domenica 26 ottobre 2008

Atalanta-Milan 0-1


Chi si aspettava lo stesso Milan bello e spumeggiante delle ultime due uscite a San Siro contro la Samp e a Heerenveen in Coppa Uefa, difficilmente potrà dirsi accontentato. Ma nel campionato italiano la differenza la fanno i punti conquistati nella gare un po' così. Dove magari non sei brillantissimo, dove fatichi ma poi, improvvisamente, ti ritrovi, anche più bello di come sei. Sul difficile campo di Bergamo, dove nelle ultime due annate il Milan aveva rimediato due sconfitte, la squadra rossonera riesce a portare a casa il bottino pieno, soffrendo non poco, soprattutto nel primo tempo. Gambe un po' pesanti e idee poco lucide per un Milan affaticato ma che ha il merito di restare in partita fino alla fine, senza prendere gol. E quando il gol non lo si subisce, spesso poi lo si fa. E' quanto succede al 35' del secondo tempo, quando Borriello accende la luce e Kakà dimostra che non si tratta solo di un fuoco di paglia. Al Milan basta una sola azione da Milan per fare la differenza, in una ripresa che comunque aveva interpretato molto meglio fin dall'avvio: Maldini fa iniziare l'azione, Pato di testa appoggia per Borriello; Marco, grandissimo, cerca e trova Ricky che, con il sinistro, infila Coppola per un centro da tre, fondamentali, punti. Alle assenze di Kaladze, Nesta, Senderos e Pirlo, si aggiunge quella di Clarence Seedorf che, seppur convocato, non riesce nemmeno ad andare in panchina a causa di un problema muscolare. A Carlo Ancelotti però le alternative non mancano e il tecnico rossonero schiera dal primo mnuto Flamini, in un centrocampo che vede anche la presenza di Ambrosini e Gattuso. In difesa rientra Maldini, a riposo giovedì ad Heerenveen, a sinistra Jankulovski parte dal primo minuto. In avanti, dall'inizio, Ronaldinho e Kakà alle spalle di Marco Borriello. Del Neri, dal canto suo, recupera Manfredini e Talamonti e li schiera titolari. L'attacco, con Vieri ancora out, è sulle spalle e nei piedi di Doni e Floccari, apparso in grande spovero nell'amichevole infrasettimanale, nella quale ha realizzato quattro gol. Stadio tutto esaurito e accoglienza speciale per l'Atalanta, con lo spettacolo coreografico dei suoi tifosi. La formazione nerazzurra aggredisce subito i rossoneri, facendo capire loro che non avranno certo, nemmeno oggi, vita facile. Non a casa dopo un minuto la squadra di casa è già pericolosissima quando Padoin chiama all'inserimento Doni che, in area, conclude centralmente, Abbiati è attento. Primi dieci minuti davvero difficili per il Milan che fatica a prendere le misure agli avversari, bravi nel pressing e nelle ripartenze. Con lo scorrere del tempo, la squadra di Carlo Ancelotti argina con maggiore attenzione gli spunti orobici ma, dopo un tentativo a vuoto di Borriello, in fuorigioco sul lancio di Kakà, serve un recupero straordinario di Flamini nell'area piccola per negare la rete a Doni. E' proprio il francese a dover abbandonare anzitempo il terreno di gioco: il centrocampista accusa un fastidio alla coscia sinistra che gli impedisce di andare avanti. Al suo posto entra Emerson che si posiziona al centro. Poco dopo l'uscita del numero 84, l'Atalanta punge sulla sinistra; si sviluppa da qui l'azione che porta al tiro Guarente dal limite, Abbiati non si fa sorprendere. I bergamaschi legittimano il loro miglior approccio alla gara nel primo tempo al 35': Manfredini, defilato sulla destra, sorprende la difesa milanista ma, tutto solo, al posto di concludere indisturbato, cerca l'appoggio di testa per un compagno, Maldini recupera. Ed è sempre il capitano, un minuto dopo, a fermare con mestiere l'incursione di Floccari, bravo a superare Bonera e a presentarsi in area.Dopo ancora un buon avvio dell'Atalanta, con il tentativo di Garics e soprattutto il tiro pericoloso di Ferreira Pinto parato da Abbiati, il secondo tempo vede un Milan un po' più attento e determinato, anche se sempre leggermente in difficoltà nel piano della manovra. Gli spazi però aumentano e in un paio di occasioni Ronaldinho riesce ad inserirsi bene. Al 7' la sua apertura sulla sinistra per Borriello porta l'attaccante a provare la conclusione dalla distanza. Traiettoria insidiosa ma non precisa. La formazione di Del Neri aggredisce con meno continuità, complice anche un po' di stanchezza, ma non rinuncia ad attaccare e al 20' si butta nuovamente in avanti con Doni che impegna centralmente Abbiati. Al 23' Ronaldinho conclude la sua partita con una punizione alta sulla traversa. Il brasiliano lascia quindi il posto a Pato, inserito da Ancelotti allo scopo di velocizzare una manovra un po' macchinosa. Al 27' l'Atalanta perde Cigarini: singolare il suo infortunio, il giocatore si è fatto male commettendo un fallo su Pato che gli costa anche il giallo. Entra al suo posto De Ascentis. Da registrare al 33' il giallo per Jankulovski: il ceco, diffidato, salterà la partita contro il Siena. Quando poi le emozioni sembrano ormai finite, il Milan accende la luce e con una grande azione, nata da Maldini, trova il gol. Di testa Pato apre per Borriello che trova il passaggio perfetto per Kakà. Il brasiliano con il sinistro infila Coppola. Immediata la reazione bergamasca, Abbiati si difende con i pugni. E il Milan dopo due stagioni torna a vincere, cinico e tosto, a Bergamo, portandosi ad un punto dalla vetta della classifica. La rete è stata segnata da Kakà al 79'.

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