giovedì 16 dicembre 2010

Ibra."Al Milan voglio fare la storia"

Zlatan Ibrahimovic: istinto puro. E' il leader assoluto del Milan, colui che decide. L'uomo del gol (9 in campionto e 4 in Champions) e dell'assist (7). Imprevedibile come il gol al Brescia; spettacolare come la rovesciata alla Fiorentina: implacabile come la zampata all'Auxerre. Intervistato da Milan Channel vede scorrere le sue prodezze e sorride. Allo stesso modo in cui ha sorriso quella sera d'agosto nell'intervallo di Milan-Lecce, prima di campionato. Quando promise vittorie a tutto spiano. Guascone? No, fa parte del suo repertorio. Ribadisce: "Voglio vincere tutto; è normale. Abbiamo tre obiettivi: scudetto, Champions e Coppa Italia. Dobbiamo essere concentrati e fare bene il nostro lavoro, poi saremo premiati". Ibra sta bene; risponde con l'entusiasmo di un bambino. Racconta: "In questi mesi ho visto grande tradizione, grande ambiente. Il rapporto con i compagni è fantastico; ci aiutiamo a vicenda. Non ho mai respirato un'atmosfera così, andiamo d'accordo tutti". E cita due compagni: "Mi manca tanto Inzaghi, in campo e fuori. Se dovesse rientrare per la fine del campionato gli prometto un grande assist; sono sicuro che sarà più forte. E Gattuso? Un grande, un motivatore, adrenalina pura. Dà la spinta al gruppo. In campo è un animale: senza di lui è dura". E poi Allegri che allo svedese non rinuncerebbe mai: "Il mister è giovane, ha una bella visione del calcio, ama il gioco d'attacco. Poi non ha vinto ancora e quindi ha una voglia pazzesca. E' intelligente e sa essere cattivo al momento giusto. Sa regalare grinta alla squadra". Zlatan spiega la sua inesauribile ricerca della perfezione: "Mi piacciono i complimenti, ma non mi adagio. Voglio sempre fare di più perché se ti passa la fame ti passano anche la voglia e le motivazioni". Ora ha un solo pensiero: "Sono concentrato sulla Roma; dobbiamo batterla per chiudere l'anno in bellezza e poi dobbiamo riprendere con lo stesso entusiasmo". Per andare fino in fondo e vincere perché a Ibra non piace perdere. Ne è convinto: "Voglio fare la storia del Milan - afferma - e non possono che farmi piacere certo accostamenti con van Basten, ma lui è la leggenda: non si possono fare paragoni con le leggende". Un particolare desiderio per il mercato di gennaio? "Perché? Stiamo bene così; poi rientrerà Pato" ricorda. Sufficiente, insomma, per affrontare l'altra parte della stagione a cominciare con gli ottavi di Champions. A proposito: il sorteggio. "Chi preferirei tra il Barcellona di Guardiola e il Chelsea di Ancelotti. Non preferisco nessuno; dobbiamo essere pronti a tutto. Dovremo stare bene quando arriverà il tempo degli ottavi: sono tutti forti, ma noi non temiamo nessuno".

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