lunedì 22 marzo 2010

Inzaghi: "Milan credici"

"Sento ancora dolore alla coscia destra; sento fastidio allo stesso punto". A parlare è Pato. Una frase raccolta a Milanello dove il brasiliano si sta sottoponendo alle terapie dopo l'infortunio che lo ha costretto a uscire ieri, appena 14' dopo l'inizio di Milan-Napoli. Il timore di una ricaduta era fondato. "L’A.C. Milan comunica che il calciatore Alexandre Pato è stato sottoposto a esami medici che hanno evidenziato una lesione di primo grado al bicipite femorale destro nella sua giunzione tendinea. Nei prossimi giorni Pato verrà sottoposto a ulteriori controlli" si legge sul sito ufficiale. Il Milan ha tenuto inoltre a precisare che nessuno in società pensa che Pato sia un malato immaginario e che "lo staff sanitario non è responsabile delle sue ricadute".
Pato si era arreso ieri, nella gara contro il Napoli, dopo soli dieci minuti di gioco, lasciando il posto a Mancini. Forfait che ha lasciato tutti a bocca aperta a cominciare Leonardo, sconcertato e "deluso" per l'ennesimo k.o. "Spesso ci troviamo a lavorare al limite" ha detto il tecnico, dilatando tutto il suo malumore. Il nuovo stop di Pato obbligherà il tecnico, come contro gli azzurri, a ridisegnare squadra e tattica proprio nel momento decisivo del campionato, in cui dovrà fare a meno anche di Nesta e Beckham, senza dimenticare i problemi fisici di Bonera, Borriello, Abate e Ambrosini. Per puntare ancora al sorpasso sull'Inter, mercoledì contro il Parma sarà obbligatorio vincere. Scontato il copione della gara, in cui i ragazzi di Guidolin sputeranno l'anima per fare bella figura e raccogliere gloria e punti per la definitiva salvezza. I problemi rossoneri sono legati ad attacco e difesa. In attacco, senza Pato, Leonardo potrebbe riproporre Mancini a destra, mentre in mezzo al tridente, in attesa di notizie su Borriello (reduce da un attacco influenzale), potrebbe ancora toccare al guastatore per eccellenza Inzaghi, reduce dalla splendida prova contro il Napoli. Lui ha la voglia di sempre: "Dobbiamo essere fieri di trovarci lì a lottare per il primato a nove giornate dalla fine - dice margine di un incontro (che ha definito "toccante") con i detenuti nel carcere milanese di San Vittore -: considerando le premesse era difficile crederci perché in estate abbiamo perso due giocatori insostituibili come Kakà e Maldini e un allenatore come Ancelotti che ha fato tantissimo al Milan". E poi, a proposito di se stesso: "Non nego di aver sofferto giocando poco, ma mi sono sempre fatto trovare pronto. Sono sempre stato abituato a essere un giocatore importante, l'intenzione mia e della società è di restare al Milan. Peraltro sono io il primo consapevole che quando non mio sentirò all'altezza di ciò che sono stato allora sarà il momento di smettere. Se rimango però voglio certe garanzie, che non dipendono dal fatto di giocare ma di essere considerato importante. Mi manca un solo gol per battere il record di reti nelle coppe europee di Gerd Muller ed è logico che lo faccia con la maglia del Milan".
Inattaccabile Ronaldinho, così come l'intoccabile Pirlo, non al meglio dalla forma, ma talmente dotato di classe da cambiare il corso della partita con un colpo di genio. Seedorf è apparso giù di tono, mentre Flamini ha disputato uno dei migliori incontri da quando indossa la maglia rossonera. Potrebbe essere il francese con Pirlo e Ambrosini l'uomo a destra suila linea dei centrocampisti. Quanto alla difesa, contro il Napoli ha mostrato alcune pecche ormai note, soprattuitto a destra dove era schierato Oddo, principale colpevole del gol di Campagnaro. Nessun problema per Thiago Silva, straordinario anche senza Nesta, e chapeau a Favalli che, grazie ai suoi 37 anni, sfoggia sicurezza ed esperienza. Con Antonini a sinistra e Zambrotta spostato a destra, le cose sono andate meglio. Ipotizzabile quindi questo schieramento contro i gialloblù.

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