domenica 25 ottobre 2009

Chievo-Milan 1-2

Il solito Milan: primo tempo inguardabile con gol subito dopo soli sette minuti, e ripresa sontuosa, con ribaltone finale ampiamente meritato. Il gol dell'illusione porta la firma di Pinzi. Nel secondo tempo Leonardo corregge in attacco con l'ingresso decisivo di Borriello, anche se l'eroe è il difensore di razza Alessandro Nestra, autentico leader della squadra: doppietta storica di testa che lancia il Milan al quarto posto in compagnia di Palermo e Fiorentina. L'ordine di Mimmo Di Carlo? Pressare i portatori di palla e aggredire con la velocità. Solo così puoi battere il Milan. Il tecnico gialloblù è orfano di Yepes in difesa e schiera Mandelli che ha nelle gambe soli tre minuti di campionato. Nel 4-3-1-2, Pinzi è un trequartista anomalo perché oltre a ispirare Pellissier e Bogdani, deve concentrarsi su Pirlo e Seedorf, con il compito di sbarrare la strada. Leonardo dal canto suo tira dritto e conferma il 4-3-3 del secondo tempo di Madrid, questa volta con Huntelaar tra Pato e Ronaldinho: l'olandese ariete di turno con i due brasiliani larghi e liberi di gestirsi a piacere. Jankulovski va invece a ingrossare la lista degli infortunati: ora sono otto; il ceco verrà sottoposto nei prossimi giorni a intervento chirurgico per la rimozione della placca alla caviglia sinistra, applicata dopo l'infortunio del maggio 2005 quando giocava nell'Udinese. Al suo posto Leo schiera Antonini. Ma chi si attende l'irriducibile Milan del Santiago Bernabeu si deve ben presto ricredere. Spavaldo e per nulla intimorito, il Chievo mette subito sotto i rossoneri e sfiora il gol a ripetizione. Sorpreso e pressato, il Milan capitola già al 7'. L'errore difensivo è evidente: Pinzi ha spazi aperti per ricevere al centro dell'area e battere Dida, incolpevole e preso in controtempo. La rete consapevolizza il Chievo che non molla un attimo la presa. Abile le mosse della squadra capace di compattarsi in fase di possesso palla e dare vita a un 4-4-2. Per il Milan sono quindici minuti di atroce sofferenza, dettati dalla bravura dei padroni di casa. Se i rossoneri attaccano, i gialloblù chiudono tutti gli spazi, trasformando il possesso palla del Milan in un noioso torello senza via d'uscita.L'ordine di Mimmo Di Carlo? Pressare i portatori di palla e aggredire con la velocità. Solo così puoi battere il Milan. Il tecnico gialloblù è orfano di Yepes in difesa e schiera Mandelli che ha nelle gambe soli tre minuti di campionato. Nel 4-3-1-2, Pinzi è un trequartista anomalo perché oltre a ispirare Pellissier e Bogdani, deve concentrarsi su Pirlo e Seedorf, con il compito di sbarrare la strada. Leonardo dal canto suo tira dritto e conferma il 4-3-3 del secondo tempo di Madrid, questa volta con Huntelaar tra Pato e Ronaldinho: l'olandese ariete di turno con i due brasiliani larghi e liberi di gestirsi a piacere. Jankulovski va invece a ingrossare la lista degli infortunati: ora sono otto; il ceco verrà sottoposto nei prossimi giorni a intervento chirurgico per la rimozione della placca alla caviglia sinistra, applicata dopo l'infortunio del maggio 2005 quando giocava nell'Udinese. Al suo posto Leo schiera Antonini.Ma chi si attende l'irriducibile Milan del Santiago Bernabeu si deve ben presto ricredere. Spavaldo e per nulla intimorito, il Chievo mette subito sotto i rossoneri e sfiora il gol a ripetizione. Sorpreso e pressato, il Milan capitola già al 7'. L'errore difensivo è evidente: Pinzi ha spazi aperti per ricevere al centro dell'area e battere Dida, incolpevole e preso in controtempo. La rete consapevolizza il Chievo che non molla un attimo la presa. Abile le mosse della squadra capace di compattarsi in fase di possesso palla e dare vita a un 4-4-2. Per il Milan sono quindici minuti di atroce sofferenza, dettati dalla bravura dei padroni di casa. Se i rossoneri attaccano, i gialloblù chiudono tutti gli spazi, trasformando il possesso palla del Milan in un noioso torello senza via d'uscita.
Seedorf e Pirlo lavorano il doppio: si sacrificano in difesa e fanno ripartire l'azione ed è proprio sui piedi dell'olandese la grande occasione che sfuma sulla doppia parata di Sorrentino. Poi un'infinita sequenza di cross senza buon fine, che sottolinea semmai una certa incompatibilità fra lo spento Huntelaar e Pato. Alla fine ha la meglio l'organizzazione del Chievo, mentre il Milan mette in archivio l'ennesimo incomprensibile primo tempo. Eppure Leonardo conferma l'olandese anche all'inizio del secondo tempo, in cui il Milan schiaccia il Chievo nella sua trequarti mancando a più riprese il gol. Nitide le occasioni capitate a Huntelaar, chiuso da Morero, e a Ronaldinho, il cui tocco ravvicinato viene miracolosamente respinto sulla linea di porta da Sorrentino. E' un altro Milan, ma incapace di metterla dentro. Così al 15', alla ricerca disperata di un finalizzatore, Leonardo è costretto a sostituire Huntelaar con Borriello che, come a Madrid, regala consistenza in attacco. Il pressing è a tutto campo, ma i rischi sono dietro l'angolo. Cosa spreca, infatti, Pellissier al 17', quando in fuga solitaria si impappina in area e viene sopraffatto da Nesta. Il Chievo accusa un calo fisico, ma riesce ugualmente a frenare la pressione rossonera che punge con Borriello. Ma è ancora una volta Sorrentino a compiere il miracolo su Seedorf al 31'. Magico il tocco dell'olandese, strepitosa la deviazione in angolo del portiere. Ma l'ottimo numero 1 di Di Carlo capitola 36'. Borriello colpisce la traversa con un colpo di testa. Sulla respinta raccoglie Nesta che ribadisce in rete. Il Milan pressa e potrebbe ribaltare il risultato, ma sul colpo di tacco ravvicinato di Inzaghi c'è ancora una volta uno straordinario Sorrentino. Il recupero è un thriller pazzesco. Al 46' Dida si guadagna il suo stipendio cancellando la papera di Madrid con una parata che ha dell'incredibile sul colpo di testa da due passi di Granoche. Non sbaglia invece Nesta, ancora lui: inzuccata da bomber puro al 47' dal vertice dell'area piccola. Sorrentino è ancora battuto. Il progetto di Leonardo prende il volo.

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