martedì 8 dicembre 2009

Zurigo-Milan 1-1

Uno dei Milan più inguardabili della stagione (probabilmente inferiore a quello visto a Livorno) ottiene la promozione agli ottavi di Champions League grazie a uno striminzito 1-1 con lo Zurigo, ma sopratutto al 3-1 ottenuto a Marsiglia dal Real Madrid che vince il girone. Dominati nel primo tempo e sotto di un gol, i rossoneri agguantano il pari al 64' con un rigore trasformato da Ronaldinho, assegnato per un fallo su Borriello di Rochat, espulso nella stessa azione dall'arbitro portoghese Proenca. Misteri del calcio: il Milan che conquista 4 punti su 6 con il Real, concede la stessa posta alla mediocre squadra di Challandes che nella sua umiltà mette in evidenza crepe evidenti nel gioco rossonero, forse inadatto in un palcoscenico come quello europeo. Secondo nel gruppo, ora il Milan rischia nel prossimo turno in avversario di grido. Leonardo aveva promesso faville con il suo modulo preferito e la velocità sulle fasce di Abate e Antonini. Di fronte c'era lo Zurigo. Sempre lo stesso; quello che vinse all'andata 1-0. Settimo nel campionato svizzero a dieci squadre. Ma è stato il Milan a essere diverso. DIverso da quel 30 settembre, ma anche diverso da quello ammirato sabato contro la Sampdoria. E' infatti insospettabile il primo tempo dei rossoneri che partono con passo disinvolto e un ritmo inadatto per un torneo come la Champions League. L'atteggiamento del Milan è un pugno nello stomaco. Improbabile e sprovveduto che al 20' deve anche fare i conti con l'infortunio di Thiago Silva, impareggiabile spalla sinistra di Nesta. Entra Kaladze.
Dopo avere cercato il gol con Pato, il Milan per poco non subisce quello dello Zurigo con Nikci: bel sinistro di poco a lato. I rossoneri si fanno imbrigliare dalla pochezza delll'avversario che con il passare del tempo prendono coraggio e provano a spventare cotanto avversario. Lo sconcerto è tale perché, eccetto Dida e Nesta e il tentativo di Abate e Antonini di cercare spazi sulle fasce, la squadra di Leonardo è assente a centrocampo. Seedorf non riesce a dialogare con Ronaldinho, mentre Ambrosini, evidentemente non al meglio, fatica e perde molte palle. Troppo gli errori in fase di rimessa e per lo Zurigo tutto diventa facile. Incredibile la capacità del Milan di trasformare lo Zurigo in Barcellona; sorprendente la facilità con cui gli svizzeri arrivano davanti a Dida. Al 25' Alphonse spreca malamente in tribuna solo davanti a Dida, mentre Kaladze arranca alle sue spalle. Segnale evidente, sirene spiegate. Il gol infatti arriva puntuale al 30'. Su punizione: un capolavoro di Gajic che si infila nel sette alla destra di Dida. Meritatissimo. E potrebbero essere due, perché al 35' Okonkwo libero al limite obbliga Dida alla prodezza. E dilagano le paure. Pareggiare potrebbe anche non bastare e con l'eliminazione che penzola come una spada di Damocle sulla sua testa il Milan prova a rialzarla nella ripresa che inizia senza cambi.
Con quattro giocatori in difesa e cinque a centrocampo, lo Zurigo chiude le porte al Milan che però guadagna molti metri. Al 5' potrebbe anche pareggiare, ma Leoni in tuffo allunga la mano e dice di no al bellissimo tiro angolato di Ronaldinho. Ma è evidente, pur dominando nel possesso palla, l'assenza di lucidità e continuità nel gioco. I rossoneri poi sono costretti a rinunciare ad Ambrosini, vittima nei giorni percedenti al match di una colica. Il capitano molla il colpo e lascia a Flamini. Triste, anche se costantemente in attacco, il Milan trova il pareggio al 19'. Borriello che si appresta a tirare dall'altezza del dischetto, viene steso da Rochat. Rigore ineccepibile e cartellino rosso per lo svizzero. Ronaldinho implacabile infila alla sinistra di Leoni. La superiorità numerica potrebbe spalancare le porte ai rossoneri, ma la stanchezza non gioca a favore del Milan. Con le orecchie tese su Marsiglia, Leonardo regala gli ultimi minuti a Inzaghi che rileva Borriello, poco incisivo, ma allo stesso tempo decisivo in occasione del rigore. Il 3-1 di Cristiano Ronaldo al Velodrome riappacifica gli animi e con le certezza degli ottavi in tasca i rossoneri concludono al piccolo trotto. Agli ottavi servirà ben altra prestazione.

Nessun commento: