lunedì 25 ottobre 2010

Napoli-Milan 1-2

Quando Lavezzi segna il gol che ridà speranza al Napoli, tutto il San Paolo sogna l'impresa di un anno fa, quando in vantaggio per 2-0 al 90', i rossoneri si fecero raggiungere da Cigarini e Denis. L'impresa questa volta non riesce, ma in dieci per l'intera ripresa, gli azzurri sfiorano un'altra clamorosa rimonta, contro un Milan che potrebbe mettere una pietra sopra la partita, ma che deve difenderla con le unghie e i denti fino al 95' i gol di Robinho e Ibra su due assist di Oddo subentrato ad Antonini dopo pochi minuti. Mazzarri, privo dello squalificato Cannavaro, schiera Grava con Aronica in difesa. Pesa l'assenza del capitano, ma sono macigni quelli del Milan. Allegri in emergenza, davanti ad Abbiati dà spazio a Sokratis e Bonera. A centrocampo gioca la carta Boateng alla sinistra di Pirlo e lancia Robinho alle spalle di Ibra e Pato. La scelta del ghanese non è casuale. Con Gattuso è la diga ideale per frenare il Napoli che punta a sfruttare la velocità del suo tridente. E' il solito Napoli molto corto, ma che concede troppo campo al Milan che pressa e comanda il gioco con personalòità. Gli azzurri subiscono e vengono schiacciati nella loro trequarti senza mai riuscire a vedere la porta difesa da Abbiati. I rossoneri sfruttano bene le fasce, ma è proprio sulla sinistra che perdono Antonini dopo uno scontro aereo violento con Maggio. L'esterno milanista cede subito il posto a Oddo che va a occupare il posto di Bonera. Maggio invece lascerà a Yebda solo al 24', centoventi secondi dopo il vantaggio rossonero. A innescarlo è Robinho, bravo a lanciare Oddo, abile a sua volta a restituire poco dentro l'area: il colpo da biliardo del brasiliano è imparabile e si infila alla destra di De Sanctis. La rete rossonera ha il potere di scuotere gli azzurri che cambiano atteggiamento e attaccano con convinzione. La difesa del Milan prova ad arginare. Lavezzi e Cavani ci provano, ma gli errori più grossolani li commettono Yebda, che spreca una palla d'oro dal limite dell'area piccola, e Pazienza, ammonito due volte da Rizzoli per fallo di mano; gesti che gli costano al 46' il cartellino rosso, ma che non impedisce al Napoli, in inferiorità numerica di sfiorare il pareggio con un bellissimo colpo di testa di Lavezzi che Abbiati devia miracolosamente oltre la traversa. Occasione stratosferica ancora una volta concessa con troppa superficialità dai rossoneri che pressati vanno in sofferenza. E' sorprendente l'intensità con cui il Napoli cerca il gol al pronti e via della ripresa. Al 3' Gargano serve Lavezzi che dal limite dell'area piccola sfiora l'incrocio dei pali. L'argentino è incontenibile ed è su di lui che converge tutto il gioco degli azzurri. Il Milan cerca di limitare i danni con il possesso palla e le ripartenze, sfruttando la difesa alta degli azzurri. Gattuso, che aggredisce l'uomo, e Robinho - numeri d'alta scuola, ma anche senso della posizione e sacrificio - rilanciano l'azione, ma Pato proprio non è in serata. Lo è molto di più il Napoli che manca ancora il pareggio. Questa volta con Hamisk che, imbeccato ancora da Gargano, al 16' obbliga Abbiati a una nuova impresa. Il Milan però non sta a guardare e in due contropiede manca il 2-0. Prima con Ibra che carica debolmente il diagonale, poi con Pato che va a sbattere su De Sanctis dopo un'impetuosa cavalcata di Ibrahimovic. E' evidente quanto stia stretto il risultato al Napoli. Così Mazzarri lancia Sosa per Hamsik in debito di ossigeno. Ma l'uomo in meno è una concessione esagerata per una squadra come il MIlan che raddoppia. Oddo, grande rientro, inventa il suo secondo assist della serata. Questa volta per Ibra che infila di testa. Ma ve lo immaginate un Napoli che alza bandiera bianca? Poi con un assatanato come Lavezzi che è pronto a immolarsi tutto è possibile. Il suo gol lo cerca infatti con impeto e classe. Pur accerchiato e marcato, riesce da terra, nell'area piccola, a inventare al 33' una sorta di cucchiaio che si infila sotto la traversa. Pur con Seedorf a dare manforte (fuori Ibra), si dilata ancora una volta l'incapacità del Milan a gestire partita e risultato, ma alla fine contano i tre punti.

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