martedì 10 maggio 2011

Palermo-Milan 2-1

La stagione del Milan si ferma allo scudetto conquistato aritmeticamente con la Roma. Il sogno della finale di Coppa Italia svanisce al Barbera dove il Palermo vince 2-1 e si conferma bestia nera del gruppo di Allegri: unica squadra italiana capace di battere due volte il Milan dall'inizio dell'anno. Decisivo il secondo tempo dei rosanero che passano con un colpo di testa di Migliaccio e raddoppiano su rigore con Bovo: penalty che costa anche l'espulsione a Van Bommel, subito imitato dallo stesso Bovo che ristabilisce la parità numerica. Inutile, anche se splendido, il gol di Ibra in pieno recupero. Delio Rossi non aveva alcuna intenzione di prolungare la festa del Milan e forte del 2-2 conquistato nell'andata di San Siro, ha scelto la partita d'attesa con uno schema ad albero di Natale in cui ha sacrificato Pinilla. Il tecnico romagnolo schiera infatti i due trequartisti Pastore e Ilicic a supporto di Hernandez. La parola d'ordine? Controllare i rossoneri che devono fare la partita a tutti i costi e puntare sul contropiede. Previsione facilmente azzeccata, perché i rossoneri scattano come velocisti sul fischio d'inizio di Rocchi. Massimiliano Allegri recupera Nesta in difesa, ma deve rinunciare a Zambrotta affidandosi ad Antonini. La gara-scudetto dell'Olimpico, però, lascia in eredità anche i problemi di Boateng e Ibra che il tecnico risolve piazzando Seedorf alle spalle di Robinho e Pato, e Pirlo alla sinistra del centrocampo, con Flamini a destra e Van Bommel vertice basso del rombo. Milan, come si diceva, subito in partita con la prima grande occasione fallita da Robinho al 3'. Pirlo scodella perfettamente al limite per il brasiliano che stoppa bene, ma poi mira alto con il solo Sirigu davanti. Un pressing che si concretizza all'8' quando il portiere rosanero respinge d'istinto sulla linea un violento tiro cross di Flamini, e al 14' con Seedorf che con il piede sbagliato (il sinistro), mira alto da splendida posizione. Il Palermo impiega un buon quarto d'ora per capirci qualcosa e solo Pastore con una conclusione dal limite spezza l'egemonia rossonera. A dire il vero con qualità e possesso palla il Milan fa la differenza imponendo una pressione costante che la difesa rosanero spesso risolve spazzando via la palla senza mezzi termini. E quando il Palermo si distende salgono in cattedra le magistrali coperture di Thiago Silva. Insomma neo campioni in evidenza che vogliono la finale, ma che faticano a trovare varchi tra i rosanero in difficoltà. Così tanto da indurre Delio Rossi a sostituire al 34' l'incerto Acquah con Bacinovic. Cambio a cui segue al 45' quello di Bonera che rileva Antonini, travolto involontariamente da Thiago Silva nel tentativo di fermare Ilicic; forfait causato da una distorsione al ginocchio destro. Il Palermo, bacchettato da Rossi, parte con più convinzione nella ripresa. Con un baricentro alto e più votato al pressing, cerca di spaventare il Milan, ma, eccetto un tentativo di Hernandez al 3', con poca lucidità. Pato risponde con un diagonale che allarga troppo al 5'. Affiora però la stanchezza e i neo campioni al 18' abdicano sulla consueta palla inattiva: angolo che Migliaccio sfrutta in tuffo di testa, approfittando di una pausa del migliore: Thiago Silva. Dopo il gol, Allegri corre ai ripari al 20' togliendo Seedorf per Ibra (forse in ritardo) e spostando nel ruolo di trequartista Robinho. Ma dopo la grande occasione capitata a Pastore, Van Bommel abbassa il sipario sulla partita commettendo fallo su Ilicic in area: una trattenuta che si traduce in espulsione e rigore che Bovo trasforma. Lo stesso Bovo che sessanta secondi dopo si fa cacciare per una scorretteza su Pato e che costringe Rossi a togliere Pastore per Munoz. Disperata la mossa di Allegri che sostituisce addirittura Nesta per fare spazio a Cassano, poco prima del doppio palo colpito con lo stesso tiro da Ibra. Che però non sbaglia al 49' lo splendido e inutile esterno destro del 2-1. In finale, contro la vincente di Inter-Roma, va meritatamente il Palermo, che a questo punto è quasi certo di tornare in Europa. Sicura già domani se si qualificherà l'Inter. Altrimenti dovrà attendere la fine del campionato, perché se la Roma arriverà fra i primi 6, il posto sarà comunque dei siciliani. Con la Juve spettatrice.

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