domenica 25 ottobre 2009

Pato, il predistinato

Vent'anni e poco più. Li ha compiuti il 2 settembre. Il "Predestinato", come lo definiscono al Milan, ha lasciato al Santiago Bernabeu due ricordi indelebili che sintetizzano gli straordinari numeri del ragazzo brasiliano. Frutto di opportunismo misto a velocità il primo, tecnico e implacabile il secondo. Vent'anni, ma già padrone di Madrid: annichilita in una notte pazzesca. Con la doppietta di Champions salgono così a 32 le reti segnate dall'attaccante da quando indossa la maglia rossonera. Chissà cosa avrà pensato il commissario tecnico della Selecao, Carlos Dunga, nel vedere l'uno-due del "Papero", relegato in panchina durante la ConfeLeonardo, invece, non ha mai perso la fiducia e nonostante il crollo fisico e mentale del giovane connazionale, ha sempre puntato su di lui. Logico il percorso del tecnico rossonero. Pato aveva iniziato con la doppietta di Siena per poi eclissarsi senza una spiegazione. Un'involuzione quasi irriverente; il ragazzino svogliato che non voleva impegnarsi. Poi il capolavoro di domenica sera con la Roma. Un numero da vecchi marpioni: stop di petto contro di destro utile a dribblare Doni e gol di sinistro. Per segnare reti così occorre esserederation Cup e poi ignorato per le ultime partite di qualficazione al Mondiale sudafricano. Trentadue gol in partite ufficiali con il Milan. La danza è iniziata il 13 gennaio 2008 a San Siro, in una notte folle contro il Napoli. Finì 5-2 per i rossoneri. Lui segnò la quinta rete. Geniale: assist di Favalli, controllo al limite di destro per evitare Domizzi e Iezzo e pattone sicuro ancora di destro. Meazza in delirio. Quella notte segnò una doppietta Ronaldo, il suo idolo assoluto. Pato aveva 18 anni. Il 27 gennaio, contro il Genoa (2-0) arrivò la sua prima doppietta. Indimenticabile il secondo gol alla Roma l'11 gennaio 2009. Pato volò via sulla fascia sinistra bruciando Mexes e presentadosi davanti a Doni che superò con un morbido pallonetto.
Pato ha fatto due gol importanti, per lui e per la squadra - ha dichiarato Andrea Pirlo a Milan Channel all'indomani del trionfo di Madrid -. E' un grandissimo campione e lo dimostrerà sempre più nel corso della stagione. Adesso sta giocando in una posizione nuova e da lì potrà fare molto male". Vent'anni. Spesso vittima della sua bravura. Spesso ansioso di voler strafare, tanto da fargli sbagliare i controlli di palla e i gol più facili. Ma ha ragione Pirlo: "...potrà fare molto male". Lo pensa anche Carlo Ancelotti, interrogato una paio di settimane fa a proposito della crisi del ragazzo. " Niente, come tutti i giovani campioni sta accusando un momento di flessione - il parere dell'allenatore del Chelsea -. Sono però certo che è lui il miglior giocatore del Milan".

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