mercoledì 16 settembre 2009

Marsiglia-Milan 1-2

La musica della Champions League accende tutte le lampadine del Milan che si toglie la maschera del campionato e indossa il suo smoking preferito. I rossoneri, dopo un anno di letargo, tornano nell'Europa che conta e vincono a Marsiglia 2-1. Partita combattuta e giocata all'insegna del gruppo; illuminata da Seedorf e decisa da quell'incredibile sparviero dell'area di rigore che è Filippo Inzaghi, autore di una doppietta; in mezzo la rete del momentaneo pareggio di Heinze. Superpippo risponde alla chiamata di Leonardo con una prestazione gigantesca e porta a 68 il suo record personale di gol segnati nelle coppe continentali. Uno in meno del tedesco Gerd Muller, ma una tacca in più in Champions dove le reti ora sono 48, di cui 41 in rossonero. Ostile e complicato, il Marsiglia con il suo gioco di fascia e la predisposizione al pressing alto, è l'avversario peggiore per il MIlan di oggi. Didier Deschamps, che conosce dei rossoneri vita, morte e miracoli, detta regole precise per fermare il rombo rossonero, dove Leonardo si esalta con una scelta coraggiosa: Seedorf trequartista alle spalle di Pato e Inzaghi, con Pirlo in mezzo al centrocampo e Ronaldinho in panchina. Mossa dovuta e azzeccata; da utilizzare anche in campionato. L'Om parte a razzo. Come di consueto. Fa rugggire i motori di Kaboré e Taiwo sulle fasce e si affida alla classe dell'argentino Lucho Gonzalez recuperato a tempo pieno da Deschamps. Il Milan tentenna un po'. Ma dura poco. I rossoneri si compattano e inaugurano 45 minuti efficaci e costruttivi. Seedorf è il faro: dirige il gioco, lo amministra e invita a nozze. La difesa chiude gli spazi, concede di tanto in tanto qualcosa, ma Storari fa buona guardia. Il centrocampo, inoltre, copre bene e fa ripartire la squadra. In attacco Pato e Inzaghi non danno riferimenti ai difensori avversari e creano spesso il panico. Unico neo, i problemi sulla fascia sinistra, dove Zambrotta fatica su Kaboré. Ma nel palleggio e nel possesso palla il Milan fa la differenza, e non è un caso che grazie a queste doti Seedorf al 28', dopo due tocchi d'alta scuola metta davanti a Mandanda dove Inzaghi attende e spinge in rete. "Spina nel fianco" segna da posizione dubbia, ma esibisce ancora una volta il suo immenso opportunismo. Il gol stronca le velleità marsigliesi ed esalta la saggezza rossonera, limitata al possesso palla e alla ripartenza. C'è da registrare solo una bella deviazione di Storari sul fendente dal limite di Cheyrou. Si riparte con l'OM ferocemente in attacco. Prima prende le misure con un rasoterra di Lucho Gonzalez che sfiora il palo, poi agguanta il pareggio al 4' quando Heinze impatta violentemente di testa, facendo passare la palla fra le gambe di Storari. La partenza sbagliata del Milan amplifica la voglia di vincere dei marsigliesi che uniscono le forze, approfittando della mancanza di lucidità dei rossoneri. Potrebbe essere il momento giusto per domare l'esperienza rossonera, ma l'OM manca di cinismo. Gattuso sostituisce Ambrosini che non ne ha più, proprio nel momento in cui il Milan spezza il ritmo dei francesi e alza il suo baricentro. E' Seedorf a illuminare e a far rialzare la testa ai compagni. Che meraviglia il cross di esterno destro in mezzo all'area piccola, dove Inzaghi in scivolata infila il 2-1. Inutile l'assedio anemico dell'OM: il Milan resiste e conquista i primi tre punti del girone.Gaetano De Stefano

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