sabato 27 febbraio 2010

Leonardo: "L'arbitro non è decisivo"

Lo ha detto in modo molto educato, com'è nel suo stile. Pacato ma il concetto resta: "Non riesco a dare un peso ai fischi degli arbitri, non si vince un campionato con un fischio a favore o uno contro. Alla fine chi vince è perché ha affrontato tutte le squadre e ha fatto tanti punti giocando meglio delle altre". Queste le parole con cui Leonardo ha voluto rispondere alle polemiche innescate da Josè Mourinho. Il tecnico dell'Inter, con riferimento al rigore non fischiato alla Fiorentina, aveva detto di non voler parlare "se non mi becco altre giornate di squalifica". Leonardo ha replicato oggi alla vigilia di Milan-Atalanta, partita che in concomitanza con Udinese-Inter potrebbe consentire ai rossoneri di recuperare altri preziosi punti.
Esaurito il discorso Mourinho, il tecnico brasiliano ha sottolineato come "la squadra stia bene" e come l'Atalanta andrà affrontata con molta attenzione: "Finora tutto quello che di buono abbiamo fatto è arrivato perché abbiamo pensato partita per partita. Le difficoltà della partita di domani? Dipenderà da come l’avversario si proporrà. Potrebbero pensare a marcarci ma siccome hanno bisogno di punti cercheranno anche di attaccare, con gente come Amoruso e Tiribocchi ci può anche essere un’idea offensiva. Mancano ancora 13 partite, sono tante. Pensiamo giorno dopo giorno".
Leonardo preferisce mantenere i piedi per terra anche quando gli chiedono se vede analogie tra il suo MIlan scudettato dopo la rimonta sulla Lazio e quello di oggi in cui lui è allenatore "È troppo presto per dirlo. Abbiamo fatto strisce di risultati positive e adesso siamo sempre lì. Non credo sia una rimonta, è un campionato che ha momenti buoni e altri no. La cosa che conta è restare concentrati sull’Atalanta". Poi anche una battuta sull'attacco interno subìto da Kaladze: "Capisco il suo sfogo, è abituato a giocare tanto ma non è un problema, è normale essere amareggiati quando non si gioca. Posso solo rispondere che io devo fare le scelte pensando a vincere le partite, altri motivi non ce ne sono". Esattamente come accade per Abbiati e Dida: "Sono due portieri che quando si allenano ti mettono in difficoltà".
Parole dolci poi per Pato e Ronaldinho, in questo momento uomini chiave per i rossoneri. "Pato sta migliorando, sta bene. È un giocatore marcatissimo ma quando si libera colpisce. È per questo che stiamo lavorando molto per migliorare il suo inserimento senza palla, anche perché è impossibile fare 90 minuti super. Oltretutto le sue giocate sono spesso molto istintive". E Ronaldinho? "Ha una grande varietà di colpi, forse il migliore è la capacità di passare senza guardare, una giocata che sembra molto fatta per lo spettacolo ma poi consente di ottenere pure risultati pratici".

Nessun commento: