italiane, che non hanno stadi di proprietà e non hanno agevolazioni fiscali, fatturano molto meno rispetto alle big europee e per questo saranno molto penalizzate da queste nuove norme introdotte dall'Uefa. Il Real fattura 450 milioni, il Barca 430, il Manchester 360, il Milan 200-220. Fino ad ora ci sono stati i Berlusconi e i Moratti che supplivano, in futuro non sarà più possibile" aggiunge. E a proposito di un possibile avvento di Ancelotti alla guida della Roma, Galliani dichiara: "Carlo so che ama molto la Roma, ma non voglio parlare di cose che riguardano altri. Lui ama sicuramente due squadre, una è la Roma, l'altra non ve la dico....". Un Milan, insomma, pronto alla grande volata. Rino Gattuso in prima fila. "Io spero che lo vinciamo noi. Siamo da 22, 23 giornate in testa, abbiamo battuto per due volte sia il Napoli che l'Inter, che sono seconde e terze in classifica. Penso che ce lo meritiamo questo scudetto. Ma mancano sei partite, speriamo bene" risponde il rossonero a Silvia Toffanin che lo ha intervistato per Verissimo. Sul suo futuro, il centrocampista del Milan ha le idee molto chiare: "Sono quasi al capolinea. Manca poco per appendere le scarpe a chiodo. Ho 33 anni e per il ruolo in cui gioco posso ancora andare avanti due anni ma poi lascerò. Sono orgoglioso di non avere rammarichi, ho fatto tutto quello che volevo fare. In futuro mi piacerebbe allenare i ragazzini". Gattuso dedica anche un paio di battute a Cassano e Ibra. "Antonio lo conoscevo già prima che venisse a giocare nel Milan. È un bravissimo ragazzo ma quando sbrocca...Sbrocca. Diciamo che devi essere bravo a non farlo sbroccare. Quando vedi che gli sta partendo l'embolo, gli stai vicino e lo calmi". Sulle tre giornate di squalifica inflitte a Ibrahimovic, scherzando, fuori onda, confida: "Ma hai visto quanto è grosso? A Ibra non ho detto niente perché avevo paura di prenderle!".

Nessun commento: