Dopo avere cercato il gol con Pato, il Milan per poco non subisce quello dello Zurigo con Nikci: bel sinistro di poco a lato. I rossoneri si fanno imbrigliare dalla pochezza delll'avversario che con il passare del tempo prendono coraggio e provano a spventare cotanto avversario. Lo sconcerto è tale perché, eccetto Dida e Nesta e il tentativo di Abate e Antonini di cercare spazi sulle fasce, la squadra di Leonardo è assente a centrocampo. Seedorf non riesce a dialogare con Ronaldinho, mentre Ambrosini, evidentemente non al meglio, fatica e perde molte palle. Troppo gli errori in fase di rimessa e per lo Zurigo tutto diventa facile. Incredibile la capacità del Milan di trasformare lo Zurigo in Barcellona; sorprendente la facilità con cui gli svizzeri arrivano davanti a Dida. Al 25' Alphonse spreca malamente in tribuna solo davanti a Dida, mentre Kaladze arranca alle sue spalle. Segnale evidente, sirene spiegate. Il gol infatti arriva puntuale al 30'. Su punizione: un capolavoro di Gajic che si infila nel sette alla destra di Dida. Meritatissimo. E potrebbero essere due, perché al 35' Okonkwo libero al limite obbliga Dida alla prodezza. E dilagano le paure. Pareggiare potrebbe anche non bastare e con l'eliminazione che penzola come una spada di Damocle sulla sua testa il Milan prova a rialzarla nella ripresa che inizia senza cambi.
Con quattro giocatori in difesa e cinque a centrocampo, lo Zurigo chiude le porte al Milan che però guadagna molti metri. Al 5' potrebbe anche pareggiare, ma Leoni in tuffo allunga la mano e dice di no al bellissimo tiro angolato di Ronaldinho. Ma è evidente, pur dominando nel possesso palla, l'assenza di lucidità e continuità nel gioco. I rossoneri poi sono costretti a rinunciare ad Ambrosini, vittima nei giorni percedenti al match di una colica. Il capitano molla il colpo e lascia a Flamini. Triste, anche se costantemente in attacco, il Milan trova il pareggio al 19'. Borriello che si appresta a tirare dall'altezza del dischetto, viene steso da Rochat. Rigore ineccepibile e cartellino rosso per lo svizzero. Ronaldinho implacabile infila alla sinistra di Leoni. La superiorità numerica potrebbe spalancare le porte ai rossoneri, ma la stanchezza non gioca a favore del Milan. Con le orecchie tese su Marsiglia, Leonardo regala gli ultimi minuti a Inzaghi che rileva Borriello, poco incisivo, ma allo stesso tempo decisivo in occasione del rigore. Il 3-1 di Cristiano Ronaldo al Velodrome riappacifica gli animi e con le certezza degli ottavi in tasca i rossoneri concludono al piccolo trotto. Agli ottavi servirà ben altra prestazione.
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