lunedì 23 febbraio 2009

Ancelotti e Seedorf: "Basta fischi"

Carlo Ancelotti avverte scricchiolii. Tra lui è i tifosi sembra si sia incrinato qualcosa e i fischi di San Siro questa volta se li è sentiti addosso. Soprattutto quanto il tecnico ha deciso di cambiare Inzaghi con Ambrosini. Ancelotti alza il sopracciglio e ammette: "Nei miei confronti c'è un po' di insofferenza, e anche nei confronti di Seedorf". Poi ci pensa su e ggiunge: "Se i fischi erano rivolti a Inzaghi erano sbagliati perché ha giocato bene, se invece erano rivolti a me avevano ragione". E non manca l'ironia all'allenatore rossonero: "Potevo mettere dentro qualche attaccante, in panchina c'erano Pato, Kakà, Shevchenko, Borriello e Ronaldinho. Il problema è che quella panchina non era la mia. Sì, magari questi fischi sono un segnale che c'è un po' di insofferenza nei confronti miei e di Seedorf ma credo che una convivenza prolungata porti anche a questo. Vedere sempre la stessa faccia comporta una comprensione maggior".
E Ancelotti ne approftta per parlare anche del rapporto con la società. Soprattutto dopo le critiche di Silvio Berlusconi all'indomani di Werder-Milan. "Il rapporto con la società e sempre uguale, certamente ci sono discussioni ma nei miei confronti sento una grandissima stima e un grandissimo affetto, anche adesso dopo 7 anni".
E a proposito di panchina, a pardere la pazienza è astato Leonardo. "Non mettete più il mio nome nelle voci sul futuro della panchina del Milan". È questo, in sintesi, l'appello fatto ai giornalisti da Leonardo, il dirigente rossonero che nelle ultime settimane è considerato da molti il candidato principale alla successione di Carlo Ancelotti. "Carlo è il tecnico del Milan fino al 30 giugno 2010, quindi evitate di mettere in difficoltà lui e me".
Durissimo anche Clarence Seedorf: "Mi sono stufato dei fischi nei miei confronti - sottolinea il match-winner di San Siro -. Io sono sempre a disposizione, oggi ho giocato in un altro ruolo per aiutare la squadra, mi sono stufato di avere così poco credito dopo un piccolo errore. Dopo il gol con quel gesto verso il pubblico mi sono sfogato. Io vivo questa maglia e questo ambiente con molto cuore". La critica di Seedorf è dura: "Il pubblico deve lasciare fuori dallo stadio le proprie sensazioni negative della vita. Allo stadio si deve supportare la squadra per 90 minuti, poi si può contestare se la prestazione è negativa, ma la squadra sta lottando in campionato e in Europa e non merita atteggiamenti negativi da parte del pubblico". Una lezione, insomma, quella del centrocampista del Milan: "Uno a teatro non fischia durante lo spettacolo, dopo può fischiare. Poi io in campo faccio il mio lavoro, se sbaglio vado avanti. Non tutti hanno la mia personalità e il mio carattere, in tanti soffrono i fischi e questo danneggia il gioco della squadra. Senderos ha fatto 3 passaggi al portiere perchè il Cagliari pressava e il pubblico fischiava, non ha senso...".

Nessun commento: