venerdì 12 febbraio 2010

Milan-Udinese 3-2

Sorriso e vittoria ritrovati. Il Milan batte l'Udinese 3-2, scavalca momentaneamente al secondo posto la Roma e attende con buoni propositi il Manchester United di Sir Alex Ferguson, ospite in tribuna a San Siro, piombato nella tana del lupo per capirne di più. Che cosa? Che i rossoneri hanno valide alternative in attacco, che un Ronaldinho così fa davvero paura, che il recupero di Pato non ci voleva, ma che in difesa non sono più infallibili come tre anni fa. Di certo avrà apprezzato gli infortuni di Mancini e Thiago Silva. Per la cronaca, alla doppietta di Huntelaar e al gol di Pato alla Pato, l'Udinese replica con carattere e con le reti di Floro Flores e Di Natale. Trio d'attacco inedito per il Milan: tra Mancini (confermato) e Ronadinho c'è Huntelaar. Chissà Inzaghi, ma nella gerarchia c'è prima l'olandese. Si rivede Nesta, mentre Favalli copre la fascia sinistra. C'è anche Pato che parte dalla panchina. Spettatore per 13' soltanto, perché Mancini abbandona per problemi muscolari lasciando il posto al giovane connazionale. Con l'Udinese, che schiera il tridente Sanchez-Floro Flores-Di Natale, i rossoneri hanno un conto aperto dopo la sconfitta nella gara di andata e l'eliminazione in Coppa Italia, tra l'altro a San Siro. I presupposti ci sono tutti, perché dopo soli sette minuti sono già in vantaggio. Si capisce che è una serata da Ronaldinho. Il Gaucho dispensa palle pazzesche. Quella del vantaggio è miracolosa; uno pallonetto dopo una finta dal limite corto dell'area friulana. Bella anche l'inzuccata di Huntelaar che trafigge Handanovic.
Il Milan è bello, ma dura una ventina di minuti. L'Udinese infatti pressa e lo costringe ad arretrare. Fa bene Leonardo a perdere la pazienza. Troppo accessibile l'area di rigore rossonera, soprattutto quando è Di Natale a caricarsi addosso le sorti della squadra. Il capocannoniere del campionato gioca dappertutto e quando inventa dalla destra fa paura. Il Milan però sfrutta l'Udinese sbilanciata e al 39', dove accade di tutto, raddoppia. Ronaldinho da metà campo inventa un lancio chirurgico per Pato che irrompe in area, sfrutta un rimpallo, evita a sinistra Handonivic e infila il 2-0. Pochi secondi dopo Thiago Silva è costretto ad abbandonare per un nuovo problema muscolare. Non bene a cinque giorni dal Manchester. Entra Bonera. Sembra tutto deciso, almeno per i primi 45'. Invece, in pieno recupero, Di Natale scodella magicamente per Floro Flores; colpo violento di testa e palla sul corpo di Dida, con la sfera che schizza in rete. Un gol che aggiunge benzina e personalità all'Udinese, subito in pressing all'inizio della ripresa. I friulani attaccano, ma sempre accompagnati dall'estro di Di Natale che da solo non può salvare il mondo. L'assenza di D'Agostino pesa e la mancanza di profondità è un po' il limite della squadra di De Biasi. Il cinismo è invece quello che non manca al Milan che sfrutta al 13' una punizione. Il cross è di Ronaldinho; la palla va ad Ambrosini che di schiena fa da sponda a Huntelaar. Il "cacciatore" si gira e di destra fionda Handanovic. Ma non si spegne l'Udinese che sostituisce Inler con Lodi. Nel tentativo di riaprire la partita, i bianconeri pressano e fanno girare la palla, mentre il Milan agisce in contropiede. Schema prediletto la ripartenza di Ambrosini, straordinario, e l'assist di Ronaldinho. De Biasi che non ci sta carica l'attacco: fuori Floro Flores e Sammarco, dentro Geijo e Pepe. Ma sono i rossoneri a sfiorare tre volte il poker: prima con Huntelaar che sbaglia piede e conclude alto, poi con Gattuso che scarica su Huntelaar e infine con Dinho di testa: salva Pepe.
Proprio il brasiliano lascia il posto a Beckham. Mossa forse avventata, perché l'inglese non entra in partita. Prima sbaglia lanciando Di Natale che manca il gol per un'inezia. Ma Totò non fallisce al 41', quando sfrutta un errore di Favalli e batte Dida con un diagonale geometrico. Il finale è il consueto thriller con l'Udinese che assedia il Milan. Ma la resistenza funziona, anche se contro lo United servirà ben altro. In tre parole, velocità, cattiveria, pressing.

Nessun commento: