sabato 2 ottobre 2010

Allegri: "Non dipendiamo da Ibra"

Massimiliano Allegri ci tiene a sottolinearlo: le partite durano 95'. Anche quella che domani sera si giocherà al Tardini. Come dire che il Milan avrà molto tempo a disposizione per tornare da Parma con il bottino pieno, ma giocando con pazienza e attenzione. Allegri non sottovaluta la trasferta ed esalta la brillantezza dei gialloblù, la loro bravura soprattutto quando giocano in casa, ancora di più perché di fronte si troveranno il Milan e cercheranno di bloccare le fonti di gioco per Ibrahimovic. "La partita - spiega - è importante perché a livello psicologico un risultato utile garantisce forza e autostima. Alleno campioni che vogliono vincere e costruire qualcosa di importante; sono certo che domani faremo una grande partita". Perché per Allegri il Milan questa partita la deve giocare come se fosse una finale: scavalcare in classifica l'Inter anche per sole 24 ore fa bene alla mente. Come dargli torto. L'allenatore del Parma, Pasquale Marino, che da lunedì scorso studia Milan, medita un partitone ed è chiaro: "Dobbiamo aggredirlo in ogni angolo di campo. Cercheremo di sviluppare la manovra come abbiamo sempre fatto ma anche di fare una gara equilibrata già in partenza nella due fasi. Costringere gli avversari a fare la fase difensiva deve essere una nostra prerogativa". Allegri è attento; la lezione di Cesena è servita e per arrivare in fondo non bisogna più sbagliare. Di formazione non parla come di consueto, anche se apre spiragli notevoli alla curiosità. Prima di tutto l'annuncio più importante: "Pato è a disposizione; non ha ancora i novanta minuti nelle gambe ma è dei nostri". Poi i dubbi: "Qualcuno a metà campo e in difesa sulla fascia destra. Ibra e Ronaldinho ci saranno; ma ci sono buone possibilità anche per Inzaghi: è una valutazione che dovrò fare dopo l'allenamento di oggi. Ibra è comunque da valutare, perché un po' di fastidio (all'adduttore, ndr) ce l'ha". L'allenatore rossonero chiude anche la vicenda Clarence Seedorf dopo le dichiarazioni poi chiarite dal centrocampista rossonero nel dopo gara con l'Ajax. "Con Clarence non c'è alcun problema, abbiamo chiarito insieme a tutta la squadra. Il gruppo lavora insieme da due mesi, sta cercando di costruire cose importanti e per farle bisogna cercare di evitare che ci siano malintesi. Clarence è molto intelligente e la cosa come è nata è morta il giorno dopo". Allegri disquisisce infine sul tormentone della settimana: il Milan è Ibra dipendente? "E' come affermare che l'Inter è Eto'o dipendente; lo trovo riduttivo. Ibra gioca con noi ed è giusto che faccia gol, se li segna è perché c'è qualcuno che gli permette di farlo. Lo scorso anno, quando allenavo il Cagliari, mi fecero osservare al termine di una partita che il portiere aveva fatto tre parate. Io ho risposto che era giusto perché era lì per quello e la stessa cosa vale per Ibra, gioca e segna per il Milan. Ora aspetto i gol di Pato, Inzaghi e Robinho e quelli dei centrocampisti".

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