giovedì 3 marzo 2011

Big Bang Boateng!

Conti da chiudere. Contro la Juventus, a San Siro, Kevin Prince Boateng giocò una delle sue peggiori partite in campionato e si meritò il voto più basso della sua finora breve carriera italiana: cinque. Con il Tottenham aveva esordito a vent’anni in Premier League, ma non è stata un’esperienza sportivamente riuscita: a Londra il ghanese ha giocato poco, si è ritrovato nella squadra riserve, poi ha deciso di tornare in prestito in Germania, poi è stato ceduto al Portsmouth. "Il calcio italiano è bello e difficile quanto quello inglese", ha detto Prince appena arrivato al Milan. Adesso di certo gli piace un po’ di più il negletto campionato di Serie A. Perché quella di Boateng a Milanello è per ora una storia felice, anche se a un certo punto interrotta: Prince è stato fuori due mesi per infortunio, eppure le partite giocate sono state sufficienti per sorprendere. Pochi in Italia immaginavano di vedere il ghanese trequartista nel Milan, visto che era conosciuto soprattutto come un buon centrocampista con un grande fisico. Invece Allegri lo ha riportato alle origini: da ragazzino, Boateng amava fare il trequartista. Gli piace il calcio di qualità, gli piace tentare la giocata a effetto, anche se a tante signore l’effetto lo ha fatto soprattutto quando si è tolto la maglia esultando dopo il gol al Napoli. Ma la qualità e l’utilità per il gioco del Milan è indiscutibile quanto i suoi muscoli. "Boateng ha tutto: potenza, forza, velocità, resistenza", racconta il responsabile dei preparatori atletici Daniele Tognaccini. "Non c’è stato proprio bisogno di programmare nulla di specifico. É un atleta, lo mandi in campo e sa cosa fare". Boateng piace ai tifosi perché è un lottatore, ma deve imparare a disciplinarsi. Deve dosare certe entrate (è stato ammonito 6 volte), ma Allegri lo apprezza per il dinamismo e la capacità di inserirsi, per questo a volte gli ha dato le chiavi dell’attacco. E lui lo ha ripagato finora con 3 gol, tanta corsa e un rendimento più che sufficiente (media 6,14). Boateng pesa (1,86 per 84 chilogrammi) anche per la personalità e Allegri sta cercando di disciplinarlo a livello tattico: più difesa che attacco per lui nel Ghana al Mondiale, ma il tecnico ha scommesso di trasformarlo in trequartista in modo definitivo e ora che l’infiammazione agli adduttori è stata domata l’addestramento può riprendere. Contro la Juve Boateng potrebbe avere il posto di Robinho nel caso che Allegri decidesse un po’ di turnover in vista Champions, a Londra invece servirà a centrocampo. Senza Boateng, considerando le partite intere, il Milan ha una media punti di 1,9, con Boateng in campo 90 minuti la media sale a 2,3. Sono solo numeri, ma raccontano una storia iniziata più che bene.

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