giovedì 9 settembre 2010

La presentazione ufficiale di Ibra e Robinho

L'Hotel Boscolo di Milano è pieno come un uovo. Il Milan presenta le sue nuove stelle Zlatan Ibrahimovic e Robinho. Il presentatore è d'eccezione: Adriano Galliani. L'a.d. è raggiante. "Sono gli ultimi arrivati; hanno suscitato un entusiasmo incredibile". "E' cambiato il vento, è cambiato tutto" esclama con soddisfazione, ripercorrendo le tappe dei due clamorosi colpi. Sottolinea: "L'idillio tra tifosi e Berlusconi che era durato fino alla cessione di Kakà continua e dico grazie a questi due campioni che hanno ridato entusiasmo. Gli abbonamenti aumentano di ora in ora; siamo vicini al record assoluto di sempre in Champions League (52mila tessere n.d.r.). E anche quelli del campionato stanno andando molto bene. Cosa auguro a Ibra? Di diventare come il suo connazionale Nordhal che in 269 partite ha segnato 221 gol. A Robinho auguro invece di continare la tradizione dei giocatori brasiliani. E a lui ricordo che il Milan vinse la sua prima Coppa dei Campioni nel 1963 grazie a una doppietta di Altafini; beh, gli auguro di segnare tre reti nella prossima finale del Milan". Galliani lascia la parola a Zlatan. Che non le manda a dire ed esplode a uno a uno titoloni da prima pagina: "Sensazioni? A Milanello mi sono trovato subito bene; ottima l'organizzazione. Con i tifosi poi è stato splendido, da Barcellona fino allo stadio. Ero vicino al Milan quattro anni fa; finalmente sono arrivato" sottolinea. Poi tutto d'un fiato aggiunge: "Ho giocato in tante squadre nella mia carriera, ma questa è la maglia più bella". Robinho sorride e già pensa a un poker formidabile: lui, Ibra, Pato e Ronaldinho insieme: "Fantastico, talento da vendere. Spero di essere campione in rossonero". E Ibra aggiunge: "Cosa preferisco tra scudetto e Champions? Ogni anno devi vincere tutto e il Milan deve vincere tutto. Torno in Italia con più fame e più voglia. Spero di conquistare quindi scudetto e Champions e il Milan può farcela; sono sicuro, così come sicuro che siamo più forti e che arriveremo primi, mentre l'Inter arriverà seconda. Non vedo l'ora di affrontarli i nerazzurri. Sono motivato come mai lo sono stato in tutta la mia carriera". Racconta Robinho con gli occhi spalancati: "Sono molto felice. In estate ho avuto alcuni contatti con altre squadre, ma nessuna proposta concreta. Ho sempre voluto giocare al Milan, che è una delle più grandi squadre europee e tutti i brasiliani che hanno giocato qui hanno avuto una storia pazzesca: io cercherò di lavorare duro e vincere il più possibile. Sono venuto qui per giocare; farò di tutto per dare il mio contributo". La domanda sorge spontanea: ma Allegri li farà davvero giocare assieme? Risponde Ibra: "La migliore difesa è l'attacco; non serve andare indietro, ma attaccare e l'idea di giocare tra Pato e Ronaldinho mi motiva di più, ma non dimentichiamoci di Inzaghi perché è un fenomeno; comunque deciderà Allegri". Robinho approfondisce: "Non è un problema giocare con due, tre, quattro attaccanti; ciò che onta è segnare gol". Poi Zlatan ripercorre le tappe del suo acquisto: "Berlusconi mi ha detto parole importanti e mi ha convinto subito a venire al Milan, poi sono stati i due club a dover discutere; e grazie a Galliani che ha fatto di tutto per portarmi qui". Poi la battuta dell'amministratore delegato che viene informato del l'inno del MIlan cantato da Balotelli dalla finestra dell'ospedale San Matteo di Pavia: "Lasciamo perdere - risponde ; ammetto però che questa mattina gli ho mandato un sms di auguri per la sua operazione".

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