giovedì 12 maggio 2011

Berlusconi: "Kakà sarebbe accolto a braccia aperte"

Silvio Berlusconi è tornato a parlare dello scudetto conquistato a sette anni di distanza dal titolo firmato Ancelotti: "E meritato - ha dichiarato a Radio Kiss Kiss - e al Milan siamo felici perché ci siamo confermati come squadra più titolata al mondo. Nel corso della stagione abbiamo passato momenti drammatici, con tanti infortunati, soprattutto tra gli attaccanti, ma alla fine siamo riusciti a vincere". Ancora una volta ha citato Santiago Bernabeu, "il numero due della storia del calcio". Ma è andato oltre: "A lui i tifosi hanno dedicato lo stadio, a me basterebbe che mi dedicassero un'ala, una piccola iscrizione nello stadio di San Siro in cui si dice 'Il Milan ebbe a vincere tutte queste cose, sotto la presidenza Berlusconi', mi farebbe piacere, mi accontenterei di questo. Vincere non è facile, bisogna fare tanti sacrifici economici e avere la fortuna dalla propria parte". Ma Berlusconi ne ha approfitato per dire la sua anche sul caso Gattuso-Leonardo: "Non ho mai pensato male di Leo; ho risposto a tutti coloro che dicevano tradimento, spiegando che il calcio è un settore professionistico e che ha fatto bene ad accettare un'offerta generosa". Quindi, dopo avere sottolineato la sua simpatia per il capitano della Roma Francesco Totti, il patron rossonero ha parlato anche di Kakà e del mercato: "Ricardo è un uomo straordinario, siamo pronti ad accoglierlo a braccia aperte se volesse tornare al Milan. Hamsik? Non penso che il Napoli sia intenzionato a cedere una sua star, anche in considerazione dei traguardi futuri ai quali ambisce" Ma quella di oggi è stata anche la giornata di Clarence Seedorf. Dopo tanti anni gli orizzonti dell'olandese potrebbero cambiare e a breve la società affronterà tutti i rossoneri con i contratti in scadenza. "Il mio rapporto con il Milan? Per tutti credo sia importante la chiarezza, purtroppo sono nella situazione che alle domande che mi rivolgono sul mio futuro dico che ho un appuntamento con il Milan. Non ci sono altre parole pronunciate rispetto a quelle che ho detto nell'ultima settimana" ha affermato il fuoriclasse a Sky Sport 24, a proposito del suo futuro in maglia rossonera. "Non ho chiesto e non voglio che sia un discorso legato al fatto che rimanga o meno. Non voglio sentire le voci dei media; ho un ottimo rapporto con Galliani e se ha qualcosa da dirmi me lo dirà. Ancora non è successo, sto ricevendo offerte da sei mesi, ma non ho fatto nulla per rispetto del Milan". Seedorf ci tiene a sottolinearlo senza risparmiare la sua autorevole ed educata critica: "Ci sono tante proposte, ma a differenza di altri non uso questo contro il Milan; voglio sapere qual è la posizione di Galliani per poter decidere. I grandi club, come Juve o Manchester, possono arrivare a un momento in cui si pensa che è meglio lasciarsi o sotoscrivere un nuovo contratto, ma è importante parlarsi. Ho sempre detto questo: avere Nesta, Ambrosini, Pirlo che a due settimane dalla fine della stagione non hanno avuto un chiarimento completo è una strategia che non condivido. Nel gioco del Milan si restringono gli spazi per qualcuno di noi? Ognuno può parlare per sé. Non parlo per gli altri. Non c'è nessuna polemica, rispondo solo alle domande che mi fanno. Se mi chiedono del contratto rimando tutto a Galliani perché non so nulla". Poi le voci sul Corinthians. Clarence sorride: "Anche questa è una storia vecchia, venuta fuori due mesi e mezzo fa. Così come ci sono altre situazioni. Ripeto, non è nel mio interesse usare qualcosa contro il Milan. Non ho parlato con nessuno per il rispetto che nutro per la società e Galliani. Oggi abbiamo vinto lo scudetto, sono una persona felice, abbiamo raggiunto un obiettivo importante. Poi ci penseranno il Milan e l'allenatore a valutare con chi andare avanti. Ci vuole chiarezza. Se fosse per le cifre andrei via subito in Russia o in Qatar dove sono pronti a fare spese folli. Oguno ha il diritto di lottare per quello che merita. Vediamo cosa mi verrà a dire il Milan. Non ho mai fatto scelte per soldi. Quando sono andato via dall'Inter ne ho lasciato davvero tanti per sposare un progetto".

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