sabato 19 marzo 2011

Palermo-Milan 1-0

Adesso il gioco si fa davvero duro. Con una prova senza personalità, il Milan viene sopraffatto dalla voglia di vincere del Palermo che interrompe la striscia negativa di cinque sconfitte consecutive e inguaia i rossoneri, incappati in una serata no e in partita solo nella ripresa. Tre punti che salvano il futuro di Cosmi ed esaltano la rincorsa di Inter e Napoli che hanno ora la possibilità di portarsi a due e tre punti dai rossoneri. Fatale, con il senno di poi, l'assenza per squalifica di Ibra. In campo dal primo minuto Antonio Cassano che parte insieme a Pato con Seedorf a supporto. Serse Cosmi, rinuncia invece al suo pupillo Miccoli (che al Milan in passato aveva già segnato 5 reti) e punta su Ilicic, schierato al fianco di Pastore con Pinilla punta unica. Schema dunque ridisegnato che passa dal 3-4-1-2 al 3-4-2-1. Mancano Bovo e Cassani, assenze non da poco. Il tecnico li rimpiazza con Goian e Darmian e confida nella voglia di riscatto della squadra. E sono sufficienti i primi minuti per tastare con mano la voglia di spaccare il mondo dei rosanero. Con un pressing alto e ordinato, il Palermo riesce a capitalizzare già al 10' grazie alla dabbenaggine della difesa milanista. Incredibile l'azione del gol, scaturita da un tiro dalla bandierina che esalta l'immobilità dei rossoneri; quasi non ci crede nemmeno Goian nel vedere quella palla rimbalzare nell'area piccola pronta da recuperare e spingere in rete mentre Nesta e compagni alzano il braccio alla ricerca di un inesistente fuorigioco. La reazione del Milan è tanto superficiale quanto anemica. Squadra scollegata che non riesce a comunicare. Seedorf, che ci mette classe e cuore, non riesce a trovare il dialogo, mentre Cassano e Pato non incidono partendo dalla trequarti per poi infrangersi sul muro rosanero. Perso Jankulovski per una distorsione al ginocchio sinistro (dentro Antonini), il Milan arranca e non riesce a dare continuità alla pressione. Ecco allungarsi l'ombra di Ibra. La sua assenza pesa eccome, perché lo svedese oltre a creare panico tra gli avversari, allarga il gioco e regala più penetrazione alla squadra. Così il Palermo gongola limitandosi a difendersi e ripartire lungo l'asse Pinilla-Pastore-Ilicic. I rossoneri sembrano avere attimi di risveglio, ma la lentezza della manovra è così esasperata da renderla prevedibile e permettere così ai ragazzi di Cosmi di chiudere tutti gli spazi per scatenarsi poi in pericolosi contropiede. Allegri all'inizio della ripresa fa ripartire il Milan con la stessa formazione e come nel primo tempo la musica non subisce variazioni sul tema. Rossoneri in attacco e ripartenze micidiali del Palermo pronto a colpire. Solo nei primi quattro minuti ci provano Ilicic e Pinilla, quasi a voler sottolineare quanto sia facile bucare i primi della classe. Lo capisce anche Allegri che finalmente all'8' toglie il confusionario Van Bommel per Boateng. Come se nulla fosse. Il bel Palermo sfugge ai rossoneri nelle consuete ripartenze che getta al vento per troppa euforia. Le difficoltà del Milan aumentano quando al 19' perde Pato per un colpo duro alla caviglia sinistra; tocca a Robinho. L'ex City è una ventata d'aria fresca e già un minuto dopo consegna a Flamini la palla da spingere in rete, ma il destro al volo del francese viene respinto con bravura da Sirigu. Cosmi intuisce il pericolo e inserisce Miccoli per Pastore, confidando nelle capacità penetrative del suo pupillo. Ma il Palermo preferisce proteggere il vantaggio, rischiando a più riprese, ma difendendo con il cuore il prezioso gol di Goian. Ci prova anche Gattuso con un colpo di testa strepitoso respinto ancora da Sirigu. Entrano anche Acquah e Hernandez per Bacinovic e Pinilla, utili per dare più copertura e penetrazione. Proprio Hernandez potrebbe raddoppiare, ma può bastare: il Palermo risorge, Cosmi salva il posto, il Milan rischia la rimonta dell'Inter proprio ai confini del derby. Allegri e i suoi ragazzi avranno due settimane per riflettere.

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