mercoledì 6 gennaio 2010

Milan-Genoa 5-2

Andate e divertitevi. La parabola di Leonardo riscuote sempre più successo. Con una gara spettacolare e il sorriso sulle labbra il Milan si abbatte come un ciclone sul Genoa e inaugura l'anno nuovo con un eloquente 5-2. Non perde il sorriso quando Ronaldinho fallisce un rigore; nemmeno quando va sotto sul gol di Sculli. Il Milan c'è e con Dinho, Thiago Silva, due volte Borriello e Huntelaar fa a pezzi i rossoblù. Di Suazo il secondo gol ligure.
Come correre ai ripari se all'ultimo momento salta Pato? Leonardo non conosce il panico e con convinzione lancia nel tridente David Beckham subito a suo agio. Onore al londinese che esordisce per la seconda volta a San Siro nel giro di un anno e prova ad aggiungere una tacca nelle tabella dei desideri davanti al suo c.t. Fabio Capello, ospite tra i Vip. Leo, già orfano di Seedorf e Zambrotta, riserva comunque più sorprese. Uno, gioco forza, è il redivivo Gattuso che si allinea al fianco di Pirlo e Ambrosini, mentre in difesa gli esterni sono Abate e Antonini, con Nesta e Thiago Silva centrali. Poi l'inedito tridente, con Beckham, Borriello e Ronaldinho. In realtà trattasi di un ardito 4-4-2, in cui l'inglese ha libertà di movimento.
E l'inglese fa vedere subito di essere sul pezzo, con uno splendido cross su cui si avventa Borriello: il miracolo lo fa Amelia. E' il 4'. Delizioso è anche lo scambio in area al 6' con Dinho, marcato stretto da Marco Rossi. Il capitano del Genoa è l'anima pulsante dei rossoblù, schierati da Gasperini con una sola variante rispetto alle previsioni: Mesto preferito a Modesto e Suazo subito in mezzo al tridente. Un po' defilato, a dire il vero, ma secondo programma. Al 13' Biava commette fallo in area sull'assatanato Ambrosini. Orsato fischia un rigore per il Milan. Dal dischetto Ronaldinho tira malissimo e per Amelia è un gioco parare. Al 16' Ambrosini pesca Beckham libero sulla destra, ma il destro al volo è fuori misura. Il Genoa prende le misure e con le sue armi migliori, velocità e organizzazione, sbarra la strada ai rossoneri. Arriva così il vantaggio dei liguri. Fulmine sulla destra, Palacio confeziona l'assist per Sculli lasciato libero da Abate: schiacciata di testa e Dida è fritto.
Il Genoa ha molti pregi: gioca e lascia giocare. Lanciato sulle fasce da Mesto e Palacio sfida il Milan. Al 31' Ambrosini concede il bis. Irrompe in area e va a sbattere sul portiere rossoblu. Ancora rigore, ma questa volta Dinho non sbaglia. Il pareggio ricarica i rossoneri che tornano a dominare. Al 33' l'ineffabile Beckham sfiora il palo alla destra di Amelia e al 38' il Milan passa al termine di un'azione spettacolare con una girata di Thiago Silva, dopo un batti e ribatti nell'area del Genoa. Attimi di gran calcio che la squadra di Gasperini subisce senza trovare la reazione giusta.
E il Milan dilaga. Ambrosini, che sembra spinto da un propulsore, apre la diga al 3' della ripresa. Da rivedere più volte. Palla a Dinho che lancia Antonini; quindi il tocco per Borriello chi infila il 3-1. A favorire i rossoneri è la quasi assenza di interdizione del Genoa. Come al 16', quando in leggero fuorigioco il bomber replica con una sforbiciata di sinistro, su un nuovo assist di Antonini. Magistrale in tutti i sensi. C'è anche spazio per Flamini e Huntelaar (fuori Pirlo e proprio Borriello), appena in tempo per concedere all'olandese l'ebbrezza del gol a San Siro: su rigore al 29', per un fallo di Rossi sullo scatenato Ronaldinho. E' il 5-1. A Suazo l'onore di rendere meno amaro il colpo con un sinistro incrociato imparabile; utile per bagnare l'esordio e per far capire di non avere dimenticato come si fa.

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