lunedì 26 luglio 2010

Allegri: "Speravo in un debutto migliore"

Un esordio amaro, ma prevedibile. Quattro giorni di carichi di lavoro, la mancanza di automatismi e le gambe dure come il legno hanno trasformato l'amichevole di Varese in una salita proibitiva. Sparare sul pianista, il virtuosista Massimiliano Allegri, sarebbe ingrato. Troppe le assenze, minima la preparazione. E se la rosa è quella che è non è certo colpa dell'ex allenatore del Cagliari. Resta così l'incognita di un futuro, reso prevedibile dalla decisione della società di non intervenire sul mercato, come annunciato da Adriano Galliani. Solo la vendita di un gioiello potrebbe portare novità in squadra, ma la mancanza di offerte rischia di diventare il grande limite del Milan che dovrà affidarsi, più o meno, allo stesso organico della passata stagione. Ieri a Varese sono riaffiorati tutti gli incubi della tifoseria rossonera: lentezza esasperante, difesa e centrocampo scollegati, gioco prevedibile, fasce disabitate e incapacità di tirare in porta. Non c'erano Nesta, Thiago Silva, Sokratis, Zambrotta, Pirlo, Gattuso, Ronaldinho e Huntelaar, ma anche le seconde linee del Milan devono poter essere in grado di non subire il gioco avversario, soprattutto quando si chiama Varese, con tutto il rispetto per la squadra neopromnossa in serie B. "Certo come debutto speravo in una prestazione migliore" ha sintetizzato Allegri che non perde però la fiducia ed è convinto di riuscire nell'impresa. Il tecnico mette alla voce "notizie positive" le prestazioni di Pato, Seedorf, Yepes e dei giovani schierati nella ripresa: Verdi, Oduamadi e Merkel. Ma per sfidare l'Inter e correre in Europa servirebbero altri rinforzi. Innanzitutto un centrocampista, ovvero la qualità, ma anche una punta. E lo stesso Allegri non ha potuto fare a meno di lanciare un messaggio alla società. Ma cederà Berlusconi che ha definito il Milan nel giorno del raduno una squadra competitiva e in grado di vincere tutto? Intanto questa mattina la squadra si è allenata. Duro lavoro atletico e tonificante per tutti, compresi i nazionali che sono rientrati alla base e Ronaldinho, a caccia della forma. Fondamentale per costruire un gioco.

Nessun commento: