sabato 7 febbraio 2009

Milan-Reggina 1-1

La frenata è fatale, perché il Milan pareggia 1-1 con la Reggina e si allontana dalla spietata Inter di Lecce che ora è a più 8. Un gap mostruoso a una settimana da un derby che può decidere definitivamente il destino del campionato. I rossoneri, a caccia di una dura rimonta, soffrono a dismisura subendo una bella Reggina che passa nel primo tempo con Di Gennaro e viene raggiunta nella ripresa da un rigore di Kakà. Partita fatale anche per l'infortunio dell'ex Pallone d'oro che lascia al 78' per una botta al piede destro e che rischia quindi di saltare la stracittadina, tra l'altro orfana di Bonera, diffidato e ammonito, quindi squalificato.
Ancelotti schiera dal primo minuto Ronaldinho, nei panni di trequartista alle spalle di Kakà e Pato. Più indietro l'inamovibile Beckham con Flamini e Ambrosini. La Reggina oppone un 3-5-2, votato alla difesa e al contropiede. Ma Orlandi dispone bene la squadra in campo, impegnata a chiudere gli spazi e a pressare per impedire ai rossoneri di far girare la palla, creando non pochi fastidi con Di Gennaro e Corradi sempre piazzati e motivati in fase offensiva. Perché al di là di due tiri dal limite di Flamini respinti da Campagnolo, i rossoneri inciampano sull'inutilità di alcune giocate che faranno bene agli occhi, ma che con i campi impantanati e gli avversari affamati, servono a poco.
Il primo tempo, come è accaduto a Roma con la Lazio, mette in evidenza il disagio di Kakà, invisibile e mai in partita al pari di Pato che infila numeri da giocoliere fini a se stessi. Meraviglia di più Ronaldinho che a volte sembra trascinarsi dietro tutta la Reggina, registrando sul taccuino la splendida occasione del 41', quando, dopo una serpentina, sfiora il palo dal limite. Capolavoro che arriva dopo il gol del vantaggio dell'ex Di Gennaro, bravo a infilare di sinistro alla destra di Abbiati. Un vantaggio meritato costruito correndo di più e credendoci di più. Insomma, il solito Milan poco mobile, in cui a distinguersi è ancora una volta Beckham, sempre nel vivo dell'azione e puntuale con i suoi magici cross.
La Reggina della ripresa non si chiude in difesa. Tattica che non dispiace al Milan. Ma la sterilità in attacco dei rossoneri è evidente. L'assedio improduttivo sembra divertire gli amaranto che si difendono con sicurezza, guidati dallo splendido Santos. Ma la Reggina sorprende ancora di più per la sua capacità di sfuggire in contropiede. Come Di Gennaro al 9' che manca il raddoppio sfiorando il palo dal limite. Un Milan così brutto non se lo aspettava nemmeno Ancelotti che cambia Ambrosini con Seedorf, mentre Orlandi toglie inspiegabilmente Di Gennaro per Sestu. L'olandese mette anche dentro la palla respinta al 16' dal palo sul tiro di Kakà, ma l'azione è viziata da un fallo di mano involontario che Pierpaoli ritiene decisivo. Tocca a Inzaghi dare una svolta alla partita prendendo il posto di Ronaldinho al 20'. Sarà il caso, ma appena il Gaucho lascia, Pato si invola e viene steso in area. Il rigore è netto e Kakà non lo sbaglia. Con Seedorf il Milan funziona meglio, ma per conquistare i tre punti occorrono velocità e lucidità. Ma la tegola cade sulla testa dei rossoneri al 33' quando Kakà si infortuna ed è costretto a lasciare il posto ad Antonini. In vista derby una notizia drammatica. Beckham sforna cross a profusione, ma è Corradi a mancare il clamoroso gol della vittoria al 95' con un tiro a giro che sfiora il palo alla destra di Abbiati. L'1-1 alla fine accontenta solo i calabresi. Inutile invece per il Milan che si ferma per la seconda volta consecutiva a San Siro dopo il pari con il Genoa: punti gettati al vento. Probabilmente decisivi.

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