sabato 20 novembre 2010

Milan-Fiorentina 1-0

Ibra il decisionista. Implacabile e indomabile. E’ ancora lui a firmare la vittoria con un gol atletico e spettacolare. Basta la sua prodezza: la Fiorentina è battuta, la leadership è ben salda, la Lazio ora ha 4 punti di ritardo, l'Inter 9. Pirlo non c’è; si sapeva. Ma all’ultimo momento salta anche Antonini per una elongazione. Tocca a Zambrotta. Per il resto ecco il solito Milan, con Ronaldinho di nuovo in panchina. Punizione per il tira tardi? No, perché adesso va meglio così. Sinisa Mihajlovic, costretto a raccogliere i cocci, non specula e fa sfilare il suo 4-2-3-1, con Ljajic tra Marchionni e Cerci alle spalle di Gilardino. Lo scatto del Milan è un segnale forte e rumoroso. Dopo 50 secondi Boruc deve volare per alzare oltre la traversa un destro violento di Bonera dalla distanza. Robinho si ripete da lì a poco con rasoterra che si perde a lato. Ma l’atteggiamento arrembante dei rossoneri non intimorisce i viola che mettono in pratica la lezione di Mihajlovic: guai a chiudersi, giocare alto e rispondere con la stessa moneta. Al 7’, infatti, su un punizione guadagnata per un mani di Flamini al limite, D’Agostino obbliga Abbiati alla grande deviazione. La risposta non è casuale: la Fiorentina gioca a viso aperto e costruisce una manovra organizzata. Con un Ibra un po’ assopito e Seedorf che fa a botte con i tacchetti, ci prova Robinho a disturbare l’ospite, ma la sua soluzione da posizione defilata al 10’, con palla che attraversa lo specchio della porta non è felice. Molto di più, invece, il colpo di testa di Kroldrup al 18’ che Abbiati deve togliere dalla rete con un volo spettacolare. Piove, si scivola, ma si gioca. Robinho va di tacco per Gattuso, ma Boruc si getta sul pallone; Ljajic arriva invece con due capelli di ritardo a due metri da Abbiati. Tutto in poco tempo, come la risposta al 30’ a pugni uniti di Boruc sul destrone di Seedorf. E’ comunque Robinho l’uomo tutto fare del Milan. Bella la finta al 31’ con tocco per Flamini che accompagna debolmente in porta. Dieci minuti dopo proprio il brasiliano va in gol su apertura illuminante di Seedorf, ma Damato è un falco e vede il fuorigioco. Al 45’ sale in cattedra il decisionista. Ibra si scioglie dal suo torpore e nell’area piccola sfrutta l’assist di Gattuso nel migliore dei modi: Comotto confuso, palleggio, rovesciata e gol. Spazio al deliro totale per il settimo gol dello svedesone che, abbracciato come una donna da Gattuso, per poco non ci rimette un gomito.La Viola inizia la ripresa con il diciottenne Camporese al posto di Natali. Il Milan con l’ennesima palla di Robinho, questa volta per Seedorf che tocca male e tira a lato. Gioca bene la squadra di Allegri. Confeziona azioni di prima, sfruttando gli spazi e le indecisioni della Fiorentina; bello l’inserimento dall’8’ di Flamini con palla a Seedorf, anticipato al momento del tiro. Al 12’ Nesta spreca un gol facile di testa, concludendo addosso a Boruc. Mihajlovic se la gioca e lancia Santana per Cerci. Al 20’ rossoneri reclamano per un fallo di mano in area di Donadel: il rigore ci può stare, ma Damato sorvola. Prova Thiago Silva a rimediare con un potente destro dalla distanza: palo sfiorato. Al 23’ anche Ibra che non chiude bene un diagonale. I viola provocano di nuovo ad alzare il baricentro. Così vengono fuori i muscoli di Gattuso, ma anche il sacrificio secondo Allegri. Tutti pronti a rientrare, Robinho compreso. Stufi di perdere, i ragazzi di Sinisa spingono, mentre i rossoneri optano per il possesso palla. Serve benzina. Ecco Vargas per Marchionni. Allegri invece si copre: dentro Boateng per Robinho. E proprio il ghanese, al 34’, per poco non fa gol, ma è bravo Boruc a distendersi e bloccare con una mano. Ma al 38’ è Abbiati a salvare sul tiro a colpo sicuro di Ljajic servito da Giardino: una prodezza inversamente proporzionale al buco difensivo del Milan. Il finale è viola shocking, anche se Allegri decide di togliere al 41’ Seedorf per Ronaldinho. Solo una manovra diversiva, prima dell’espulsione di Kroldrup per doppia ammonizione.

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