sabato 5 settembre 2009

Galliani: "Oddo tornerà a fare bene"

Adriano Galliani, amministratore delegato del Milan, al termine della Conferenza di presentazione della grande serata benefica di lunedì sera a San Siro, ha affrontato, su richiesta dei giornalisti, i temi di più stretta attualità rossonera.

Si è partiti dal derby di sabato sera: "La squadra ha ben giocato per mezz'ora, fino al rigore. Poi è successo quello che è successo, è cambiata la partita, abbiamo preso quattro gol e dobbiamo stare zitti. Questo è il calcio. Poi nel nostro campionato fino ad oggi non c'è stato solo il derby, c'è stata anche la vittoria di Siena contro la squadra toscana che domenica sera ha vinto a Cagliari 3-1. Ma nel calcio ci si ricorda solo dell'ultima partita. Dopo il Trofeo Luigi Berlusconi e dopo Siena, è cambiato il vento. Poi, nei commenti, a seconda del risultato si costruiscono le motivazioni per cui si sarebbe arrivati al risultato. L'unica verità ad oggi, comunque, è Inter quattro punti e Milan tre. Non c'è altro. Ronaldinho? Ha fatto bene la prima partita di campionato e la seconda è durata mezz'ora. Tutte queste stroncature di Ronaldinho devono tenere conto del fatto che alla resa dei conti il derby è stata una partita molto anomala, molto particolare. Poi, dopo il rigore, la squadra ha ceduto anche per il modo in cui siamo rimasti in dieci, per il problema della mancata sostituzione, per il modo in cui sono avvenute le cose. Se fossimo rimasti in dieci per una normale espulsione senza altre ripercussioni, avremmo saputo riorganizzarci diversamente. Non voglio parlare di questa vicenda, in ogni caso. Seedorf? No, non me la sento di dire che quanto è accaduto è solo di colpa di Seedorf, alla fine di questo percorso al massimo si può parlare di concorsi di colpa, ma sarebbe ingiusto e generoso dare la colpa solo a lui. Seedorf è un giocatore che ha fatto bene in tutte le nostre migliori partite degli ultimi sette anni, è sempre stato un protagonista, mai una comparsa. Comunque, fra le amarezze di sabato sera, devo invece dire grazie ai nostri Tifosi, anche alla Curva. Sono stati bravi, a non fischiare e a sostenere la squadra".Gli altri temi: "Ieri ho ricordato a Oddo che lui è arrivato nel gennaio 2007 e che pochi mesi dopo con lui abbiamo vinto la Champions League. Non capisco perchè non possa tornare a fare bene. L'allenatore mi dice che si sta allenando bene, lui è pieno di buona volontà e di buoni propositi. E' stato campione del mondo nel 2006 e campione d'Europa con noi nel 2007. Kaladze? Al momento di stilare la lista per la Champions League abbiamo sentito, con Leonardo, tutti i nostri giocatori impegnati con le Nazionali per sapere se andava tutto bene. A Kaladze abbiamo anche chiesto se se la sente di giocare a sinistra in difesa e lui mi ha risposto di sì. Lo ha sentito Leonardo proprio ieri, lo ha chiamato, si stava allenando, poi ha risposto affermativamente. Jankulovski? Lo sappiamo da sempre che è più forte nella spinta che nella fase difensiva, del resto lui in Nazionale gioca in un 4-4-2 ed è più protetto, mentre da noi il gioco dei terzini è un po' diverso, ma non voglio fare il tecnico. A proposito delle Nazionali, a Livorno saremo la prima squadra ad andare in campo dopo gli impegni delle Nazionali, il sabato alle 18.00, ma non c'erano alternative. Toccherà all'allenatore fare la turnazione adeguata, perchè i giocatori convocati torneranno da noi il giovedì e il venerdì ci sarà già la partenza per Livorno. Cissokho? Penso sia un giocatore importante tanto è vero che è venuto da noi a fare le visite mediche dopo che il Milan aveva trovato un accordo economico con il Porto, ma non voglio tornare su questo argomento perchè alla fine il giocatore non è venuto al Milan per ragioni che non sono tecniche. La rescissione di Viudez? Certo, non solo per questa operazione ma anche per altre operazioni, il Milan ha una casella libera eventualmente per un giocatore extracomunitario per la finestra di mercato di Gennaio. Il presidente Berlusconi? Non commento le sue parole per principio, soprattutto se non le ho sentite direttamente. Ma il presidente Berlusconi rende nota la sua opinione, mi sembra normale, ci fa da stimolo, ma lascia molto più liberi lui i suoi allenatori di altri presidenti che magari sono molto più pressanti in privato con i rispettivi allenatori. Lo conferma il fatto che i cicli dei nostri allenatori sono stati molto lunghi, Sacchi quattro anni più uno, Capello cinque anni più uno e Carlo Ancelotti otto anni".

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