mercoledì 8 settembre 2010

La rottura dell'incantesimo delle punizioni di Pirlo

Andrea Pirlo e le punizioni: un connubio che ha caratterizzato per anni le gare del metronomo bresciano. Ogni fallo al limite dell'area veniva accolto con paura e timore da parte degli avversari e, in tante occasioni, la "Maledetta" riusciva ad aggirare la barriere e depositarsi in rete. Al termine del 2007, tuttavia, qualcosa si ruppe: Pirlo non riuscì più a trovare la via del gol su calcio piazzato, dopo un brillante inizio di stagione, con reti al Benfica, alla Georgia in Nazionale, al Cagliari e, per ultimo, nel derby di andata il 23 dicembre. A seguito di quella rete che, in un modo o nell'altro, coincise con l'ultimo trofeo conquistato dal Milan (il Mondiale per Club del 16 dicembre 2007), per Pirlo iniziò un periodo di sterilità su punizione che, anche a causa della sfortuna, perdurò per altre due stagioni. L'approdo di Ronaldinho in rossonero, sopratutto nei primi mesi dell'ultima annata di Ancelotti, impedì al trentunenne bresciano una grande libertà su calcio piazzato ma, nella seconda metà stagionale, le chiavi dei tiri dalla distanza ritornarono nelle sue mani. Il "sortilegio" di Pirlo che, sembra aver colpito lo stesso numero 80 brasiliano, si è interrotto nella gara di ieri contro le Far Oer, con la famelica punizione all'89' che ha portato il match sul 5-0 finale. Un digiuno di ormai quasi tre anni, finalmente interrotto: considerando il parallelo tra le vittorie rossonere e i calci piazzati del regista rossonero, dunque, è un buon presagio che la via del gol sia stata intrapresa nuovamente. L'ultima rete su punizione del Milan risale al pareggio interno con il Genoa ad inizio 2009, con lo splendido gol di David Beckham: che sia proprio Pirlo a sbloccare finalmente la situazione con la casacca del Diavolo?

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