domenica 2 maggio 2010

Leo: "Sarò sempre grato al Milan"

Il futuro di Leonardo? La solita margherita da sfogliare. Perché nemmeno nel dopo partita del match vittorioso con la Fiorentina l'allenatore brasiliano ha scoperto le sue carte, mantenendo non solo il riserbo più totale sulla scelta se restare al Milan o meno, ma intonando anche il consueto ritornello che ascoltiamo dalla scorsa settimana, con l'unica variante che le partite da disputare ora non sono più tre ma soltanto due: "Tengo troppo a quanto abbiamo fatto e a quello che ancora ci attende per parlare del futuro: oggi abbiamo fatto un passo importantissimo verso la qualificazione alla Champions League, ma ci mancano ancora due partite e sto pensando solo a quelle". Insomma, il solito arrivederci alla prossima puntata, dopo un esordio ai microfoni da gran signore: "Scusate il ritardo (una manciata di minuti, ndr), ma stavo parlando con la squadra. Di che cosa? Della partita appena conclusa: è stata una gara molto sofferta e difficile, anche perché venivamo da risultati poco convincenti. Abbiamo fatto fatica i primi 20 minuti, poi abbiamo trovato le contromosse, siamo riusciti a ripartire ed abbiamo creato qualche occasione. Già nel primo tempo potevamo passare in vantaggio. E' stata una partita bella, e soprattutto una vittoria molto importante per noi". Gli abbracci finali, soprattutto con Gattuso e Galliani, che aspettava il tecnico nel corridoio che porta agli spogliatoi: "Una cosa normale, dopo una partita simile. Con Gattuso avevamo discusso i cambi fino a pochi minuti prima, li abbiamo decisi insieme, e con Galliani abbiamo un grandissimo rapporto: ci conosciamo da 13 anni, dietro c'è la storia. Io al Milan sarò sempre grato per le opportunità che mi ha dato, una volta finita la carriera da calciatore". Parole che suonano come un congedo, ma la conferma di Leonardo non arriva. Anzi, quando gli viene chiesto se Berlusconi abbia saputo riconoscere i meriti e il bel gioco espresso dal Milan torna a fare un catenaccio che non è nelle sue corde: "Vorrei parlare solo della partita. Quello che è stato detto, è stato detto; quello che è stato fatto, è stato fatto ma oggi è giusto parlare della partita". Fra Leonardo e il Milan è davvero finita? "Io non ci penso. E’ successo qualcosa, ne abbiamo discusso ed è finita ieri". Domani, chissà. "E’ una vittoria importantissima, è la vittoria più importante dell’anno - spiega Ronaldinho, il match winner della gara - perché così, il prossimo anno, possiamo essere in Champions e continuare alla grande. Adesso dobbiamo continuare forte nelle ultime due partite". E' in grande condizione fisica: un messaggio per Dunga? "Anche per lui, ma principalmente per i tifosi del Milan. Adesso io gioco per loro, per i miei compagni e sono felice di fare del mio meglio per aiutare la squadra a stare nella competizione più importante il prossimo anno". Sul probabile addio di Leonardo e sulle eventuali conseguenze sulle sue stesse scelte: "Noi tutti pensiamo a questo momento, non al prossimo anno. Adesso dobbiamo avere la testa alle prossime due partite. Leonardo è un grandissimo amico, un grandissimo allenatore, c’è ancora tanto da vivere, ma la vita è così e adesso dobbiamo pensare solo alle prossime due partite". Deluso Cesare Prandelli: "Siamo partiti bene, cercando i giocatori sulla trequarti ma ci manca sempre l'ultimo passaggio. Abbiamo lottato fino alla fine per raddrizzare la partita, non meritavamo di perdere. L'attaccamento alla maglia? Sono cinque anni che questa squadra dimostra di averne, anche stasera mi pare si sia visto che non eravamo in vacanza". Sul rigore: "Quello di Kroldrup era un intervento scomposto, ma sulla palla. Rigore dubbio". E su Della Valle-Gilardino: "È una cosa vecchia, bisogna guardare avanti. Il presidente ha parlato chiaramente, inutile tornarci su. Per diventare grandi bisogna sapere accettare certi momenti, prendersi le proprie responsabilità e poi dimostrare il proprio valore sul campo. La presenza di Della Valle comunque ci fa piacere, vuol dire che ci tiene".

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