domenica 15 marzo 2009

300 volte Inzaghi

Il Milan ha il miglior attacco del campionato. Esattamente 51 gol in 28 partite di campionato. Sette li ha firmati Filippo Inzaghi; cinque li ha messi in archivio nelle ultime due giornate di campionato. Ma rispetto alla prodigiosa tripletta all'Atalanta, la doppietta al Siena ha qualcosa di innaturale, perché voluta a tutti costi. SuperPippo oggi è sceso in campo al Franchi con un'idea fissa: segnare due gol per raggiunge i 300 gol segnati in carriera. Il bomber, toccato il traguardo, è corso a bordo campo e si è fatto passare una maglietta celebrativa con impresso a caratteri cubitali il numero in questione. Se l'era preparata, insomma, perché l'impresa se la sentiva addosso.
Ma subito dopo aver raggiunto lo scopo ha realizzato che si può far di meglio e quindi superare il nuovo tetto; cosa per altro sfiorata un paio di volte. Inzaghi l'immortale, Inzaghi l'highlander. Carlo Ancelotti dice che Pippo va di pari passo con le stagioni: quando arriva la Primavera sboccia. E sono dolori per tutti. "Mi sento un po' un bambino" ha detto al termine della gara, dopo essersi impossessato della palla magica che è valsa il record. Esattamente come domenica scorsa. "Mi sono preso il pallone" ha raccontato con un sorriso stanco e soddisfatto. "Oggi festeggio un traguardo che mi riempie d'orgoglio. I compagni delle varie squadre mi hanno aiutato, è anche un po' loro".
Poi fa un salto nel passato più lontano per rievocare la prima volta; in C1. Davvero singolare: "Il destino è incredibile: il primo l'ho fatto al Siena. Stamattina quando l'ho letto non me lo ricordavo. Non ci avevo fatto caso. Non è tutto, ma per un attaccante sono un bel traguardo 300 gol". Proprio così: traguardo raggiunto con chi gli era servito da trampolino di lancio. Indossava la maglia del Leffe il 20 dicembre 1992 quando gonfiò per la prima volta la rete. "Ricordo tutto come fosse ieri - spiega -. Partita importante per evitare la lotta retrocessione. In panchina c'è Mutti. E seduto accanto a lui ci sono io, 19 anni. Attacchiamo, ma niente, non si riesce a far gol. Al 72', dopo mezz'ora di riscaldamento, il mister mi fa entrare. Penso: 'Ho a disposizione 18 minuti per far gol'. Beh, me ne bastarono nove: gran botta da fuori area e palla all'incrocio...".
Col Leffe ne segnò 13. Poi arrivarono il salto in B e il Verona: 14 sigilli. Dal 1994 il ritorno nella sua Piacenza, sempre in B: 17 gol. Il passaggio al Parma nel 1995 esaltò il sio cinismo straordinario, perché la prima rete arrivo il 28 settembre 1995 in Coppa delle Coppe contro il Teuta Durres; ne seguirono altri 4. Nel 1996 passa all'Atalanta ed esplode: 25 reti in 33 partite. Il premio sono quattro anni alla Juventus con 57 gol in 120 gare. Da ricordare anche le litigate con Del Piero. Dal 2001 è al Milan, con cui ha messo a segno 64 gol in 156 presenze. Nei 300 sono compresi anche i 28 gol con l'Under 21 (3) e la Nazionale, 25.
Se li ricorda tutti a memoria e li ha catalogati sul suo pc. Tante emozioni e nessun dubbio: i gol più belli restano quelli di un'indimenticabile notte di Atene. "Una serata magica, due gol in una finale di Champions League...Sono quelli che non dimenticherò mai". E' intanto pensa al futuro, ragionando come un "vecchietto" in gamba. "Il Milan mi ha rinnovato il contratto per un altro anno" dice. Come dire: 300 è solo una boa. Re nelle coppe internazionali con 68 gol, adesso ha in mente uno scherzetto a Roberto Baggio: raggiungerlo a 318. Davvero un'impresa. Ma da Pippo puoi aspettarti di tutto.

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