sabato 18 dicembre 2010

Cassano e il tapiro: "Chi non accetterebbe il Milan?"

"Ho preso una bella tranvata e ho perso un bel po' di soldini". È l'amara confessione di Antonio Cassano che questa sera a Striscia la Notizia ha ricevuto il Tapiro d'oro in seguito alla violenta discussione avuta con il presidente della Sampdoria, Riccardo Garrone, costatagli una decurtazione dello stipendio la messa fuori rosa. Il Tg satirico si era già occupato della vicenda consegnando a novembre il Tapiro d'oro a Cassano, il quale aveva lanciato invano a Garrone un appello per farsi perdonare. Vano anche il tentativo di rappacificazione fatto da Striscia attraverso la consegna al presidente della Sampdoria del Tapiro d'oro della pace (benedetto dal parroco che ha sposato Cassano). Il calciatore, ai microfoni dell'inviato Valerio Staffelli, si dichiara attapirato in merito all'accaduto, ma molto soddisfatto delle trattative che si sono aperte negli ultimi giorni con il Milan: "Chi non accetterebbe il Milan, che insieme al Real Madrid è una delle due squadre più grandi della storia?". E aggiunge: "Al Real Madrid è stato un disastro. Però vediamo quello che succederà in questi giorni. Ci sono ancora un po' di dettagli vediamo". Il tapiroforo regala poi a Cassano la maglia del Milan con il numero 99, il numero con cui il giocatore è solito scendere in campo, e lo sportivo commenta: "Non sarebbe male. Mi sta proprio bene e questa maglietta la prendo volentieri". Infine il calciatore saluta Staffelli: "Speriamo di rivederci, sa quante ne succederanno ancora?". Intanto di FantAntonio è tornato a parlare il patron della Samp Riccardo Garrone, in visita ai blucerchiati attesi domenica dal derby di Genova. "È una sentenza durissima quella nei confronti di Cassano - racconta il presidente -, sottovalutata perchè dimezzare lo stipendio non è una cosa da poco, sembra che milioni di euro siano noccioline. Qualcuno ha detto che non ci sono nè vincitori nè vinti e non voglio cantare vittoria. A Cassano ho voluto bene e voglio bene, mi dispiace la sua fragilità. Qualcuno misura la felicità di un uomo in base a quello che guadagna, ma si sbaglia. In fondo Cassano è un infelice".

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