domenica 8 marzo 2009

Milan-Atalanta 3-0

L'allievo Pato e il maestro Inzaghi. Per riprendere a correre il Milan si affida ad una coppia collaudata: il professore del gol libero di muoversi in area e il fenomeno brasiliano leggero e spietato a girargli attorno. Su queste solide certezze, nonostante le numerose assenze, il Milan dichiara battaglia all'Atalanta.
E se poi mancano Kakà, Seedorf e Ronaldinho ecco che nel giorno dell'ufficializzazione della sua permanenza al Milan David Beckham non solo da equilibrio e copertura, ma si mette pure a fare il mago.
La partita infatti si apre con le continue intuizioni dell'inglese alle spalle delle punte, passaggi e cross calibrati che costringono la linea difensiva bergamasca alla massima tensione.
La gara si apre subito in discesa per i rossoneri che proprio da un cross morbido dell'inglese all'8' di gioco creano i presupposti per il vantaggio. Il pallone scodellato in area da Beckham viene infatti gestito da Zambrotta veloce a mettere in moto Jankulovski, il ceco crossa basso e Inzaghi è subito puntuale a trasformare in gol la prima vera azione offensiva della gara. Per Pippo è il gol numero 296 tra i professionisti.
Dopo il fulmineo vantaggio il Milan inizia a fare i conti con l'organizzazione bergamasca. La squadra di Del Neri infatti gioca molto bene palla a terra e al 28' Guarente, servito di sponda da Padoin, chiama Abbiati al primo grande intervento.
L'Atalanta priva dei gioielli Doni e Floccari non disdegna di attaccare gli spazi e di portare pressione alla linea milanista. L'obiettivo di Del Neri è quello di far correre gli esterni tecnici e veloci Fereira Pinto e Valdes per mettere in moto la torre Plasmati.
Il disegno tattico trova la sua giusta collocazione al 35' quando Cigarini serve sul secondo palo Plasmati libero di colpire di testa. Abbiati ancora una volta è chiamato al miracolo.
Il Milan dopo i primi buoni 15 minuti di gioco è in difficoltà. Plasmati al 40', ancora una volta, sfugge al radar della difesa milanista e colpisce di testa su un perfetto cross trovando ancora l'opposizione di Abbiati.
Il primo tempo si chiude con una magia di Beckham che con un perfetto lancio trova Pato in profondità ma il brasiliano viene stoppato da Consigli.
Nella ripresa è ancora l'Atalanta a rendersi maggiormente pericolosa. I bergamaschi infatti orchestrati da un ottimo Cigarini in mezzo al campo costruiscono più gioco rispetto al Milan che si affida alle potenziali giocate delle proprie individualità. Carlo Ancelotti chiama spesso David Beckham a giocare maggiormente il pallone mentre al 19' Ferreira Pinto sfiora il pareggio con un bel diagonale che esce di poco alla destra di Abbiati.
Il Milan tuttavia, nonostante continui ad abbassarsi pericolosamente, può contare sempre e comunque sul prioprio professore del gol. E' ancora Filippo Inzaghi infatti al 27' a sfruttare un perfetto assist di Pato e portare a due i gol rossoneri e a vedere sempre più viciono il traguardo dei 300 gol tra i professionisti.
E Inzaghi si sa, non conosce limiti, come spesso ha saputo fare nel corso della propria carriera è lui a prendersi il Milan sulle spalle nei momenti di difficoltà. La terza rete che arriva al 31' anche grazie all'altruismo di Zambrotta è il giusto premio per un attaccante fenomenale, autentico totem di questo Milan.

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