lunedì 28 marzo 2011

Intervista con Ibra: "Se perdiamo lo scudetto è colpa nostra"

"Il Milan è la miglior squadra d'Italia. Ma ha sbagliato tanto". Queste le parole di Zlatan Ibrahimovic. "Se non vinciamo lo scudetto è tutta colpa nostra". Il campione del Milan si trova in ritiro con la nazionale svedese e domani sera scende in campo come capitano nella partita contro la Moldavia. Ieri un Ibrahimovic tranquillo e sereno ha parlato per venti minuti, di tutto tranne che della squalifica di tre giornate (poi ridotte a due) che ha avuto dopo il cartellino rosso preso contro il Bari. Il Milan gli ha detto prima di lasciare Milano di non rilasciare assolutamente dichiarazioni riguardo alle decisioni della giustizia sportiva. "Mi hanno dato l'ordine di non parlarne, quindi non posso dire nulla", ha spiegato ieri Ibrahimovic. Dopo l'allenamento e il pranzo con la squadra, in una Stoccolma fredda e ancora poco primaverile, Ibra ha parlato a lungo e molto apertamente.

Che cosa significa per lei la squalifica dal punto di vista fisico, visto che era stanco. Si potrà riposare un po' di più, no?
"Non cambia nulla, mi alleno come sempre, l'unica differenza è che non gioco il fine settimana ma allora mi alleno. Poi, come ho detto, non posso parlare di questo".

Alcuni giornali hanno scritto che lei è "bruciato" anche mentalmente per colpa della stanchezza fisica. É vero o no?
"No, no, mi sento benissimo, la forma è molto buona, tutto bene".

Come vede il derby che non potrà giocare. E la situazione nella Serie A? Sarà una gara dura fino alla fine?
"Penso di sì. Rimangono otto partite. Visto che l'Inter ha vinto l'ultima partita e noi abbiamo perso, ora è veramente dura. Se non vinciamo lo scudetto è tutta colpa nostra. Perché noi siamo la migliore squadra d'Italia".

E il derby, quanto sarà importante vincere?
"È importante perché il derby è più di una partita normale. Ho giocato tanti derby e questo lo so. Per cui sarebbe bello ed importante vincere".

Ora ci sono di nuovo delle voci che dicono che potrebbe andare al Manchester City e che la cercano tante altre squadre. Che ne dice di tutte queste ipotesi di mercato?
"Mah, non dico niente. Ho ancora tre anni da giocare nel Milan, poi vedo la fine della carriera. Non ho la forza di cambiare e muovermi ancora una volta". Fa una pausa e sorride. "Ma... nel calcio le cose possono cambiare velocemente".

Ha detto che il calcio svedese non si è sviluppato negli ultimi dieci anni.
"È vero, basta dare un'occhiata ai risultati che le nostre squadre ottengono in Europa. Per svilupparsi ci vuole l'ambiente giusto, anche per i giocatori, per i talenti. Ma poi non basta sempre. Guardate Balotelli, aveva tanto talento, l'ambiente giusto, ma non è salito all'ultimo livello".

Ha detto che vede la fine della sua carriera. Quando smetterà di giocare allora?
"Smetterò quando sarò ancora al top, non starò a giocare quando sarò al cinquanta per cento".

E quando sarà al top?
"Ora. Ci sono stato gli ultimi dieci anni". Ride.

Quindi quando avrà 35 anni non giocherà più?
"No, no. A quel punto staremo in un bel posto rilassati a fumare". Ibrahimovic sorride ed aggiunge: "Forse non il miglior esempio per i giovani... Ma sarà bello".

Da Gazzetta.it

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