mercoledì 10 novembre 2010

Milan-Palermo 3-1

L’aveva definita la partita più importante dall’inizio della stagione. Ha chiesto ai suoi di sputare sudore e sangue: accontentato. Il Milan batte 3-1 il Palermo e balza al comando della classifica sorpassando la Lazio sconfitta a Cesena. Mai noiosa la gara, resa piacevole proprio dall’atteggiamento dei rosanero che se la giocano fino in fondo. E’ Pato ad aprire le danze; pareggia Bacinovic, allunga Ibra su rigore e chiude il conto Robinho, subentrato a Inzaghi che a sua volta aveva sostituito Pato. Per la sfida di San Siro Allegri fa i conti con il derby. Fa rifiatare Nesta per confermare Yepes che questa volta gioca al fianco di Thiago Silva. Pirlo è affaticato e va in tribuna. Con Gattuso squalificato, la linea dei centrocampisti è in mano a Flamini, Ambrosini e Boateng. Poi il fronte offensivo di Bari: Seedorf dietro a Pato e Ibra. Ronaldinho deve attendere in panchina. Non parte dal primo minuto nemmeno Miccoli. Pastore gioca al fianco di Ilicic, alle spalle di Pinilla. Delio Rossi schiera un 4-3-2-1 molto elastico, pronto a compattarsi in fase difensiva. Il Milan ha piedi buoni, i rosanero non sono da meno. Le due squadre giocano a fronte alta e a gran ritmo. Più spettacolari i rossoneri che fanno un sontuoso possesso palla e ripartono sulle ali di un centrocampo molto equilibrato. Il Palermo si adegua, rischiando però in fase di copertura. Al 5’ Pato scalda le polveri partendo da metà campo, ma si scontra al limite con Munoz. Bella l’idea di Seedorf al 7’, con un cross per il solitario Ibra che però controlla male. All’8’ primo segnale del Palermo; gran contropiede e tiro di Pinilla che viene deviato in angolo. Ma la prima vera occasione della gara è del Milan. All’11’ Flamini libera in area Ibra che in girata conclude di poco a lato alla destra di Sirigu. Al 12’ tocca invece a Boateng, con una sventola dalla distanza mancare di poco il bersaglio. Cassani lo imita quattro minuti più tardi; sinistro da fuori area che Abbiati manda in corner. Fronti aperti e rischi per tutti. Il Milan pressa e fa girare la palla, ma concede qualcosa al Palermo che cerca di sfruttare ogni spazio. Al 17’ la squadra di Rossi protesta per un contatto dubbio tra Thiago Silva e Pinella; Banti sorvola. E nella logica del calcio è subito il Milan ad approfittarne con ripartenze veloci. Al 19’ i rossoneri passano. Corner di Seedorf; Pato sovrasta Bacinovic e con un potente colpo di testa infila alla sinistra di Sirigu. Così è Pato. Micidiale e killer. Ma anche presuntuoso come al 22’, quando fa l’accademico e non passa la palla. Ma occorre ammettere che è un bel Milan con Flamini liberissimo lì accanto. Dispersivo forse nel rimirarsi allo specchio, ma anche pronto ad arrotolarsi le maniche e sacrificarsi nella fase difensiva. A conti fatti aspettarsi qualcosa di più dal Palermo è lecito, ma chi deve fare la differenza – Pastore – gioca a intermittenza. Proprio l’argentino svirgola troppo la palla dal limite dopo solo un minuto della ripresa, servito da Ilicic che non riesce a passare Thiago Silva. Al 3’ Abbiati vola per deviare oltre la traversa la punizione di Bovo. E’ il pressing ordinato da Rossi; coordinato dagli uomini di fascia, proprio perché il talento è assente. Il tecnico, infatti, al 7’ toglie Pastore per Miccoli, confidando nei numeri del salentino che al Milan ha dato parecchi dispiaceri. La mossa è evidente: tarpare le ali ai portatori di palla rossoneri e chiudere ogni spazio. Infatti Miccoli prende subito l'iniziativa su punizione, che viene deviata dal braccio di Boateng in barriera; sarebbe rigore, l'arbitro lascia correre. E' comunque l'anticamera del pareggio, al 18’, con un innocuo tiro da fuori area di Bacinovic che raccoglie una corta respinta di Yepes e beffa Abbiati. Dietrofront e Pato va a sbattere in piena area su Munoz; Banti dice che non è rigore, ma il brasiliano si fa male e deve lasciare il posto a Inzaghi. La reazione rossonera c’è ed è incredibile il palo colpito dal Seedorf al 24’ con un destro di controbalzo al limite dell’area piccola. Ma Rossi questa partita la vuole vincere. Così toglie anche Pinilla per fare spazio a Maccarone. Ma anche il Milan punta forte. Inzaghi, guarda un po’, carica la squadra e innesca il nuovo vantaggio. La palla va ad Ambrosini che viene steso da Sirigu. Rigore. Che Ibrahimovic infila alla destra del portiere della Nazionale. Ma nel frattempo si è fatto male anche Pippo e al 35’ tocca a Robinho. Carico e gonfio di rabbia, fa capire subito di essere in partita e al 38’ confeziona un gol da favola con la collaborazione di Ibra. Contropiede dello svedese che irrompe in area e tocca per il sudamericano: palla in rete e 3-1. Che potrebbero essere quattro se Robinho non sbagliasse il più facile degli assist per Ibra solo davanti a Sirigu.

Nessun commento: