martedì 20 luglio 2010

Berlusconi: "Ronaldinho resta"

Il raduno è un déja-vu. Praticamente come un anno fa. Ma con il numero uno Silvio Berlusconi in prima fila, pronto a raccogliere l’ennesima sfida, anche se bersagliato dalla tifoseria più irriducibile: quella che sostiene la squadra e il nuovo allenatore Massimiliano Allegri; che condivide la politica dei giovani, ma che lancia accuse velenose al patron rossonero, colpevole di “non nutrire più amore per il Milan”. Una contestazione di un popolo scottato un anno fa dalla cessione di Kakà, che implora la società di non cedere i gioielli e che non approva la decisione dei vertici di contenere le spese. Ma un Berlusconi show; che irrompe in conferenza stampa con Allegri; stringe le mani ai volti nuovi Yepes, Amelia e Papastathopoulos, e si siede al fianco di Galliani e del nuovo tecnico, mentre il ministro Maroni è presente nelle vesti di tifoso. Il premier prima di elencare tutti i trionfi rossoneri, infila a una a una tutte le vittorie di Maroni contro la criminalità organizzata. L’incipit sportivo di Berlusconi è invece dedicato all’impegno economico della società negli ultimi anni; “cifre pazzesche, un miliardo! Soldi di passione” sottolinea. “I miei figli potrebbero interdirmi” aggiunge. Poi presenta Allegri, “un bel ragazzo con la faccia da attore… che ha l’identikit dell’allenatore che deve guidare il Milan”. “Che dovrà essere offensivo e spettacolare”, consiglia. Berlusconi è un fiume in piena. Esalta la lealtà dei suoi giocatori; un esempio per tutti. Per poi ricordare che quella rossonera è una rosa assolutamente adeguata per essere competitiva con le altre squadre. Presenta Amelia, un suo vecchio pallino; Yepes, “molto bello” e difensore di grande esperienza; l’antico combattente Ambrosini, poi Papastathopoulos che ha annullato Messi al Mondiale, giocatore di fascia, ma bravo anche al centro, dove c’è Thiago Silva “che ci teniamo stretto”, spalleggiato da Galliani che ne sostiene l’incedibilità. Insomma, un Berlusconi immarcabile, che risponde anche sulle intercettazioni telefoniche, sottolineando la bontà della legge. “Partiamo con l’ottimismo di sempre, con la missione di vincere su ogni campo facendo innamorare chi ci guarda” aggiunge e rivolgendosi ad Allegri declama pensieri noti: “Vogliamo attaccare e non vogliamo vedere una punta sola lì davanti”. E Ronaldinho? “E’ il più grande di tutti i tempi. Per dirla chiara siamo rimasti d’accordo che resterà al Milan fino al termine della sua carriera”. Poi Leonardo. “Lo stimo, ma non ho mai mandato giù il suo modo di far giocare Pato”. Milan in vendita? “Nessuno ha fatto proposte, quindi sarò costretto a tenermi la squadra. “Ibrahimovic? Eravamo vicini a lui, ma non so fino a che punto starebbe bene nel gruppo del Milan”. Gattuso lo stimo, ma se vorrà andare via non lo costringeremo a rimanere, ma resterà ancora con noi”. Quindi la battuta finale: “Abbiamo preso Allegri perché è un maestro, ma ricordate che io sono un professore”.

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