martedì 10 maggio 2011

Galliani: "Presi Mexes e Taiwo"

"Visto che siamo una società e teniamo alla comunicazione, oggi ve la do io una notizia: abbiamo ingaggiato Mexes e Taiwo, due difensori sui quali punteremo molto". Parola di Adriano Galliani, amministratore delegato del Milan, che parlando con i giornalisti a bordo della nave da crociera sponsor del club rossonero aggiunge: "Cercheremo di rinforzare ulteriormente una squadra che va già bene così e non a caso ha vinto lo scudetto, ma non mi va di fare dei nomi. Posso però dire che faremo qualcosa in difesa". Su Pastore, prossimo avversario del Milan in Coppa Italia col Palermo, solo un commento: "Somiglia un po' a Kakà, ma in quel ruolo abbiamo già ottimi giocatori". Nessun riferimento esplicito, invece, al giovane brasiliano Ganso. L'acquisto del nigeriano Taiwo, in particolare, comporterà per il Milan la rinuncia a tesserare ulteriori extracomunitari in questa stagione. Come conferma il d.g. Braida, il terzino del Marsiglia ha avviato soltanto da poco le pratiche per acquisire il passaporto francese, dunque non potrà essere messo in lista come comunitario, operazione che non potrà nemmeno avvenire a campionato in corso. Sull'argomento, Galliani aggiunge di non aver ancora parlato col nuovo presidente dell'Aic Damiano Tommasi (al quale fa gli auguri), ma di volerlo sensibilizzare sulla necessità di aggiungere ulteriori posti per gli extracomunitari nei club, allo scopo di non penalizzare le squadre italiane nel confronto con la concorrenza europea. Intanto, però, c'è da festeggiare uno scudetto atteso a lungo, ma con un occhio già proiettato sul futuro. "Il nostro obiettivo di questa stagione era quello di interrompere l'egemonia in Italia dell'Inter e, come vedete, ci siamo riusciti - spiega Galliani -. Però, pur considerando lo scudetto un obiettivo di assoluta importanza, posso annunciare che, nella prossima stagione, il Milan tornerà alla sua naturale gerarchia di priorità e punterà alla riconquista della Champions League". Per farlo, però, non potrà seguire la strada dello stadio di proprietà, almeno nel breve periodo: "Sarebbe un sogno, ma fino al 2016 ci siamo impegnati con l'Inter e col Comune di Milano a giocare a San Siro - ricorda Galliani -, ottenendo che una parte più consistente del canone d'affitto venga destinata al miglioramento del prato e dell'impianto". Poi arrivano altre lodi per Massimiliano Allegri: "Uno dei nostri punti di forza di questa vittoria è stata la scelta dell'allenatore - sottolinea Galliani -, sceglierlo non è mai facile e comporta delle difficoltà, ti affidi all'intuito. Il presidente Berlusconi pensava che Allegri avesse il 'phisique du role', noi normalmente puntiamo a tecnici che prediligono il bel gioco, è questa la nostra costante in 25 anni di gestione della società rossonera. Era accaduto con Sacchi, appunto 25 anni fa, quando vedemmo giocare per quattro volte bene il Parma contro di noi, ed è accaduto con Allegri. Ho visto giocare bene il Sassuolo e poi anche il Cagliari, possiamo dire di aver indovinato, considerata la sua abilità tattica e la duttilità negli schemi utilizzati". Unica nota stonata le polemiche sui cori anti-Leonardo sentiti a Roma, con Gattuso tra i più "attivi", fatto che ha indotto la procura federale ad aprire un fascicolo. Galliani la vede così: "Credo che Rino sia stato trasportato dall'atmosfera e dai tifosi. E' una cosa che non va bene, ma non drammatizzerei. Io comunque a Leonardo voglio bene e non mi va di dire altro". Silenzio ribadito anche dopo la richiesta del tecnico interista di una presa di posizione ufficiale sull'episodio da parte del Milan.

Nessun commento: