Galliani: "Io e Pato non ci muoviamo"
Che signore Leonardo. "È stata un'annata particolare, bella, in cui abbiamo provato qualcosa di diverso. Poi le cose vanno così, arrivano dei momenti in cui si deve scegliere di cambiare" è il suo commiato. Archiviato il 3-0 alla Juve, Leo spiega così la sua decisione di lasciare la panchina. "Tutto è stato preso di comune accordo; non c'è presidente, non presidente. Sono 13 anni per me, non un giorno. Non faccio drammi, ho promesso a me stesso di vivere ogni cosa con allegria e non posso guardare indietro, ma tutto quello che ho passato qui è bellissimo". Insiste: "Non penso a quello che ho vissuto ma a quello che ho dentro, io avevo le mie idee. Chi è vicino al Milan sa come è partita e come si sta chiudendo. Affronti le situazioni, reagisci, lotti come nella vita e nel lavoro. Per me non è un lavoro, ma ho vissuto un rapporto molto lungo straordinario". L'ormai ex tecnico milanista ribadisce: "Quello che è successo è successo, chi vive vicino al Milan lo sa. Penso che la società lo sa. Non devo dichiarare niente. Io parlo di 13 anni, di quello che porto dentro di me, posso dire alla società quello che penso". Sull'abbraccio dei tifosi questa sera a San Siro, che invece hanno criticato il presidente Berlusconi, Leonardo, dice: "Cercano di manifestare il loro pensiero. Ma il Milan troverà le soluzioni, perché ha una storia di 110 anni, ha sempre avuto successo se pensiamo che nell'ultimo decennio di Champions League ne vinte due, più una finale. Troverà la soluzione". Adriano Galliani non nasconde il suo rammarico per l'addio di Leo, ma punta il dito contro la curva dei tifosi milanisti che hanno contestato l'operato della società e direttamente il proprietario Silvio Berlusconi. A chi rimproverava attraverso gli striscioni l'assenza di Berlusconi per l'ultima gara di campionato, Galliani risponde che "il Presidente non c'era perché non stava bene, lo sanno tutti". E poi: "Questa curva è ingenerosa, molto ingenerosa. Ricordo che Berlusconi ha preso il Milan in un'aula di tribunale e grazie alle sue idee e alle ingenti risorse, siamo riusciti a fare otto finali di Champions League come nessuno. Di queste otto, tre negli ultimi anni, con risultati straordinari. Si tratta di una contestazione che non si può accettare. Senza Berlusconi il Milan avrebbe vegetato come stava facendo". Galliani aggiunge inoltre che Pato non si muoverà dal Milan: "E' il futuro ed è un pallino del presidente. E non me ne vado nemmeno io; piuttosto mi lego a una sedia". Una doppietta per salutare Leonardo. "È stato bellissimo lavorare con Leonardo, lui è un amico, ma adesso devo rispettare la sua scelta - sostiene Ronaldinho a fine gara -. Ripeto, è un mio amico e voglio vederlo felice, se non può essere più qui, altrove. Non so dove andrà, posso solo ringraziarlo, è stato veramente un piacere lavorare con lui". Intanto impazza il toto-successore, in pole c'è il secondo di Leonardo, Mauro Tassotti. "Per me è prontissimo - assicura -, ha tanta esperienza, ha lavorato tanti anni con Ancelotti ed è da tanti anni dentro il calcio. Credo che nessuno sappia ancora chi verrà al Milan, aspettiamo". Poi la risposta che non ti aspetti. Alla domanda "l'anno prossimo sarai al 100% al Milan", Ronaldinho risponde seccamente: "Non lo so". Ma il fratello-agente Roberto De Assis assicura: "Dico che c'è un contratto e che lui è felice in Italia".
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