giovedì 26 novembre 2009

Gattuso medita l'addio

Mi chiamo Gattuso e da undici anni sono una colonna del Milan. Come dire, esigo rispetto. Rino la pensa così. Questa mattina il centrocampista rossonero si è lasciato andare e ha risposto a 360 gradi, evidenziando un disagio ormai netto. "Fin quando non ritorno in campo le chiacchiere se le porta via il vento. Spero di far parlare il campo e di recuperare in fretta. Sarei bugiardo se dicessi di essere contento, non lo sono né per il poco utilizzo né per l'infortunio". Questo si chiama malumore. Rino osserva da fuori gli accadimenti, a cominciare dal nuovo modulo che sta portando risultati importanti e che non gli permetterebbe il posto fisso sulla linea mediana. Ergo: meglio migrare, perché a giugno c'è il Mondiale. Non ho parlato con Galliani, ho parlato con Leonardo. Il Milan fino a tre mesi fa era casa mia, lo è ancora - ha esclamato -. Undici anni non si dimenticano. Io mi ritengo una persona vera e quindi è giusto che tiri fuori i miei malumori. Rancore? Il Milan mi paga profumatamente e non ho nessun rancore". Insomma, nessuna voglia di fare polemiche o di far diventare un caso quello che è un suo problema. "Ci dovremo sedere per parlare meglio di me, ma adesso ci sono gare importanti a cui pensare. Quando ci saranno novità lo saprete, prima devo parlare con Galliani" ha aggiunto. E subito l'a.d. rossonero ha comunicato che a breve incontrerà il giocatore.
Tra le possibili destinazioni si era anche parlato di un approdo al Chelsea dell'amico Ancelotti: "Mi sento spesso con lui, ma parliamo della nostra salute e basta. Il mio rapporto con Leonardo? Ho avuto un grande rapporto con tutti gli allenatori perché fa parte del mio carattere, con Leonardo non ho alcun problema, non ho mai litigato, lui deve fare le scelte e lui si 'gioca il culo' ogni partita. Ho un grande rispetto verso di lu". Gattuso rivendica giustamente il suo passato glorioso, ma anche presente e futuro. "Io sono Gattuso e non l'ultimo arrivato. Non devo aspettare che qualcuno giochi male o che qualcuno si faccia male prima di essere utilizzato. Penso di essere ancora forte per giocare a calcio. I Mondiali? Mi sento spesso con Lippi e questo mio stato d'animo non dipende dai Mondiali. Ne ho sentite di cotte e di crude, ma il c.t. mi ha assicurato che mi porterà anche se dovessi giocare poco". E Pirlo e Ambrosini? Sono gli amici e compagni di sempre, anche se in questo momento sono ghli intoccabili titolari. "Stanno giocando molto bene, ho grande rispetto per loro ma io devo confrontarmi con il mio stato d'animo e ci devo convivere. Io mi sento ancora forte e mi spiace non poterlo dimostrare" ha concluso Ringhio.

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