martedì 2 novembre 2010

San Siro si accende: Milan-Real!

José Mourinho ha battuto il Milan quattro volte. Tre alla guida dell'Inter, una sulla panchina del Real. Due le sconfitte: quando allenava il Porto, nella partita secca di Supercoppa europea del 2003 e il primo derby sulla panchina nerazzurra: gol di testa di Ronaldinho su assist di Kakà. Il brasiliano, fermo per affaticamento da un paio di settimane, potrebbe essere la novità di Allegri, ma solo la rifinitura schiarirà le idee al tecnico del Milan. Le alternative non mancano. Filippo Inzaghi, per esempio, aspetta solo di essere liberato dalle catene. Partite come quella di domani sera e il record di gol in Europa che Raul detiene (69 gol contro i 68 di Pippo) sono manna per l'highlander rossonero, anche se Allegri sostiene che sì "Inzaghi meriterebbe di giocare sempre", ma che "all'interno della squadra ci sono equilibri e una mia lettura di partenza". Nessun dubbio invece per Ibrahimovic: Allegri e il Milan restano avvinghiati a Zlatan. Lo svedese si presente sorridente alla tradizionale conferenza stampa della vigilia. "Sto bene - dice -; aiuto la squadra e la squadra aiuta me. Perché non abbiamo vinto con la Juve? Perché ho sbagliato due/tre gol che normalmente non fallisco. Siamo stati più forti di loro, - sostiene -, ma loro non hanno sbagliato le due occasioni che hanno avuto. Ora dobbiamo guardare avanti e pensare a domani sera. Io ho tanta fiducia; faremo molto bene, ma dobbiamo trovare il giusto equilibrio. A Madrid non è andata bene: domani avremo una possibilità per dimostrare che siamo forti". Contro i ragazzi di Mourinho sarà ancora lui il punto di riferimento. Lui non fa una piega e si carica addosso la responsabilià: "Sapere di avere tanta fiducia ti fa stare bene ed è giusto ricambiarla". Ibra disquisce poi della sua posizione in campo. Idee chiare che poi sono un assist a Inzaghi che lui ammira tanto. Basta leggere fra le righe. "Io posso fare gol dentro e fuori l'area, ma a Barcellona ero obbligato a stare dentro e ciò mi disturbava". Insomma, a Ibra piace uno schema d'attacco con un centravanti fisso (e Inzaghi ne ha tutti i connotati). E Pato? "I fischi di sabato erano in realtà per tutti; Pato è giovane e ha personalità: crescerà sempre di più". Ma ciò che conta adesso è il Real: "Domani dobbiamo fare il contrario di quello che che è accaduto a Madrid. Loro hanno dominato, noi siamo stati lenti e non siamo stati cattivi. Domani domostreremo a tutti che siamo forti come il Real, se non di più". Per la seconda volta Ibra incrocerà Mourinho. Racconta: "Grande rapporto. Con lui all'Inter è stato un anno fantastico. Da lui ho imparato molto, grande personalità. Ma quando l'arbitro fischierà l'inizio della partita non penserò a lui, ma solo al Milan. E non parlatemi di sfida con Cristiano Ronaldo: non sarà così; è solo una sfida tra Milan e Real". Massimiliano Allegri parte dalla sconfitta di sabato: "Con la Juve abbiamo fornito un'ottima prestazione; una delle migliori della stagione. Quella bianconera è stata la squadra che ha tirato meno in porta fra quelle che ci hanno affrontato. Adesso c'è il Real. A Madrid è stata una partita anomala per le nostre qualità, abbiamo preso due gol fortuiti e non si è giocato bene tecnicamente. Domani dovremo fare una partita di grande pressione ed equilibrio a cominciare dal centrocampo con soluzioni offensive che poi non ci mancano. Sono tranquillo perché la squadra crea. Dobbiamo imparare a essere più cattivi e chiudere le partite". Incombono ombre portoghesi. "Una marcatura speciale per Cristiano Ronaldo? Io rispetto tutto il Real; lui è il valore aggiunto, ma noi dobbiamo fare una gara di grande attenzione senza avere timori reverenziali anche perché siamo il Milan". Allegri lo sottolinea e si congeda con un concetto che i rossoneri devono imparare a memoria: "Non dobbiamo fare la guerra, dobbiamo giocare da squadra: blocco unito e sacrificio nella manovra difensiva per poi sviluppare quella offensiva. Non saremo mai una formazione che si schierera davanti alla propria area: non è la nostra caratteristica".

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