martedì 30 novembre 2010

Ibra: "Sono unico e raro"

Ibrahimovic a ruota libera, che si concede alla stampa. Proprio domani il settimanale Chi e il mensile Vanity Fairdedicheranno ampi servizi allo svedese. "Mario, che è un grandissimo calciatore, ha dimostrato di essere anche intelligente. Sarebbe bello per entrambi tornare a giocare insieme. Anche per i tifosi del Milan". Zlatan "chiama" Balotelli. Il centravanti svedese del Milan, nell'intervista a Chi in edicola, si esprime così sull'ex compagno di squadra, ora al Manchester City. "Il Milan è un club fantastico, sotto ogni punto di vista: dall'organizzazione alla cura dei particolari, dalle strutture ai professionisti che ogni giorno mettono anima e corpo nel proprio lavoro - si legge ancora -. Sono onorato di fare parte di questo gruppo. Potrebbe essere la mia ultima esperienza". Piccoli Ibra crescono? "Non vedo nel panorama calcistico un calciatore che mi assomigli - aggiunge il centravanti rossonero -. Al momento sono un pezzo unico e raro". A Vanity Fair, Zlatan confida invece una certezza assoluta: "Mi considero il numero 1 al mondo. Per me secondo non esiste. Il futuro? Penso di giocare ancora tre anni al massimo. Devi smettere quando sei al top". Una piccola gaffe visto che poi nel pomeriggio, lo stesso Ibra attraverso il sito del Milan ha precisato che "non è mia intenzione smettere di giocare tra 3 anni, anche perché il mio contratto con il Milan scadrà solo nel 2014". Ai tifosi interisti arrabbiati per il suo passaggio rossonero, risponde così: "Primo: bisogna capire se sono arrabbiati davvero o lo fanno per politica. Secondo: se sei un vero tifoso sei contento di quello che ho fatto per Inter. Questo almeno è rimasto a me: un ricordo positivo. Attaccamento alla maglia? Quando sono andato dalla Juve all'Inter, allora? Anche quel passaggio non era semplice". E sull'ipotesi che era ventilata allora e cioè di tornare a giocare all'Inter, Ibra risponde che "non c'era interesse da parte della società. "E comunque il mio motto è: non si torna indietro mai. Perché non potrei fare meglio di quello che ho fatto". Inevitabile parlare poi di Mourinho, allenatore con cui ha avuto un ottimo rapporto, anche se Mou al suo secondo anno lo ha lasciato andare via. "Io e lui siamo simili perché parliamo chiaro e concreto - sostiene Zlatan -. Mi dispiace solo che abbiamo lavorato insieme per poco, un anno. Ma in un anno abbiamo fatto grandi cose. Se mi chiamasse al Real Madrid? No. Sono un giocatore del Milan adesso, e non penso ad altro".

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