giovedì 11 novembre 2010

Stagione finita per SuperPippo

Il vento è cambiato a Milano. Il Milan è in testa alla classifica. L'Inter è a meno tre. I rossoneri, dopo due anni passati a inseguire invano i cugini, che nel frattempo hanno vinto tutto, ritrovano la testa della classifica da soli e si avvicinano al derby di domenica sera con una poderosa iniezione di fiducia. Non solo perchè l'Inter è lontana anni luce dalla sua miglior condizione, penalizzata da una catena di infortuni inferiore solo a quella della Juve. Difficile far coesistere Pato, Ibrahimovic, Ronaldinho e Robinho, si diceva in estate. Chi rientra? Chi aiuta il centrocampo? Poi è arrivata la sconfitta di Cesena nella sera del debutto di Ibra, che ha evidenziato una squadra spesso spaccata in due. Da quel sabato sera sono passati più di due mesi. E Allegri, passo dopo passo, è arrivato alla soluzione vista ieri sera col Palermo. Altro che i quattro fenomeni insieme. Ronaldinho si è seduto mestamente in panchina insieme ai suoi dubbi. Vado in America o resto in una squadra dove sto bene ma che può fare a meno di me? Robinho, che si è sbloccato nel finale dopo i marchiani errori con il Bari, è entrato a 10' dalla fine. Davanti ha giocato il vero inamovibile, Zlatan Ibrahimovic, con Pato, fin quando il Papero si è fatto male. Alle loro spalle un Clarence Seedorf che a 34 anni non perde un colpo. Non solo. L'assenza di Pirlo (in dubbio anche per domenica) ha permesso al bravissimo tecnico livornese di schierare tre medianacci (nel senso più nobile del termine). Kevin Prince Boateng: fisico e corsa da disciplinare, ma su cui vale la pena insistere. Massimo Ambrosini: forza in interdizione e inserimenti letali in attacco (vedere il rigore del 2-1). Mathieu Flamini: all'Arsenal accanto a Fabregas sembrava un cavallo di razza. Ora sta ritrovando fiducia. E c'è pure un certo Rino Gattuso, squalificato col Palermo. Il nuovo assetto permette alla squadra di sbilanciarsi meno. Di subire meno il contropiede. Sarà riproposto anche nel derby? Molto dipende dal recupero di Pirlo. E se il geniale bresciano sta bene, chi sta fuori? Lui, Seedorf o un interditore? Sarà il tema di questi giorni. Ma ad Allegri non è sfuggito che in questo modo i suoi hanno concesso relativamente poco ad un Palermo che ha sempre prodotto parecchio sul piano delle occasioni. Ma non sono solo rose e fiori a Milanello. E le lamentele di Zamparini, furioso per l'arbitraggio di Banti, non c'entrano. Le cattive nuove vengono da Pato e Inzaghi, che salteranno il derby a causa degli infortuni rimediati nella sfida con il Palermo. Ma se per Pato, come ha spiegato il coordinatore sanitario rossonero Gianluca Melegati, non pare nulla di grave, purtroppo Superpippo può dichiarare chiusa la sua stagione. Inzaghi si è sottoposto agli accertamenti del caso in mattinata e l'esito è stato impietoso: rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro e del menisco esterno. Tempi di recupero: 6 mesi. Come dire arrivederci all'anno prossimo. Per Pato si tratta di "un sospetto allungamento muscolare alla parte posteriore della coscia sinistra. Non sembra una lesione grave ma dovremo valutare in maniera più approfondita. Pato dovrà stare 24 ore a riposo e venerdì si sottoporrà a una risonanza magnetica".

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