mercoledì 25 novembre 2009

Milan-Marsiglia 1-1

Un punto solo, mentre il Real Madrid vola a dieci ipotecando la vittoria nel girone. Il Milan non va al di là dellì1-1 contro il Marsiglia rimandando notizie sulla sua qualificazione all'8 dicembre quando affronterà fuori casa lo Zurigo. Risultato a conti fatti da accettare senza rimpianti, dopo il finale al fulmicotone dei francesi che sfiorano la vittoria con tanto di palo. Un risultato che è figlio dell'impostazione voluta da Leonardo con giocatori che sanno garantire la loro efficacia solo in fase offensiva, rischiando poi l'inverosimile in quella difensiva. Squadra folle e vincente infatti non si cambia. Leonardo si sta divertendo. L'ossessione del Brasile '82 ormai si è così impossessata di lui da non poterne più fare a meno. Al Marsiglia di Didier Deschamps oppone la stessa formazione che ha battuto il Cagliari, ma con una variante fondamentale: Nesta al posto di Kaladze. Per i francesi un avversario ben diverso da quello che vinse al Velodrome con una doppietta di Inzaghi. Ma Deschamps non bada a spese e rilancia con gli stessi crismi: velocità, pressing, raddoppi. Squadra alta e spesso sbilanciata, affida le sue giocate a un 4-3-3 con un tridente composto da Abriel, Brandao, Niang. Ma ad aprire le danze al 6' è il Milan con un'azione devastante. Bella la proiezione in area di Zambrotta che incontra sulla sua strada Mandanda; sulla respinta arriva Boriello, ma Diawara devia in angolo il violento tiro del centravanti. Bel biglietto da visita dopo alcuni minuti dedicati allo studio degli avversari. E' il Milan che piace a Leonardo. Così offensivo e sfacciato da trovare sull'onda dell'entusiasmo il gol del vantaggio. Borriello, che sembrava destinato alla panchina per lasciare posto a Inzaghi, irrompe in area al 10', si mangia Heinze e di piatto sinistro infila fra le gambe di Mandanda. Lo splendido gol meriterebbe ben altra considerazione da parte dei compagni rossoneri che, ben presto, spezzano l'equilibrio fra attacco e difesa. Chiedere a Niang: una saetta. Apre i corridoi; ci si infila dentro che è una bellezza; arma letale per la fragile retroguardia rossonera. L'allarme lo lancia e al 16', dopo avere saltato Oddo, spara dentro. Dida devia come può, ma sui piedi di Lucho che sfonda e pareggia. Al 19' ancora Lucho cerca la prodezza dalla distanza. Alto di pochissimo. E al 24' Dida para in due tempi il botto di Niang. Insomma c'è più Marsiglia, mentre il Milan ha l'affanno e deve anche sostituire Oddo per infortunio. E' il 28', tocca ad Abate. Abili le mosse di Deschamps che piazza i suoi come pedine su una scacchiera. Pato e Ronaldinho non trovano spazi, anche se Thiago Silva mette sui piedi di Borriello una palla strepitosa che va a sbattere su Mandanda, senza dimenticare al 38' il pallonetto di Pato che sfiora la traversa con la porta vuota. Stessi uomini. E cuore in gola. Il Marsiglia può permettersi di attendere e sfruttare le sue ali veloci nel contropiede, sfruttando la mancanza di collegamento fra i reparti rossoneri. Il Milan che ha bisogno dei tre punti come il pane per conquistare la leadership in classifica, alza il baricentro e affida il suo destino ai piedi di Ronaldinho. Il Gaucho macina gioco, dispensa palle, ma avrebbe bisogno dell'aiuto di altri solisti. Ma non è serata per Seedorf, tantomeno per Pirlo: flosci e poco ispirati. Magico al 16' il tacco splendido di Dinho che pesca Borriello: sinistro radente, ma poco potente che si perde a lato. E' il momento migliore dove occorre capitalizzare. Ma il Marsiglia impiega poco a capovolgere il fronte e al 20' sfiora il vantaggio con Brandao che scheggia la traversa da posizione ravvicinata. Deschamps al 21' cambia: dentro Konè per Lucho; mentre al 28' scocca il minuto di Ben Arfa (fuori Niang). Leonardo non si adatta e sbaglia. Il Marsiglia ci prova e spaventa San Siro. Il Milan invece è più sporadico, ma al 37' getta via la palla del 2-1. Al 38' il cross del solito Ronaldinho viene smorzato di testa dall'ariete per eccellenza Borriello; un errore pazzesco. Dietrofront ed è Abate a fare il miracolo spedendo in angolo la palla che Koné sta per calciare a rete. Ma arriva anche il palo di Diawara, a dimostrazione di quanto sia facile arrivare a Dida. Ma finisce 1-1. A Zurigo servirà usare la testa.

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