venerdì 18 dicembre 2009

Leonardo: "Con il Manchester ce la giochiamo alla pari"

Dopo il Real ecco il Manchester United. Ma Leonardo non appare spaventato in conferenza stampa, alla vigilia di Fiorentina-Milan. Anzi, l'ennesima grande sfida lo affascina e non vede l'ora. "Non esistono calcoli in questi casi. Il Manchester United è una squadra di grande tradizione, come lo è il Milan, ce la giocheremo alla pari" sostiene il brasiliano che confida nel tempo. "Comunque bisogna vedere come staremo a febbraio, mancano quasi due mesi, e tra l'andata e il ritorno ci sono 25 giorni" ha aggiunto.Un ingrediente in più della sfida sarà il ritorno di David Beckham (di nuovo in prestito al Milan da gennaio) a Manchester da avversario, che per Leonardo è suggestivo come il ritorno al passato del tecnico interista Josè Mourinho, che se la vedrà con il Chelsea, oggi guidato da Carlo Ancelotti. Leo che tiferà l'ex allenatore rossonero? "Io tifo per noi, che vogliamo arrivare in fondo e quindi battere tutti. Una caratteristica di questo Milan è che è molto concentrato su di sè".
Un pensiero va anche al patron rossonero Silvio Berlusconi. "Quasi tutta la squadra lo ha sentito, gli è stata vicina in questo episodio sgradevole. Si parla di violenza e di cose che non dovevano capitare - spiega Leonardo -. Stiamo parlando del premier non solo del nostro presidente. Sono cose enormi, a livello mondiale. Siamo stati vicini a Berlusconi, abbiamo parlato quasi tutti con lui". Osso duro la Fiorentina. Leonardo sa molto bene che un altro stop potrebbe complicare la marcia in campionato, ma si fida dei suoi e rassicura i tifosi: "Non credo che la sconfitta con il Palermo sia un risultato che possa cambiare l'umore. È stata una partita nella quale abbiamo trovato un Palermo in salute, ha fatto bene, non credo che la mia squadra abbia giocato male. Abbiamo creato situazioni e poi sono dell'opinione di essere alla guida di una squadra bilanciata".
"L’ultima volta che il Milan è andato a giocare a Firenze - ricorda Leonardo - era l’ultima gara della scorsa stagione, un momento davvero particolare. Per me era il giorno in cui iniziavo la mia avventura da allenatore e non ho pensato a quello che sarebbe potuto accadere in futuro. Ricordo perfettamente che è stata una giornata ricca di tante emozioni: il saluto di Carlo Ancelotti dentro gli spogliatoi, le sue parole e il pianto che ha suscitato quel momento in molti di noi. Il Milan aveva conquistato la qualificazione alla Champions...è stata anche l’ultima partita di Paolo Maldini, di Kakà, anche se ancora non sapevamo che Ricky sarebbe andato via. E poi è stato anche il momento in cui sono rientrati Gattuso e Nesta. Domani torneremo a Firenze e incontreremo una squadra dalla forte identità. Ha un modo di giocare molto chiaro e giocatori in grande forma perchè possiedono molte risorse e molte possibilità di gioco. Per il Milan sarà un test importante anche se ancora non so la formazione che schiererò perché ci sono molte situazioni da valutare. Ronaldinho ha avuto qualche problema, deciderò all’ultimo”.

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