domenica 19 aprile 2009

Milan-Torino 5-1

E' il peggior incubo per le difese, ma per Giancarlo Camolese Filippo Inzaghi rischia di diventare una autentica maledizione. Il bomber rossonero infatti ancora una volta giustizia senza pieta l'allenatore granata e regala al Milan tre punti fondamentali in chiave Champions League, dopo gli stop di Genoa e Fiorentina, e il secondo posto in classifica. La sfida con il Torino riporta alle ultime giornate di Campionato un Milan ad altissimo livello di gioco nonostante le assenze tuttavie rese impalpabili dalle ottime prestazioni di Flamini e compagni.
Una sorta di nuvola fantozziana segue infatti il Milan fino a pochi minuti dall'inizio del match con il Torino. Come se già non bastessero le assenze di Jankulovski, Antonini, Bonera e Nesta all'infermeria rossenera si aggiunge anche Favalli con problemi alla schiena.
In campo dunque contro il Torino di Camolese il Milan porta Flamini basso a destra e dirotta Zambrotta a sinistra con Senderos e Maldini centrali. Il ballottaggio tra Ronaldinho e Inzaghi viene invece vinto dal bomber che si conferma vicino a Pato con Kakà trequartista.
La partita in avvio vede un Torino aggressivo ed in pressione sui portatori di palla milanisti con gli esterni pronti a salire e a sovrapporsi. I primi veri sussulti tuttavia hanno una chiara impronta rossonera con Inzaghi subito in rete su imbeccata di Beckham ma fermato in fuorigioco dall'arbitro Banti.
Nemmeno il tempo di rammaricarsi ed il Milan si porta in vantaggio ancora grazie alla coppia Pippo-Becks. L'inglese al 12' batte dalla destra un corner con parabola perfetta che trova la testa di Superpippo in area di rigore ed il gioco è fatto.
Per i rossoneri dunque partita subito in discesa con un Torino che precedentemente racchiuso in 30 metri con il passare dei minuti si allunga concedendo spazio ai rossoneri. Inzaghi praticamente mai marcato e Flamini e Beckham sulla destra creano i maggiori problemi ai granata.
Il francese ex Arsenal costituisce un' autentica spina nel fianco per Diana e Rubin che vengono costantemente aggrediti dalla foga del rossonero bilanciato molto bene sull'out opposto dal lavoro di Zambrotta.
Al 37' ancora grazie al tandem perfetto Beckham-Inzaghi il Milan trova il raddoppio. L'inglese libero di alzare la testa e calibrare i giri della palla vede Inzaghi in area di rigore e con un passaggio morbido trova per la seconda volta la testa del rapace bomber rossonero.
Il primo tempo si chiude con un gran pallone calciato in porta da Flamini e leggermente fuori misura e con la sensazione generale di un Milan finalmente ritrovato nel gioco e nella rapidità di manovra.
Nella ripresa dentro Ronaldinho per Pato costretto a rimanere negli spogliatoi per un piccolo fastidio fisico. Camolese invece richiama Dzemaili e rilancia Saumel.
Nonostante le prime sostituzioni l'atteggiamento della partita non cambia con il Milan più propositivo ma secondo il proprio allenatore con ritmo più lento e meno aggressività. In questo senso vanno visti i primi cenni di nervosismo da parte di Carlo Ancelotti che tuttavia non deve mai subire il ritorno del Torino.
A dir la verità l'incubo di Camolese deve ancora materializzarsi e porta ancora una volta il nome di Pippo Inzaghi. Al 60' infatti Superpippo legge perfettamente un invito in profondità di Ronaldinho e batte per la terza volta Sereni. Per l'allenatore dei granata è la terza tripletta subita in carriera da Filippo Inzaghi.
Ogni possibile tentativo di reazione del Torino viene annichilito definitivamente. Nel Milan c'è spazio per Sheva e al 68' arriva anche gloria per Kakà. Il brasiliano infatti trasforma un calcio di rigore concesso per un fallo subito da Ambrosini lanciato a rete.
I minuti finali della partita regalano una passerella importante per Matteo Darmian e per un Torino ferito la piccola soddisfazione di una minima impennata d'orgoglio firmata Francheschini all'80'. Chiude tutto Ambrosini al 90' con il quinto gol rossonero.

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