venerdì 17 ottobre 2008

Parla Borriello


Marco Borriello è puntiglioso e parecchie cose gli danno fastidio. Gli scoccia che si sia pensato che non era adatto al Milan, gli scoccia se gli fanno notare che è bello, gli scoccia se gli parlano troppo della fidanzata showgirl. L’ultima seccatura è pensare che per la gente lui sia un attaccante buono per un certo tipo di partite. “Perché una volta ho fatto un bel recupero in difesa, non vorrei che si credesse che sono solo questo: un giocatore fisico, di carattere. Io non mi sento scarso e voglio dimostrare che posso essere importante anche sul piano tecnico. L’ho già fatto con il Genoa”.Quando cominciamo? “Appena si può. Sono pronto anche per giocare contro la Samp.I muscoli stanno bene”.Si sarebbe immaginato di diventare intoccabile? “Io non sono intoccabile. Al Milan tutti sono utili e uno solo indispensabile: Kakà”.Non si sentirà intoccabile, però è diventato importante. “Ho sempre creduto che ce l’avrei fatta. Ho perso due-tre anni, ma non avevo avuto grosse occasioni. Stavolta le ho avute e le ho colte, Sono andato e tornato cinque volte, un altro al mio posto se ne sarebbe fatto una ragione e sarebbe andato via per sempre. Io ho insistito e sono fiero di quello che ho fatto”.E’ giusto dire che il direttore generale Braida è stato il suo più grande estimatore? “Sì, non mi ha mai mollato, mi ha sempre dato i consigli giusti. Ma devo ringraziare tutti: Galliani che ha speso dei soldi per riportarmi a casa, il Genoa che mi ha dato la possibilità di giocare e progredire, Ancelotti che ha riconosciuto pubblicamente di aver sbagliato a valutarmi, i compagni che mi hanno accolto bene”.Si dice: forse Ancelotti a fine stagione vorrà fare altre esperienze, forse un cambiamento farebbe bene a tutti. “Ancelotti ha dato e darà tanto al Milan. Crerdo che la società farà fatica a privarsene se lui fra un anno o due vorrà cercare stimoli altrove. Ma non so se lo farà: al mondo non c’è un altro posto come il Milan”.Che cos’ha di così speciale? “Ti fanno sentire in famiglia. Tutti, dai camerieri che sono qui da anni ai giocatori che hanno vinto tanto. Ti risolvono anche i più piccoli problemi e alla fine stai bene”.

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