mercoledì 9 marzo 2011

Tottenham-Milan 0-0

Ha ragione José Mourinho quando afferma che la Champions League è la coppa dei dettagli. Basta un errore per rovinarti una stagione (la rete di Crouch a San Siro); oppure due clamorose occasioni da gol, senza dimenticare la bella prova dei rossoneri nel rovente White Hart Lane di Londra. Alla fine lo 0-0 premia il Tottenham che passa ai quarti pensando più a difendersi che a esibire un buon calcio. A Prince Boateng, Allegri non ha rinunciato; anche con una caviglia a mezzo servizio. Di Gareth Bale, Redknapp ha potuto anche farne a meno per buona parte della gara, ostentando una sicurezza invidiabile. Al ghanese il tecnico rossonero chiedeva profondità e spinta; il lasciapassare per Pato, Ibra e Robinho. Utile anche a dare spessore alla cerniera di centrocampo e contrastare le veloci offensive del Tottenham. Perché dopo soli due minuti Van der Vaart spaventa Abbiati con un sinistro dal limite di poco a lato. Al 3’ Seedorf risponde con una palla in profondità per Ibra spazzata in angolo da Dawson. Gli Spurs pressano con la consueta spavalderia, ma il Milan risponde per le rime. Atteggiamento scontato non avendo nulla da perdere, tra l’altro favorito dai londinesi che non speculano e lasciano giocare. Il Milan se la gioca e fa la partita con un possesso palla veloce e insistente. Al 16’ Gomes deve volare con i pugni per deviare in corner una punizione maligna di Ibra. Il tam-tam rossonero è ritmato e accende la spia rossa degli inglesi che giocano a intermittenza, subendo il martellante forcing di Seedorf e compagni. Così, al 26’, la sfida registra la gigantesca occasione da gol di Robinho, sventata con un prodigioso salvataggio sulla linea da Gallas. E’ l'incerto portiere Gomes l'anelloil punto debole degli Spurs e il Milan lo punta. Il brasiliano esalta le sue incertezze al 32’ quando in un modo o nell’altro respinge il sinistro di Pato. Redknapp allora corre ai ripari e chiede dalla squadra di avanzare di qualche metro, spingendo di più sulle fasce. Ma la mossa non rende. E fa una certa impressionare vedere Lennon arretrare per dare un aiuto alla difesa. Agli Spurs viene concesso solo un bolide centrale di Van der Vaart che Abbiati blocca con sicurezza. Per i rossoneri, quindi, un primo tempo esemplare; alla ricerca costante del gol, con un possesso palla devastante che ipnotizza il Tottenham. Ma il riposo giova ai britannici. Già al 1’ Crouch con un inspiegabile colpo di testa mira di tutto tranne che la porta. C’è più Tottenham in campo, ma il Milan si fa subito notare con un diagonale di Flamini a lato dopo un'iniziativa di Pato. Le risposte degli inglesi, pur scontate come i cross per Crouch, sono però efficaci, perché spezzano la manovra del Milan. Dal canto suo la formazione rossonera, con Seedorf in prima fila, è impeccabile fino agli ultimi venti metri, dove si perde per la mancanza di lucidità di Ibra e l’attenzione nella marcatura su Pato. Eppure il gol è a portata di mano al 21’ quando Gomes smanaccia una conclusione ravvicinata di Robinho. Il 21’ è anche il minuto dell’ingresso di Bale (fuori l’opaco Van der Vaart) in partita (in realtà una sgambata), seguito a ruota da Antonini per Jankulovski e da Jenas che rileva l’evanescente Pienaar. Pesante l’uscita di Boateng al 31’; la caviglia non regge più e Allegri lo sostituisce con Merkel. Il Tottenham si aggrappa allo 0-0 che Pato potrebbe correggere con un potente tiro a fil di palo che fa gridare al gol. Come il fendente di Robinho nel recupero, alto sopra la traversa. Proprio una questione di dettagli: gli Spurs chiudono in difesa caricati dai cori del White Hart Lane, il vero uomo in più della serata.

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