martedì 23 novembre 2010

Auxerre-Milan 0-2

Ad Auxerre se lo ricorderanno per un bel pezzo. Quattro gol subiti dal Milan tra andata e ritorno, tre reti firmate da sua maestà Zlatan e una da Ronaldinho che nel finale sostituisce proprio l'immenso Ibrahimovic. Vittoria ineccepibile, bella e convincente che lancia i rossoneri agli ottavi con un turno di anticipo, approfittando della disfatta dell'Ajax in casa con il Real. Ronaldinho? Allegri non si fa prendere dalla tentazione. Nei suoi intenti c'è quello di allungare il filotto all'insegna dei suoi tre moschettieri Gattuso, Ambrosini e Flamini e lì davanti Ibrahimovic al fianco di Robinho, con Seedorf a supporto. Avanti così anche in Europa. Perché cambiare? Ma l'Auxerre, squadra di mezza classifica, è rognosa quanto basta per infastire la marcia dei rossoneri. Gioco banale e ripetitivo; tanta corsa, velocità sulle fasce e tiri dalla distanza, ma da non sottovalutare.

Il Milan si difende con organizzazione e cerca di sfruttare gli spazi regalati dall'Auxerre in pressing costante. La squadra di Fernandez cerca di bloccare i portatori di palla rossoneri che tengono, ma non regalano meraviglie. Anzi. Però basta poco ai rossoneri per sfiorare il gol due volte, in entrambi i casi con la sponda di Ibra. Prima con Seedorf che calcia alto di pochissimo, poi con Gattuso che si mangia un gol fatto con la porta spalancata. Ibra fa quel che può e pur raddoppiato dai mastini di Fernandez, apre spazi e regala palla invitanti ai compagni. Buona la prova di Robinho che con il suo movimento costante alimenta la manovra a cui servirebbe però più velocità. All'Auxerre che fa girare la palla, la squadra di Allegri risponde rallentando il ritmo a discapito del gioco, anche perché quando i transalpini sono schierati diventa dura.
Il Milan spinge di più all'inizio della ripresa, rischia il contropiede, dell'Auxerre che però si perde negli ultimi 25 metri. Più convincente la pressione dei rossoneri che, finalmente, possono contare di più su Zambrotta e Abate. Quest'ultimo, soprattutto, incide di più e rifornisce palloni utili. Fernandez avverte il pericolo e regala più muscoli alla fase di copertura togliendo Hengbart per Chafni. Ma il tema non varia. Il Milan spinge con più certezze e al 19' passa. L'azione parte da Seedorf che allunga a Robinho; la palla finisce al limite a Ibra che dall'alto della sua immensa classe confeziona una bordata di destro imparabile che si conficca sotto la traversa. L'ennesima prodezza dello svedese spalanca praterie, regalate dall'Auxerre che attacca confusamente a capofitto. C'è spazio anche per Quercia che sostituisce Sammaritano. Allegri risponde con Boateng per Seedorf, più mattoni alla diga di centrocampo. E al 40' con Ronaldinho per Ibra, perché Zlatan fa segno di avere esaurito la benzina e di non averne più. Il Gaucho ricambia il gesto di Allegri segnando al 46' un gol da favola. La palla gliela dà l'amico Robinho. Due passi in area e da fermo un sinistro a giro che si infila nell'angolino. Poi è samba. Con l'Ajax sarà una festa.

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